Ebbene sì, anch'io mi sono voluta cimentare in una preparazione dolciaria che in questi giorni trionfa su moltissimi blog: la pastiera! Un dolce piuttosto lontano dalla tradizione delle mie zone: immaginerete anche voi che una brianzola con origini venete abbia conosciuto la pastiera solo pochi anni fa, quando ha avuto modo di provare qualche pizzeria e ristorante partenopeo insediato a Milano. Per anni avevo sentito parlare di questo bijoux, la vedevo anche in pasticceria, ma non l'avevo mai ordinata. Inutile dire che me è stato amore al primo assaggio. Con la pastiera è così, c'è chi la ama e chi la odia. Un po' come Napoli, no? Eh già, la mamma della pastiera e di tante altre ghiottonerie (adoro la cucina napoletana... i fritti, i sughi, gli scialatielli, la pizza... yum!) anche in questi giorni è agli onori delle cronache per il solito problema spazzatura, che spero risolvano al più presto.
Nel frattempo, vi spiego come ho preparato a pastiera... La ricetta proviene dal blog Io porto il dolce di Pamirilla, una pasticcera coi fiocchi. L'ho seguita... facendo un paio di piccole varianti, o non sarei io!
La pastiera
Per la frolla
400 gr di farina
200 gr di zucchero
200 gr di burro
1 uovo intero
1 tuorlo
1 uovo intero
1 tuorlo
un pizzico di sale
una grattata di scorza di limone
Per la farcia
400 gr di grano precotto per pastiera
200 ml di latte
1 noce di burro
1 cucchiaio di zucchero
scorza di limone
500 gr di ricotta
400 gr di zucchero
5 uova (5 tuorli e 3 albumi; io ne ho usate solo 4)
essenza di fiori di arancio
scorza di limone
cedro, arancia e zucca canditi (io non li ho messi)
Preparare la pasta frolla con il solito procedimento. La ricetta tradizionale napoletana, da ciò che ho letto, prevede l'uso dello strutto, io l'ho sostituito con il classico burro. Mentre la frolla riposa in frigo, procedete a preparare la crema di grano: mettete il contenuto di una latta a scaldare con 200 ml di latte, la scorza di un limone che poi toglierete, una noce di burro e un cucchiaio di zucchero. Lasciate cuocere per circa 20 minuti, mescolando spesso. Spegnete e lasciate raffreddare.
In un'ampia terrina setacciate la ricotta (io ho usato quella di mucca, alcune ricette suggeriscono quella di pecora), amalgamatela allo zucchero e mescolate fino a creare una crema molto soffice. Aggiungete i quattro (o 5, come da ricetta originale) tuorli, uno alla volta, per amalgarli al meglio. A parte montate a neve 3 dei 5 albumi. Unite alla crema di ricotta una grattugiata di scorza di limone, la crema di grano, versate l'essenza di fiori d'arancio (io avevo una boccetta da 85 ml e ne ho versata metà, ed era ok), se volete i canditi e infine incorporate gli albumi montati a neve.
Stendete la pasta frolla, foderate una teglia per crostate (io ho usato questa, anche se ci vorrebbe una teglia apposita) e poi versate il ripieno. Per la teglia da crostata queste dosi di ripieno sono un po' eccessive: la pastiera mi è venuta un po' troppo alta e infatti durante spostamenti e taglio delle fette si sono formate alcune crepe. Io quindi suggerisco di trovare la teglia giusta o ridurre leggermente le dosi.
Coprite il ripieno con strisce di pasta frolla che devono essere piuttosto larghe.
Infornate a 180 gradi per 20 minuti e poi abbassate la temperatura a 150 gradi per un'altra ora e venti.
Seguendo il consiglio di Pamirilla, ho preparato il dolce la sera del giovedì santo, per lasciare agli ingredienti e ai sapori il tempo di amalgamarsi e di fondersi insieme in un'unicum delizioso. E nonostante le crepe che hanno un po' rovinato l'aspetto della torta, devo dire che l'esperimento è riuscito!
Come vedete la pastiera richiede una certa dose di dedizione, calma, pazienza. E proprio la pazienza è il tema conduttore di un film di Vittorio De Sica dedicato a Napoli e alla sua umanità e alle sue mille risorse. Si tratta de L'Oro di Napoli, del 1954, una pellicola che attraverso 5 episodi ci mostra le vite di altrettanti protagonisti interpretati nientemeno da Totò, Sophia Loren, Silvana Mangano, Eduardo De Filippo e lo stesso De Sica. Secondo il dizionario del cinema Morandini "L'Oro di Napoli è la pazienza, la possibilità di rialzarsi dopo ogni caduta, una remota, ereditaria, intelligente, superiore pazienza". Nobili decaduti, pizzaioli, prostitute, pazzarielli... una carrellata tutta da scoprire. Senza dimenticare una fetta di pastiera!
Wow che meraviglia questa pastiera, bellissima e golosa, complimentissimi cara!!!!!
RispondiEliminaCiao cara,
RispondiEliminami senbra veramente ottima questa pastiera:))Slurp!!
Certo è un po' complessa per me ma prima o poi ci provero!!
Baci
Mary
Ciao carissima, anche io l' ho fatta e quest' anno ho voluto provare proprio la ricetta di Pami...devi venire a vederla!!! Devo dire che ti è venuta benissimo...da napoletana d.o.c.!!!! Un bacione e buona settimana!!!
RispondiEliminap.s. purtroppo si ricomincia!!!!
Mai stata prsonalmente in quel di Napoli città, ma dato che la moglie di mio fratello è napolaetana la pastiera la conosco benissimo (e per FORTUNA mia)... e la tua sembra così squisitamente uguale alle sue sorellone napoletane ;-)
RispondiEliminaUn film che ho "gustato" già e sinceramente non poteva essere che così :)
(Y)
RispondiEliminauno dei miei dolci preferiti...!
RispondiEliminaDirei che l'hai definita egregiamente: oro di Napoli...niente di più azzeccato per questo dolce tradizionale. Complimenti tesoro, un bacione e buona giornata
RispondiEliminaLo puoi dire forte che la pastiera è l'oro di Napoli !
RispondiEliminasei stata bravissima! e molto belle anche le foto!
RispondiEliminaLa pastiera è deliziosa!! Golosa e irresistibile!!
RispondiEliminaCiao e buona giornata!
beh, anche la tua mi sembra sia venuta benissimo.
RispondiEliminacomunque credo che il bello della pastiera stia anche nel fatto di avere mille varianti diverse, proprio come la nostra torta paesana/nera/di pane (anche nei nomi c'è una gran lotta!). bacio.
Bene, vedo che si possono escludere gli agrumi che io non amo particolarmente.
RispondiEliminaPer quanto riguarda il Film...ToTò è Totò un mito.
"A me mi piace a pastiera e merendini in quantità!!"
RispondiEliminaMai assaggiato La Pastiera ... abitando a Genova non trovo spesso i dolci napoletani. Ma ora con questa ricetta c'è possibilità di provare a farla. Ha un aspetto molto goloso! ... Eh...la pazienza è virtù dei forti e oggi tanto forti non siamo!!!
RispondiEliminabuonissima!!! pensa che anche io l'ho scoperta solo qualche anno fa, meglio tardi che mai!
RispondiEliminaChe invitante... e poi e' interresante "espansione" di questo dolce...
RispondiEliminaGrazie per il tuo commento, mi ha fatto piacere...
Per fortuna esiste la rete, e posso conoscere una persona come te...
Un abbraccio
In questi giorni ho visto così tante pastiere....simili tra di loro ma allo stesso tempo differenti! Io che non l'ho mai assaggiata sinceramente non saprei quale ricetta provare! Bravissima, baci
RispondiEliminaVabbé ma così non vale. Uno che deve stare attento agli zuccheri, ai trigliceridi, al colesterolo e al peso si suicida !!!!
RispondiEliminaSei stata molto brava, mi sembra proprio che fare la pastiera sia un'impresa! Chissà che buon sapore!
RispondiEliminabuona la pastiera...fatta e mangiata anch'io a pasqua...mi sono tolta la voglia. Anch'io sono veneta, ma la pastiera l'adoro e così per Pasqua prendo in prestito la ricetta dagli amici napoletani! Ne vale proprio la pena. Un bacione
RispondiEliminala tua pastiera è bellissima l'ho fatta anche io per pasqua... presto posterò anche la mia ricetta ... facciamo una gara =) scherzo! a presto Chiara
RispondiEliminaAnche se non sei della zona, ti è venuta molto bene, a casa mia non piacciono i canditi però io per ovviare al problema li frullo, così ci sono e non ci sono....acomplimenti e a presto...
RispondiEliminaCiao Cara, Totò e la pastiera matrimonio perfetto. Un abbraccio Angela
RispondiEliminaSono davvero sorpresa che tante persone non conoscano questo dolce meraviglioso.........sarà che dalle mie parti si usa molto anche se solo le pasticcerie napoletane la sanno fare bene.
RispondiEliminaMi fa piacere che il web serva anche a diffondere tradizoni regionali che sono sicuramente piacevoli per tutti.
TI Boccio in assoluto la margarina che detesto (!!!!!) ma i tuoi post sono sempre piacevolissimi da leggere ed i tuoi abbinamenti cinematrografici la ciliegina su ogni torta!!!!
Deve essere stata buonissima questa pastiera con rivisitazione nordica!!! Hai proprio ragioni Pami è una grandissima pasticcera
RispondiElimina@ pamirilla, in effetti nemmeno io uso mai la margarina in cucina, ma ho letto da più fonti che riproduce bene lo strutto e quindi ho voluto provare, ovviamente con una margarina bio senza grassi idrogenati. Ero scettica ma il sapore della frolla invece è venuto buono. alla prossima!
RispondiEliminaRagazzi che fame che mi è venuta!!!
RispondiEliminammm che buona!:D
RispondiEliminasei stata bravissima!
baci!
Ma che brava!!! la pastiera hai preparato!!! L'oro di napoli.. mio dio quanto era bella la Mangano!
RispondiEliminaIo da brava piemontese non ho mai avuto il coraggio di provarci.. visti i tuoi ottimi risultati quasi quasi ci provo anche io!
RispondiEliminacomplimenti! fico&uva
io desisto sempre, quando vedo le quantità mi spavento
RispondiEliminaMa l'ho mangiata per la prima volta a pasquetta e devo dire che era BUONA!
Invece il film ancora mi attende
La pastiera e sempre la pastiera! Anche se riesco a mangiare un piccolo pezzettino e basta, ma ha il suo perché!
RispondiEliminaun bacio
Un dolce meraviglioso e buonissimo! doro la pastiera ^-^ ciao!
RispondiEliminaottima ricetta direi validissima
RispondiEliminaBuona la pastiera e meraviglioso il film. Complimenti per il blog, mi piace molto il binomio cinema - cibo. Un saluto :)
RispondiEliminaLa pastiera è favolosa, io la mangerei più volte durante l'anno...
RispondiEliminaIl film proposto è molto bello e carico di ricordi per me.
che golosità questa meravigliosa pastiera! un bacione!
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