In
Young Adult Charlize Theron interpreta Mavis Gary, autrice di una collana di libri per adolescenti (
young adult, appunto) un tempo di grande successo ma ora snobbati per altre novità, che torna nel paese natale con l'assurda idea di riprendersi l'ex fidanzato, ora felicemente sposato e neopapà.
Può sembrare azzardato accostare i concetti di
fallimento, solitudine e irrequietezza al volto oggettivamente bellissimo e alla figura perfetta di
Charlize. Ma è proprio su questa contrapposizione che
Jason Reitman (
Thank you for Smoking, Juno, Up in the Air) gioca, mostrandoci quanto possa essere miserabile la vita di chi un tempo era popolare e vincente e oggi, incapace di maturare, si è ridotto una persona
cinica, anaffettiva e presuntuosa che r
ifiuta di guardarsi dentro.
Con l'inizio del film ci tuffiamo nella casa di Mavis Gary e subito nuotiamo in un mare di disagio: cosa ci fa una donna stupenda in questo appartamento-dormitorio che sembra una discarica? Perché non si veste e ha il mascara colato attorno agli occhi? Sembra una principessa trasandata: snobba l'editor che la chiama ricordandole la scadenza per il suo scritto, tratta con sufficienza persino il suo volpino. Una mail del suo ex fidanzato, però, la fa scattare: sposato da poco, è ora diventato papà e festeggia l'arrivo della sua figlioletta.
Mavis decide che tornerà a Mercury, il paese natale dove era stata reginetta del liceo ammirata da tutti, per riconquistare Buddy e liberarlo dalla vita da incubo che fa con moglie e figlia. Perché in realtà loro sono fatti per stare insieme.
A ostacolare questo piano folle troverà un ex compagno di liceo, Matt, reso storpio ai tempi della scuola da un episodio di bullismo subìto. Una strana accoppiata, considerato che Mavis quando lo incontra al pub lo riconosce a stento, ma che funziona. Nerd e solitario a sua volta, Matt è arrabbiato con la vita per la sua menomazione e diventerà suo malgrado confidente e compare di sventura di Mavis. Che, tra una bevuta e l'altra, perseguirà senza autocritica il suo scopo privo di senso.
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Patton Oswalt è Matt, il "nerd" che diventa amico di Mavis |
Buddy (il belloccio Patrick Wilson), infatti, sembra contento di rivederla e sua moglie (interpretata da Elizabeth Reaser, qui con pettinatura improponibile) finge di non prendersela per le continue frecciate e l'invadenza che rasenta il ridicolo di Mavis. La quale, quando l'illusione scoppierà davanti a lei come una bolla di sapone, oscillerà per un istante, sembrando finalmente in grado di fare autocritica. Ma si tratterà solo di una parentesi, perché Mavis è simile alle adolescenti delle storie che scrive, più ragazzina che donna.
"Non sei cambiata" le dice Buddy e all'inizio sembra un complimento alla sua bellezza, ma è tutto il contrario.
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Patrick Wilson (Buddy) e Charlize Theron |
Grazie alla bravura "diabolica" della sceneggiatrice Diablo Cody (autrice già di Juno), Reitman racconta questa piccola storia quasi surreale in modo credibile, misurato. Si sorride, vedendo Mavis che sfida la receptionist dell'hotel e nega di avere un cane in borsa (mentre quest'ultimo rantola da dentro la valigia) o che si sveglia riversa sul letto dopo l'ennesima sbronza. Ma è un sorriso amaro, che lascia presto spazio alla domanda sullo stato mentale di questa donna, poco amabile come raramente accade per le protagoniste, e una curiosità incessante per cosa succederà dopo.
Questa pellicola, una visione leggera ma affatto banale che vi consiglio, vive di piccoli dettagli che ci regalano sfaccettature caratteriali rare in un film che, tutto sommato, possiamo definire commedia (seppur agrodolce): il modo in cui Mavis si strappa i capelli, uno a uno, quando è nervosa, la sua colazione a base di Coca light, il disordine, il volpino dimenticato e poi strozzato di abbracci. Litri di scotch trangugiato a gran sorsi, digiuni alternati a pasti decisamente poco salutari. Charlize Theron dà -ancora- una buona prova: vi piaccia o no, è perfetta.
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Mavis compra il gelato per cena |
Mavis ci mostra come potremmo diventare (mentalmente, non fisicamente, putroppo :)) se lasciassimo che i momenti di noia, pigrizia e noncuranza diventassero per noi la regola, soprattutto se viviamo da soli. Casa in disordine, vestiti sdruciti e lerci, cene con barattolini di gelato Ben&Jerry's o vassoi stracolmi di pollo fritto e patatine di KFC.
E siccome non ho il metabolismo di Mavis, beh, vi assicuro che è meglio se mi limito a una bella insalata greca!
Ogni tanto però, chi lo nega, si ha voglia di una serata così. Un film in tv, il ventilatore che va, come cena un po' di frutta e gelato. Ebbene sì, stasera per me è andata così. Ma le tentazioni junk quando si prospetta una cena home-alone sono tantissime...
1) La pizza del fornaio e/o pizzaiolo al trancio dietro casa, ufficialmente ribattezzato l'Untone. questa è proprio la pizza del posto sotto casa a cui mi riferisco. Pizzeria alla Fontana, via Thaon di Revel 28, un posto bello rustico e soprattutto gozzo...
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Foto presa da Foursquare |
2) Un kebab degli amici turchi o magari quello con naan cheese bread degli indianoni
3) Il menu pollo + riso + verdure degli indianoni
4) Il barattolino di gelato. Hagen Daaz, Ben&Jerry's o Carte d'Or preferibilmente
5) Mac Donald's
6) Cingiappo più cin-che-giappo da asporto
7) Biscotti a gogò
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questi sono i miei :-) |
8) Patatine del sacchetto e birra o coca cola
e mmobbasta se no ingrasso solo a elencare!
E voi?
Qual è il
junk food (o comfort food) a cui ricorrete quando siete soli-pigri-depressi o semplicemente vogliosi di schifezze???