giovedì 19 dicembre 2013
Steven Spielberg Day: Indiana Jones e il tempio maledetto
Quando ero piccola non capitava spesso che i miei genitori e io ci entusiasmassimo per gli stessi film. Io ero ancora concentrata sui cartoni animati mentre loro preferivano roba tipo Kramer contro Kramer e Blade Runner. Ma ricordo che Indiana Jones metteva tutti d'accordo. Era un "film evento", per copiare Mentana, un appuntamento da non perdere, che mescolava avventura, azione, intrighi, amori, con una vena di comicità e il fascino dell'allora giovane e bello Harrison Ford. Tutto merito di Steven Spielberg, regista eclettico, osannato da molti e detestato da altrettanti, che oggi compie 67 anni e che i blogger di cinema celebrano con un Day a lui dedicato.
domenica 1 dicembre 2013
Torta di zucca. It's the Great Pumpkin, Charlie Brown!
La zucca è uno dei cibi di stagione che preferisco. Mi piace farne risotti, minestre e gnocchi e condimenti. Ma non avevo ancora provato a metterla in un dolce, sebbene da tempo volessi sperimentare qualche ricetta. Questa è una crostata morbida e profumata e per la ricetta ringrazio Paolo Quilici. La torta unisce la bontà di una frolla speziata a un ripieno ricco e aromatico grazie a zucca, amaretti e canditi. Curiosi? Eccola!
lunedì 11 novembre 2013
Leonardo Di Caprio Day! Prova a prendermi
Oggi è il compleanno di Leonardo Di Caprio e i blogger di cinema lo festeggiano con un Day a lui dedicato. Io vi parlo di un film di Steven Spielberg, dove Leo fa coppia con Tom Hanks.
Si tratta di Prova a prendermi (Catch me if you can).
domenica 10 novembre 2013
Ricciarelle di Kamut con ragù vegetariano e il Vento di Passioni del Montana
Visto che bel piattone di pasta al ragù? Beh non ci crederete, ma questa pasta nasconde un trucco. Anzi due. Il primo è che non si tratta di ricciarelle qualunque, ma di pasta di Kamut. Il secondo è che il sugo non è un ragù classico, ma al posto del macinato di carne, contiene bistecche di soia (io le ho trovate all'Esselunga della marca Natura nuova BIO).
Incuriositi?
giovedì 31 ottobre 2013
Crostatine sbriciolate all'olio d'oliva con mandorle e cioccolato
Questa è la mia prima volta con la frolla all'olio. Il risultato? Ottimo, anche se devo ammettere che la consistenza dell'impasto è leggermente diversa rispetto a quella fatta con il burro e di conseguenza la lavorazione è un poco più ostica. Il sapore, però, non ha proprio niente da invidiare! Volete provare? Ecco a voi la ricetta.
lunedì 14 ottobre 2013
Crostatine con Nocciolata e Fiordifrutta pere per Bimbi a tavola
Arrivo sempre all'ultimo minuto, ma ce la faccio. Stavolta per il contest Bimbi a tavola di Rigoni di Asiago. C'è qualcuno di voi che non ricorda con amore le famose crostatine che mangiavamo di merenda tornati da scuola? Tutti i bambini adorano le crostatine! Il difficile è solo scegliere tra confettura e crema di cioccolato e nocciole. E allora ho pensato bene di proporvi una versione che le unisce tutte e due. Sì, avete capito bene, in particolare Fiordifrutta di pere e Nocciolata (tutto Rigoni, ovviamente). Pere e cioccolato, in versione bio e con fatica zero. Siete pronti a preparare la merenda che diventerà la preferita dei vostri Bimbi a tavola?
sabato 5 ottobre 2013
Kate Winslet Day
Oggi è il compleanno di Kate Winslet e i blog di cinema la celebrano con le recensioni dei suoi migliori film nel #KateWinsletDay
Causa settimana di malattia, Cooking Movies è costretto a saltare il giro delle recensioni, ma non perdetevi i post del bloggamici!
sabato 28 settembre 2013
Mini cupcakes alla vaniglia.. per un'amica Molto Incinta
Cupcake alla vaniglia, tutti rosa! Sono quelli che ho preparato con l'aiuto della mia amica Camilla, proprio in suo onore. Camilla infatti è in dolce attesa e ha appena saputo che avrà una bambina: voleva condividere la notizia con i colleghi e quindi abbiamo pensato di farlo mangiando... E come se no? Così è nata l'idea di questi mini cupcakes, di cui vi lascio la ricetta.
sabato 21 settembre 2013
Bill Murray Day: Lost in translation. Nella terra del sushi.
Oggi con i miei amici bloggerz celebriamo una figura praticamente mitologica del cinema americano che compie 63 anni, ovvero Bill Murray!
La faccia da schiaffi e la sua naturale vena comica hanno reso Murray il celebre interprete di commedie divertenti (Ghostbusters, I Tenenbaum), ma anche di film drammatici o dolci amari (Broken Flowers, Rushmore, Moonrise Kingdom, A Royal Weekend). In quest'ultima categoria, un posto d'onore nel mio cuore lo merita sicuramente Lost in Translation.
venerdì 20 settembre 2013
Lasagne con melanzane, guardando l'estate finire dalla Finestra sul cortile
Cosa fareste se foste costretti a casa, immobilizzati per colpa di una gamba ingessata? Probabilmente stareste al computer su internet, guardereste la tv o leggereste dei libri... e ogni tanto, annoiati, guardereste fuori dalla finestra, sbirciando le vite dei vostri vicini.
Alfred Hitchcock, rinomato guardone, avrebbe fatto soprattutto questo: osservare, trovando piacere nell'entrare nelle vite degli altri e rubarne qualche frammento. Ce lo dimostra con il film La finestra sul cortile, in cui il fotoreporter L.B. Jefferies, detto Jeff, (James Stuart) è costretto su una carrozzella a seguito di una caduta e passa le giornate sbirciando alle finestre del palazzo di fronte. La macchina da presa si sostituisce agli occhi del protagonista, che poi sono quelli di noi spettatori, e ci mostra tutto quello che essi vedono: una ballerina indecisa tra molti pretendenti, una coppia di giovani sposini, un uomo di mezza età costretto a prendersi cura della moglie invalida.
Ed è proprio qui che l'attenzione del fotoreporter si sofferma: dopo una furiosa lite tra i due coniugi, infatti, della donna si perde ogni traccia e Jeff si convince che sia stato commesso un omicidio.
domenica 15 settembre 2013
Cooking Movies su Tribù Golosa
Buongiorno a tutti e buona domenica,
un breve post per segnalarvi che Cooking Movies è ospite sul sito di cucina Tribù Golosa!
Se avete voglia di leggere la mia intervista, la versione originale la trovate QUI http://www.tribugolosa.com/user-KBUkWi-intervista.htm
martedì 10 settembre 2013
Red carpet appetitosi: a #Venezia70 vince Scarlett!
Sapete già tutti chi ha vinto il Leone d'Oro alla settantesima edizione del Festival del cinema di Venezia: si tratta di Sacro Gra, di Gianfranco Rosi: una scelta che ha fatto molto discutere, trattandosi di un film documentario girato attorno al raccordo anulare di Roma capitale. Per giudicare aspettiamo di vederlo, uscirà al cinema il 26 settembre.
Gli altri premi? Li trovate tutti qui.
Io vi ricordo solamente
LEONE D’ARGENTO per la migliore regia a Alexandros Avranas per il film MISS VIOLENCE (Grecia)
COPPA VOLPI per la migliore interpretazione maschile a Themis Panou, nel film MISS VIOLENCE di Alexandros Avranas (Grecia)
COPPA VOLPI per la migliore interpretazione femminile a Elena Cotta, nel film VIA CASTELLANA BANDIERA di Emma Dante (Italia, Svizzera, Francia)
Gli altri premi? Li trovate tutti qui.
Io vi ricordo solamente
LEONE D’ARGENTO per la migliore regia a Alexandros Avranas per il film MISS VIOLENCE (Grecia)
COPPA VOLPI per la migliore interpretazione maschile a Themis Panou, nel film MISS VIOLENCE di Alexandros Avranas (Grecia)
COPPA VOLPI per la migliore interpretazione femminile a Elena Cotta, nel film VIA CASTELLANA BANDIERA di Emma Dante (Italia, Svizzera, Francia)
...e poi, come di consueto, passo alla carrellata dedicata ai red carpet delle nostre amate star!
Sandra Bullock
La diva ha presentato fuori concorso Gravity, di Alfonso Cuaron. In rosso ma sbarazzina e sportiva: viva Sandra!
La diva ha presentato fuori concorso Gravity, di Alfonso Cuaron. In rosso ma sbarazzina e sportiva: viva Sandra!
venerdì 6 settembre 2013
Kiki consegna a domicilio... una torta sbriciolata di ricotta e cioccolato!
L'ultima delle mie disavventure si chiama "lieve disepitelizzazione corneale dell'occhio sinistro". In pratica, mi s'è graffiata la cornea non so come e ora mi tocca mettere un collirio antibiotico e un gel umettante per non sentire punture di spillo nell'angolo esterno del mio occhio sinistro. Va beh, non è niente di grave, non sono diventata Willy l'Orbo fortunatamente, ma con pc e tv in questi giorni devo andarci piano.
Così, mentre il Festival del Cinema di Venezia è ancora shockato dal ritiro di Hayao Miyazaki, ho deciso di parlarvi di uno dei suoi film, visto qualche mese fa: Kiki consegne a domicilio.
Il cartone, arrivato nelle sale italiane con 24 anni di ritardo, racconta la storia di una deliziosa streghetta, Kiki, per la quale giunge il momento di spiccare il volo (in tutti i sensi) e ritagliarsi il proprio spazio nel mondo in una nuova città. Lo farà in un paese di mare dall'architettura squisitamente europea, tra disavventure e amicizie. Si guadagnerà da vivere facendo consegne a bordo della sua scopa volante, in compagnia del suo gatto nero parlante.
Così, mentre il Festival del Cinema di Venezia è ancora shockato dal ritiro di Hayao Miyazaki, ho deciso di parlarvi di uno dei suoi film, visto qualche mese fa: Kiki consegne a domicilio.
Il cartone, arrivato nelle sale italiane con 24 anni di ritardo, racconta la storia di una deliziosa streghetta, Kiki, per la quale giunge il momento di spiccare il volo (in tutti i sensi) e ritagliarsi il proprio spazio nel mondo in una nuova città. Lo farà in un paese di mare dall'architettura squisitamente europea, tra disavventure e amicizie. Si guadagnerà da vivere facendo consegne a bordo della sua scopa volante, in compagnia del suo gatto nero parlante.
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Ubicazione:
Milan, Italy
venerdì 30 agosto 2013
Cameron Diaz Day: In her shoes
Continuiamo la tradizione dei nostri "Day" dedicati ai compleanni degli attori anche ad agosto! Oggi i cineblogger più fichi del web vi portano nel mondo della bionda californiana per eccellenza, Cameron Diaz.
sabato 3 agosto 2013
E oggi.. pizza! Per il contest Farina Antiqua
Qualche tempo fa sono stata contattata dalla redazione di Cucina Semplicemente per partecipare al contest indetto per Farina Antiqua. Ho così avuto il piacere di provare questa farina macinata a pietra per preparare una pizza davvero come si deve! Ed ecco le due creazioni che, sfidando il caldo, ho preparato per cena.
Sciogliere il lievito in un po' d'acqua tiepida in una ciotola, aggiungere la farina e la restante acqua, mescolare con un cucchiaio di legno, coprire con della pellicola e lasciare lievitare. Dopo circa 12 ore, versare l'impasto lievitato, che sarà molto molle, nella planetaria. Aggiungere 300 grammi di farina, olio, sale e lavorare per qualche minuto fino a ottenere un impasto incordato, liscio e omogeneo. Dividere in due l'impasto, mettere a lievitare nuovamente in due ciotole coperte con pellicola. Mettere a scolare le mozzarelle per fargli perdere il liquido.
Preparare i peperoni cuocendoli in padella con un soffritto di cipolla e aglio. Nel frattempo preparare un sugo con passata di pomodoro, olio, aglio, basilico e sale.
Dopo circa 6-8 ore di lievitazione, oliare due teglie del forno rettangolari, stendere la pasta aiutandosi con un mattarello. Quando il sugo è tiepido, guarnire le pizze con il sugo. Su una delle due pizze, aggiungere la padellata di peperoni.
Tagliare il formaggio a dadini: per la margherita, 250 grammi di mozzarella di bufala e 100 grammi di mozzarella fiordilatte. Per quella ai peperoni: 125 grammi di fiordilatte, 125 grammi di provolone dolce.
Accendere il forno a 250 gradi, cuocere le pizze, una dopo l'altra, per circa 15 minuti prima di aggiungere il formaggio, guarnire con il formaggio e ripassare in forno per altri 5 minuti. Tagliare e gustare!
Con questa ricetta partecipo al contest indetto da Cucina Semplicemente in collaborazione con Farina Antiqua macinata a pietra.
Per la base della pizza
800 grammi di farina Antiqua numero 1
450 grammi di acqua
12 grammi di lievito di birra
1 cucchiaio di sale
2 cucchiai di olio
Per le farciture
Pizza con pomodoro, basilico e bufala
passata di pomodoro
1 spicchio d'aglio
basilico
sale
mozzarella di bufala
mozzarella fiordilatte
--
Pizza ai peperoni, mozzarella e provolone
mezza cipolla
1 spicchio d'aglio
1 peperone giallo
sale
pepe
mozzarella fiordilatte
provolone dolce
Sciogliere il lievito in un po' d'acqua tiepida in una ciotola, aggiungere la farina e la restante acqua, mescolare con un cucchiaio di legno, coprire con della pellicola e lasciare lievitare. Dopo circa 12 ore, versare l'impasto lievitato, che sarà molto molle, nella planetaria. Aggiungere 300 grammi di farina, olio, sale e lavorare per qualche minuto fino a ottenere un impasto incordato, liscio e omogeneo. Dividere in due l'impasto, mettere a lievitare nuovamente in due ciotole coperte con pellicola. Mettere a scolare le mozzarelle per fargli perdere il liquido.
Preparare i peperoni cuocendoli in padella con un soffritto di cipolla e aglio. Nel frattempo preparare un sugo con passata di pomodoro, olio, aglio, basilico e sale.
Dopo circa 6-8 ore di lievitazione, oliare due teglie del forno rettangolari, stendere la pasta aiutandosi con un mattarello. Quando il sugo è tiepido, guarnire le pizze con il sugo. Su una delle due pizze, aggiungere la padellata di peperoni.
Tagliare il formaggio a dadini: per la margherita, 250 grammi di mozzarella di bufala e 100 grammi di mozzarella fiordilatte. Per quella ai peperoni: 125 grammi di fiordilatte, 125 grammi di provolone dolce.
Accendere il forno a 250 gradi, cuocere le pizze, una dopo l'altra, per circa 15 minuti prima di aggiungere il formaggio, guarnire con il formaggio e ripassare in forno per altri 5 minuti. Tagliare e gustare!
Con questa ricetta partecipo al contest indetto da Cucina Semplicemente in collaborazione con Farina Antiqua macinata a pietra.
http://cucinasemplicemente.it/riscoprire-lantiqua-tradizione/ |
giovedì 1 agosto 2013
Before Sunrise, Sunset or Midnight, eat a Frozen banana pop
C'erano una volta Jesse e Celine, che si incontrarono su un treno e passarono insieme un'indimenticabile notte a Vienna, lasciandosi con la promessa di rivedersi nella stessa stazione sei mesi dopo.
Quella promessa entrò nei nostri cuori, gonfi di speranza e romanticismo per una storia abbastanza speciale da farne un film, Before Sunrise (Prima dell'alba), ma sufficientemente verosimile da illuderci che, prima o poi, anche noi ragazze avremmo potuto vivere un incontro del genere (grazie Francy per avermelo fatto vedere).
Con un po' di timore, per la paura di rovinare i bei ricordi e le aspettative riposte nell'amore tra Jesse e Celine, abbiamo affrontato la visione di Before Sunset, dove i nostri beniamini si rincontrano a Parigi, nove anni dopo la loro notte insieme. Capiamo subito che il loro secondo incontro viennese non è mai avvenuto, ma in qualche modo il film riesce a non farci rimanere delusi per questo e, anzi, a toccarci ancora una volta con un senso di verosimiglianza e realismo, all'interno di un contesto costruito perfettamente in ogni tassello.
Jesse e Celine sono visibilmente emozionati e parlano, parlano, tanto quanto parlavano nove anni prima, andando in profondità, non essendo mai banali, nutrendosi l'uno della presenza dell'altro e portando alla luce sentimenti e risentimenti nascosti nelle pieghe di un'esistenza che è andata avanti e li ha fatti diventare qualcos'altro, rispetto ai venticinquenni spensierati della loro avventura viennese.
E ora. Ora il regista Richard Linklater e i meravigliosi Julie Delpy e Ethan Hawke (che hanno lavorato insieme alla sceneggiatura dei tre film) sono tornati al cinema con l'ultimo capitolo della storia d'amore infinita tra Jesse e Celine, Before Midnight.
E io non posso vederlo! Non posso vederlo perché il film, che è stato presentato al Sundance film festival a gennaio, poi a Berlino e ancora ad aprile al Tribeca esattamente 2 giorni (due giorni... arghhh!!!) dopo che avevo lasciato New York, che a giugno è uscito negli USA e a luglio in un sacco di altri paesi, non ha ancora una data di distribuzione per l'Italia.
Basta guardare qui per essere presi dallo sconforto. E non bastano momenti di autoindulgenza su barattolini di gelato variegato al caramello, golosi frozen banana pops o altre amenità culinarie a contrastare questo senso di frustrazione e abbandono che provo.
Mi avete lasciato orfana di Jesse e Celine, cari i miei distributori della cippalippa, e io non avrei alcuna remora a sfidare la legalità e usufruire di copie piratate, DVDrip o file CAM con l'audio sminchiato, pur di avere il piacere di ammirare ancora una volta le loro cerebralissime e divertenti conversazioni. Il problema è che non si trova.
E' mai possibile che non una Fandango, una BIM, una Mikado o per dire una Lucky Red non si siano accollati la distribuzione nel Belpaese di questo piccolo gioiello ambientato tra i tramonti sul mare della Grecia, consentendo a chi ha sognato con Celine e Jesse di ammirarli per un'ultima volta? Cosa devo fare io per sapere cosa succede a sti due, oltre a leggermi le recensioni entusiaste della stampa estera dove -ovviamente- il film è uscito???? Vi lascio con questa domanda e, se avete una risposta, non esitate a fornirmela, por favor!
In cambio, io, vi regalo un Frozen Chocolate Banana pop. E cos'è? Beh immaginate banana congelata + cioccolato, su stecco. Una specie di magnum di banana.
Non vi convince? Provare per credere. Goduria allo stato puro e persino a un contenuto livello calorico!
In fondo è frutta, potrà mai far male? Sì c'è il cioccolato, vabbè, ma è fondente! Si sa che il cioccolato fondente fa bene alla salute, all'umore, al cervello! Se poi gli diamo una sferzata con il freddo, che ve lo dico affà!
Frozen Chocolate Banana Pops
Per 4-6 pops
2 banane non troppo mature
80 grammi di cioccolato fondente
1 cucchiaio di olio di semi (o altro olio insapore, come il mais, oppure, se volete aggiungere un saporino esotico potete usare l'olio di cocco)
4-6 stecchi di legno da ghiacciolo
Sbucciare le banane, tagliarle a metà o, se molto grandi, in tre pezzi. Inserire un bastoncino di legno in ogni pezzo. Mettere in frezeer per almeno mezz'ora (o meglio un'ora). Nel frattempo, sciogliere il cioccolato e l'olio in una ciotola a bagnomaria.
Rimuovere le banane dal freezer e, tenendo una banana alla volta, immergere nel cioccolato fuso, facendo attenzione che la banana sia completamente ricoperta di cioccolato. Lasciate rapprendere il cioccolato e riponete in frezeer per un'altra mezz'ora o fino al momento di consumare.
Se rimangono in freezer a lungo ricordatevi di toglierle 5 minuti prima di mangiarle, o saranno molto dure (e gelide) all'interno. Gustate senza ritegno. :-)
venerdì 26 luglio 2013
Kevin Spacey Day: 21
Oggi è il Kevin Spacey Day! E che roba è? Vi spiego. Un gruppetto di simpatici blogger appassionati di cinema ha deciso di celebrare un grande attore al mese, seguendo i compleanni e pubblicando le recensioni dei migliori film. Da questo giro anche io faccio parte della banda: inizio quindi da Kevin Spacey, nato il 26 luglio del 1959, che oggi compie 54 anni.
Vi state chiedendo perchè la faccia di Spacey è fotomontata su un fisico possente e sanguinario: il fatto è che molti cineblogger avrebbero preferito dedicare il Day di luglio a Silvester Stallone, ma poi il partito di Spacey ha prevalso e per prenderla a ridere è stato realizzato questo banner. :-)
Attore eclettico e di talento, il nostro amico Kevin non ha certo il fisique du role del bellone, perciò ecco che lo vediamo recitare spesso in ruoli da coprimario o, cosa che gli riesce molto bene, del cattivo, come nel caso di Seven o dei Soliti Sospetti, per cui vince il primo Oscar.
Ma il riconoscimento mondiale per Spacey arriva con l'Oscar per American Beauty, dove interpreta un infelice uomo di mezza età che perde la testa per un'amica della figlia adolescente.
La pellicola di cui vi parlo oggi, però, è 21, un film che intreccia gioco d'azzardo e matematica in cui Kevin non si smentisce e interpreta con bravura un professore dalla dubbia moralità che trascina nei guai il carino, intelligente e, almeno all'inizio, credulone Jim Sturgess.
Sturgess è Ben, brillante ma squattrinato studente del MIT che viene notato da il professor Mickey Rosa (Spacey) e per questo passa in men che non si dica dai tavoli della biblioteca a quelli dei casinò. Rosa, infatti, lo fa entrare nel suo illegale e segretissimo dream team di studenti matematici di talento che nei weekend volano da Boston a Las Vegas per sbancare i tavoli del blackjack attraverso un complicato sistema di conteggio delle carte.
All'inizio tutto sembra meraviglioso e Ben si lascia prendere sempre di più da questa attività, che lo porta a trascurare i vecchi amici (nerd) e lo studio a favore di Jill, la più bella del gruppo, e soprattutto dei soldi. Quando Ben comincia a forzare la mano, le cose non fileranno più lisce. A questo punto Kevin Spacey sfoggia la sua collaudata interpretazione del bastardo senza scrupoli e tira fuori tutta la crudeltà del professor Rosa. Ma Ben è pur sempre un cervellone e Rosa, con i suoi trucchetti nei casinò di tutta Las Vegas, nel corso degli anni si è fatto molti nemici. Tornerà a galla? Si vendicherà di Rosa?
Il film, del 2008, vanta una storia abbastanza originale, che offre buoni spunti (ispirata a fatti realmente accaduti), ma a volte si perde nell'imitazione dei classici del genere "azzardo", da Ocean's 12 a Casinò fino a La Stangata, ma resta comunque una visione piacevole. La regia è di Robert Luketic, nome che non vi dirà molto, dal momento che ha firmato più che altro commediole di livello medio basso, tipo Quel mostro di suocera, La rivincita delle bionde e La dura verità e in questo caso non dà un grande valore aggiunto. I momenti migliori del film? Quelli che vedono in scena Spacey a.k.a Professor Rosa a bistrattare Sturgess e a regolare i conti con la sua nemesi, Lawrence Fishbourne, ovvero il capo della sicurezza di uno dei casinò, che da anni lo tiene d'occhio...
Curiosi delle recensioni degli altri film di Kevin?
Eccovi l'elenco completo dei partecipanti al KS Day e dei relativi post.
martedì 2 luglio 2013
Gazpacho rosso sangue per la crudele poesia di Stoker
Stoker, il nuovo film di Chan-wook Park, è una crudele poesia. E' un tripudio di immagini perfette, di inquadrature meravigliose, di scelte visive spiazzanti che mi hanno totalmente conquistata. La storia, a pensarci, ha un po' di lacune, alcuni dettagli assolutamente inverosimili, eppure il film riesce a mantenere alta la tensione e, proprio quando sembra che sia finita la magia, colpirti in viso con nuove svolte, richiamando nuovamente la tua attenzione.
Durante la visione si resta ammirati da una simbologia carica di significati, dalle scelte curate dei setting, della musica e dei costumi indossati dai protagonisti, che riescono nel quasi impossibile intento di ricreare le atmosfere hitchcockiane, senza per questo ridurre il film a una brutta copia delle pellicole del maestro.
Ma qui c'è molta più violenza e perversione che in Hitchcock, anche se il sangue appare di rado, solo in qualche pennellata. Piuttosto domina il buio, il silenzio, la sensazione di pelle d'oca che si ha entrando in una bellissima casa troppo grande per chi ci vive.
Come domina il pallore sul volto della protagonista India (Mia Wasikowska), unito ai suoi vestiti anni 50 e ai capelli insolitamente scuri, tanto scialbi da farla sembrare una specie di Mercoledì cresciutella.
Nicole Kidman, dalla bocca irrimediabilmente compromessa in seguito agli interventi estetici che lei nega, è tuttavia ancora elegante e soave, perfetta nei panni della vedova un po' annoiata e superficiale, una madre che non riesce ad amare sua figlia perché non la comprende.
Forse il "cattivo" Matthew Goode non è la scelta più azzeccata del cast, ci sono visi più sensualmente inquietanti di quello di un ragazzone con gli occhi azzurri come biglie, ma certo non si può dire che se la cavi male nella parte.
In due parole, la trama: il giorno del 18esimo compleanno di India, lei e la madre scoprono che il capofamiglia Stoker è morto. Ha avuto un incidente e l'auto si è carbonizzata con lui all'interno. Al funerale si palesa Charlie, fratello più giovane di Stoker, di cui nessuno ha mai sentito parlare. La moglie, lusingata dall'avere intorno un bell'uomo giovane di grandi maniere, lo invita a rimanere. Da subito fra lui e India si crea un ambiguo e inspiegabile legame, fatto di attrazione e repulsione. Con la vicinanza dello zio, India scoprirà cose inimmaginabili su di sé e, camminando su tacchi alti e con il fucile in spalla, farà il suo personale percorso verso l'età adulta.
Gelosia, paura, violenza, morte, pulsioni oscure: tutto si fonde in questo film, che vi consiglio di vedere, anche se non subito prima di andare a dormire, mi raccomando!
Non indugio oltre e vi lascio la ricetta!
Gazpacho
1 kg di pomodori maturi
1 cetriolo
1 peperone verde
1 peperone rosso
1 cipolla
olio evo
sale
pepe
aceto (opzionale)
aglio (opzionale)
peperoncino
Lavare le verdure, sbucciare i pomodori. Sbucciare il cetriolo e metterne metà in un frullatore insieme ai pomodori. Idem per i peperoni (qui potete fare anche due terzi nel frullatore, un terzo a dadini). Aggiungere anche la cipolla, un po' di peperoncino fresco (o in polvere) e se vi piace anche l'aglio (io non l'ho messo, crudo per me è troppo forte). Unire 4-5 cucchiai di olio di oliva, frullare il tutto per bene. Salare e pepare. Lasciare riposare in frigo almeno tre ore. Servire in ciotoline fonde, accompagnato dalla verdura a dadini che andrà aggiunta nel gazpacho fresco. A piacere aggiungere un altro filo d'olio. Se è troppo denso per i vostri gusti oppure avete intenzione di servirlo come bevanda fredda per l'aperitivo, potete diluirlo con acqua fredda fino a raggiungere la consistenza desiderata.
giovedì 27 giugno 2013
Riso con mazzancolle e zucchine al profumo di menta, zenzero e limone
Questa ricetta l'avevo pensata per il contest di Curtiriso promosso dalla Cucina Italiana, ma siccome non sono una brava foodblogger :-), non mi sono accorta che era già scaduto (venerdì scorso, per l'esattezza). Però questo riso è buono, estivo, delicato... allora ve lo propongo lo stesso, no?
Riso con zucchine e mazzancolle al profumo di menta, zenzero e limone
Dosi per due
160 grammi di riso Chicchi selvaggi Curtiriso
225 grammi di mazzancolle precotte
3 zucchine (2 se grandi)
4-5 foglie di menta
1 limone biologico
radice di zenzero qb
1 cucchiaino di curry o curcuma
tempo di preparazione: 1 ora circa
Sgusciare le mazzancolle (tranne 4 o cinque da utilizzare come guarnizione dei piatti). Metterle a marinare con fettine di zenzero, succo di un limone e parte della buccia grattugiata. Nel frattempo tagliare a dadini le zucchine, cuocerle con un paio di cucchiai di olio in una wok. Verso fine cottura aggiungere le foglioline di menta spezzettate e il sale. Mettere a bollire l'acqua, colorarla con un cucchiaino di curry o curcuma, lessare il riso per circa 13 minuti. Scolare il riso e saltarlo nella wok con le zucchine. Scolare i gamberi, recuperando il succo di limone e zenzero, filtrarlo e versarlo nel riso. Saltare per un minuto, impiattare aiutandosi con un coppapasta. Guarnire con le mazzancolle non sgusciate, una fogliolina di menta e un po' di buccia di limone grattugiata. E' ottimo anche freddo!
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mercoledì 26 giugno 2013
Gatsby style, moda e cibo dal sapore retrò
Avete amato il Grande Gatsby? O forse non l'avete ancora visto? In entrambi i casi, non potrete ignorare il fatto che la nuova pellicola di Baz Lurhmann abbia risvegliato la mania per gli anni 20 e per la moda "flapper girl".Per copiare i look di Carey Mulligan e trovare anche qualche ispirazione culinaria direttamente dalla New York di inizio XX secolo, potete leggere il mio nuovo articolo su Letteradonna.. e non dimenticate la gallery (in fondo all'articolo) con abiti, scarpe, accessori!
Ecco la ricetta della Waldorf Salad, che trovate anche nell'articolo su Letteradonna:
INGREDIENTI. 1 cespo di lattuga, 1 mela Granny Smith, 1 sedano rapa, 80 gr di gherigli di noce, 100 grammi di maionese, 1 limone, sale, pepe nero, acqua minerale qb.
PROCEDIMENTO. Pulite la lattuga, eliminando le foglie più esterne. Lavate le foglie in acqua fredda, sgocciolatele e asciugatele delicatamente. Spezzettate le foglie di lattuga. Tritate i gherigli di noce grossolanamente. Lavate e asciugate il sedano rapa, tagliatelo a fiammifero, scottatelo per qualche minuto in acqua bollente, scolatelo e asciugatelo. Spremete il succo di un limone. Sbucciate e tagliate a spicchi sottili le mele, mettetele in una ciotola e bagnatele con metà del succo di limone. Amalgamate la maionese con il succo di limone rimasto, un pizzico di sale e 2 cucchiai di acqua minerale naturale, in modo da ottenere una salsina fluida. Condite mele, sedano e noci con la salsa, disponete su una ciotola sopra un letto di lattuga. Finite con sale e pepe e servite.
Ecco la ricetta della Waldorf Salad, che trovate anche nell'articolo su Letteradonna:
INGREDIENTI. 1 cespo di lattuga, 1 mela Granny Smith, 1 sedano rapa, 80 gr di gherigli di noce, 100 grammi di maionese, 1 limone, sale, pepe nero, acqua minerale qb.
PROCEDIMENTO. Pulite la lattuga, eliminando le foglie più esterne. Lavate le foglie in acqua fredda, sgocciolatele e asciugatele delicatamente. Spezzettate le foglie di lattuga. Tritate i gherigli di noce grossolanamente. Lavate e asciugate il sedano rapa, tagliatelo a fiammifero, scottatelo per qualche minuto in acqua bollente, scolatelo e asciugatelo. Spremete il succo di un limone. Sbucciate e tagliate a spicchi sottili le mele, mettetele in una ciotola e bagnatele con metà del succo di limone. Amalgamate la maionese con il succo di limone rimasto, un pizzico di sale e 2 cucchiai di acqua minerale naturale, in modo da ottenere una salsina fluida. Condite mele, sedano e noci con la salsa, disponete su una ciotola sopra un letto di lattuga. Finite con sale e pepe e servite.
lunedì 24 giugno 2013
Torta di riso romagnola
E' passato tanto tempo, lo so; sto un po' trascurando il blog, ma non vi preoccupate che non mollo il colpo: ho solo rallentato un pochino. Sto facendo raramente i miei amati dolci e per il resto si va di pollo e insalatine, dato che ho sul groppone almeno tre chili da smaltire regalo di questo interminabile inverno, insieme probabilmente a un po' di gonfiore a causa dei maledetti antistaminici (almeno mi illudo che sia così). Detto ciò, un'occasione di accendere il forno c'è stata ed eccomi qui a raccontarvi di questa torta di riso, dolce tipico romagnolo. Morbido morbido, con il tocco croccante delle mandorle e dei pinoli e i profumi avvolgenti di cannella, vaniglia e Cointreau (nella versione originale l'Amaretto di Saronno che io non avevo).
Ingredienti
(per una tortiera da 26 cm)
250 grammi di riso originario
1 litro di latte
buccia di limone biologico
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
1 cucchiaino di cannella
70 grammi di uvetta
1 manciata di mandorle spellate
20 grammi di pinoli
3 uova
150 grammi di zucchero
70 grammi di burro
1 fetta biscottata
1 bicchierino da liquore di Cointreau (o amaretto)
Tempo: 1 ora di preparazione + 1 ora e 15 min per la cottura
Porre un litro di acqua sul fuoco.
Quando l'acqua bolle, versare il riso nell'acqua, mescolare, coprire e lasciare in ammollo per un quarto d'ora.
Scaldare un litro di latte con la buccia di un limone biologico.
Scolare il riso dall'acqua, aggiungerlo al latte bollente e mescolare.
Aggiungere 50 grammi di zucchero.
Lasciare cuocere il riso per circa mezz'ora, mescolando di tanto in tanto: alla fine avrà la consistenza di un risotto.
Togliere la buccia di limone.
Aggiungere al riso un cucchiaino di estratto di vaniglia e un cucchiaino di cannella, mescolare e versare in un piatto largo o una terrina per far raffreddare.
Una volta freddo, procedere a montare le uova con il restante zucchero.
Sciogliere a fuoco dolce il burro, tranne una piccola noce, da usare per imburrare la teglia.
Aggiungere il riso al composto di uova e zucchero e mescolare, unire il burro e girare ancora.
Unire le uvette strizzate.
Unire una manciata di mandorle tritate all'impasto
Cospargere la teglia imburrata con del pangrattato o con una fetta biscottata sbriciolata.
Versare il composto nella teglia e cospargere di pinoli.
Cuocere a 190 gradi per un'ora nella parte bassa del forno.
Una volta che la torta è cotta, estrarla dal forno, cospargerla con un bicchierino di liquore (Amaretto o Cointreau) e rimettere in forno spento, chiuso, per far evaporare l'alcol. Si formerà una crosticina.
Estrarre dopo 15 minuti. Lasciare raffreddare, togliere dalla teglia e poi.. buon appetito!
per stasera niente film.. ma prometto di tornare presto! :-)
giovedì 30 maggio 2013
Il Grande Gatsby: let the party begin (con lo champagne)!
Baz è tornato. Tra luccichini e fuochi d'artificio, fondali digitali e simbolismi, feste definitive animate da fiumi di champagne e musiche potenti, pose teatrali e macchine truccate, costumi sfarzosi e gioielli ancora di più, il regista australiano Luhrman dà la sua interpretazione de Il Grande Gatsby, rendendo moderno e fumettoso uno dei classici della letteratura americana del 1900. Luhrman dipinge un enorme tela fatta di immagini meravigliose e, pur non scostandosi dalla trama del romanzo, lo reinventa in chiave attuale e certamente più commerciale. Operazione riuscita? Sì e no. Visivamente il film è un gioiello, ma forse è un troppo compiaciuto nella perfetta bellezza della sua messa in scena e fallisce un tantino nel farci emozionare e provare empatia per i protagonisti. In ogni caso una visione piacevole e, se avete amato Romeo + Juliet e Moulin Rouge, non potrete che apprezzare ancora una volta la geniale vena creativa di Lurhmann, tornato nel suo dopo la parentesi polpettonesca di Australia.
Siamo nei ruggenti anni 20 e Jay Gatsby è un nome conosciuto in tutta New York: dire Gatsby vuol dire feste, stupende e interminabili feste che ogni weekend animano una maestosa villa a Long Island. Tutta la New York che conta e quella che semplicemente vuole folleggiare si presenta da Gatsby il sabato sera: senza invito, non ce n'è bisogno. L'unico invito personale mai spedito da Gatsby lo riceve Nick Carraway, nuovo vicino di casa del misterioso personaggio, trasferitosi a New York per cercare fortuna nel mondo della finanza. Sarà Nick a narrare la vicenda -come avviene nel libro- e a farci scoprire gradualmente, nei limiti di quanto gli è concesso, la figura di Jay Gatsby.
A little party never killed anyone... |
Gatsby, che ha gli occhi e il sorriso di un sempre affascinante Leonardo Di Caprio, è un mistero: su di lui circola ogni tipo di leggenda e sono in molti a domandarsi la vera origine della sua ricchezza. Il motivo per cui Gatsby dà le feste, senza peraltro poi prendervi parte, è uno solo: reincontrare il suo amore di gioventù, Daisy, che abita proprio in una villa sull'altra sponda del fiume, ed è la cugina di Nick.
Daisy, interpretata da Carey Mulligan, è una ragazza aristocratica, ora sposata con un ex campione di polo a sua volta tanto ricco quanto ottuso. Non ha dimenticato Gatsby, ma quando si ritrovano, dopo un breve idillio, la nostalgia, la codardìa e la paura dell'ignoto prendono il sopravvento e le impediscono di accontentare un Gatsby che "pretende troppo" e ha il folle sogno, impossibile, come gli dice anche Nick, di ripetere il passato.
Due parole sul cast: non amo molto Tobey Maguire, ma nel ruolo di Nick, silenziosa spalla di Gatsby e narratore della storia, se la cava alla grande. Idem per Carey Mulligan, che io trovo abbastanza insopportabile con quel fare da madonnina infilzata, ma devo riconoscere che qui il ruolo della snobbettina viziatina indecisa le viene piuttosto bene. Sarà un caso? Certo, al suo posto avrei visto meglio un'attrice più bella in senso classico, naturalmente algida e raffinata (Oh Nicole, se avessi avuto 10 anni di meno Baz avrebbe scelto ancora te! ...). Leo invece, che dire, molto bravo, come sempre... chissà se l'Academy prima o poi si accorgerà di lui?
Belle alcune intuizioni visive, come i grandi occhi che tutto scrutano del cartellone nel cantiere al confine tra Long Island e New York, simili a quelli raffigurati sulla prima edizione del romanzo di Fitzgerald, o la luce verde che illumina il porticciolo della casa di Daisy, intenso e continuo richiamo per Gatsby. Notevole anche la colonna sonora, in pieno stile luhrmaniano, con brani di Lana Del Rey e Florence Welch ( i miei preferiti), brani jazz, fox trot e charleston rivisitati, ma anche hip hop e rap come il brano di Jay Z e Kayne West.
Culinariamente cos'è questo Gatsby? Un banchetto imbandito di ogni ben di Dio, una tavola colma di assaggi colorati e diversi, per tutti i gusti, innaffiato da fiumi di champagne che scorrono su coppe di cristallo. Champagne, di ogni marca, preferibilmente la più costosa. Nel film bevono Moet & Chandon, certamente un product placement. Sapete quali sono gli champagne più venduti al mondo? Eccoli... avete un preferito?
Moet & Chandon |
Nicola Feuillatte |
Perrier Jouet |
Taittinger |
Veuve Cliquot |
G.H. Mumm |
Cristal Louis Roederer |
Pommery |
Gatsby ha scelto:
Trailer!
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