Stephen Hawking è probabilmente il più famoso scienziato al mondo: fisico, matematico e cosmologo, è celebre soprattutto per i suoi studi sui buchi neri e sull'origine dell'universo, ma anche per la condizione di immobilità a cui è condannato da moltissimi anni a causa di una malattia dei motoneuroni, l'atrofia muscolare progressiva.
La Teoria del tutto racconta la sua vita attraverso la storia con Jane, la moglie conosciuta ai tempi di Cambridge, che nonostante la diagnosi della malattia e la breve prospettiva di vita di Stephen sceglierà di sposarlo e costruire una famiglia con lui.
La diagnosi impietosa che nel 1963 condanna Stephen a due, massimo tre anni di vita, si rivela tuttavia sbagliata: continuando a lavorare in Università e portare avanti i suoi innovativi studi sul cosmo, lo scienziato infatti sbalordisce tutti con la sua tenacia superando diverse crisi nel tempo. Oggi ha raggiunto l'età di 73 anni, anche se è immobile e può comunicare solo attraverso un sintetizzatore vocale che gli consente di elaborare circa una parola al minuto.
Il film ripercorre la sua vita dalla perdita dell'innocenza negli anni di Cambridge, passando per il progredire della malattia, le difficoltà del menage familiare e i successi in campo scientifico, il tutto mostrandoci un uomo che, se soffre con il corpo, conserva la sua personalità brillante, ironica e pungente.
A interpretare lo scienziato il fantastico Eddie Redmayne, che infatti si è aggiudicato l'Oscar come miglior attore protagonista: la sua trasformazione fisica e vocale è sinceramente sorprendente.
Al centro della storia, la figura di Jane (Felicity Jones) che per molti anni dedica la sua esistenza al servizio di Stephen, ai figli che concepisce con lui (ben tre) e alle immense fatiche (anche fisiche) di portare avanti casa e famiglia accudendo suo marito come e più di un bambino.
Fino a che punto si può, però, andare avanti senza aiuti? Quanto può resistere l'amore coniugale a questo stile di vita? Inizialmente Hawking non sembra troppo consapevole di quanto il peso di tutte le responsabilità e della fatica stia schiacciando sua moglie. Solo a distanza di anni dal matrimonio, consente a Jane di cercare un aiuto, che la coppia trova in Jonathan, un organista vedovo conosciuto da Jane in chiesa (Charlie Cox).
Il rapporto tra Jane e Jonathan, pur rimanendo a lungo platonico, evolve in qualcosa di più profondo e l'uomo inizia a trascorrere gran parte della sua vita con gli Hawkings. L'ambiguità della situazione, unita a una nuova gravidanza e al peggioramento delle condizioni di Stephen, porterà Jane a decidere di non frequentarlo più e a cercare un aiuto professionale fisso per lo scienziato. E' così che l'infermiera Elaine Mason entra nella vita del genio del cosmo. A questo punto il matrimonio con Jane è al capolinea e quando Stephen chiede a Elaine di accompagnarlo in un tour degli Stati Uniti è l'inizio ufficiale della fine. Elaine diventerà la compagna di Hawking e rimarrà sposata con lui per 12 anni (un rapporto di cui si è molto discusso: alcuni rumors parlavano di abusi su Stephen da parte di Elaine, ma lui ha negato).
Il film è tratto dal libro di Jane Hawking Travelling to Infinity: My Life with Stephen ed è stato accusato di tacere o edulcorare le parti più spiacevoli della vita della coppia: dal carattere esigente e pretenzioso di Stephen all'arrivo di Jonathan nel menage della coppia, fino al trauma del divorzio. Basti considerare che Jane e Stephen, dopo la separazione, si sono riconciliati solo negli ultimi anni.
Al di là di queste -forse inevitabili - differenze con la vita vera, il film è sicuramente emozionante e questo in gran parte per merito degli interpreti: Eddie Redmayne è del tutto trasfigurato e la sua performance mi ha ricordato quella di Daniel Day Lewis ne Il mio piede sinistro. Felicity Jones affronta con naturalezza e intensità il ruolo della giovane innamorata che con una certa incoscienza e testardaggine si getta nel rapporto con Stephen, e che poi col tempo si trasforma in una donna sopraffatta dalla fatica, una sorta di infermiera costretta a reggere sulle sue spalle il carico dell'intera famiglia. Ma possiamo certamente affermare che la tenacia di Stephen da un lato e il sacrificio di Jane dall'altro sono le cose che hanno permesso a Hawking di continuare a studiare, ricercare e insegnare e quindi essere il grande scienziato che conosciamo, nonostante la malattia.
Jane (Felicity Jones) spiega la teoria di Stephen sull'universo.... con l'aiuto delle verdure. |
Bello l'aspetto culinario del film, effettivamente non l'avevo considerato. Sinceramente, a Redmayne avrei preferito Keaton ma si sa che all'Academy piacciono i malati!
RispondiEliminaSì anche io avrei scelto Keaton, ma sì, all'Academy hanno un debole per le interpretazioni sofferte!!
EliminaIl film mi è parso troppo ruffiano e zuccheroso in alcuni punti, io che volevo conoscere meglio l'Hawking scienziato non sono stata affatto soddisfatta. Eddie, per carità, bravissimo.
RispondiEliminaComunque mi aspettavo una ricettina per dare nuova vita a questi classici contorni ;)
Hai ragione, ma il tempo è tiranno.! Comunque concordo con te sull'essenziale buonismo del film, infatti diciamo che i lati oscuri della loro relazione e della personalità di Hawking sono stati del tutto omessi!
EliminaNon l'ho visto e in questo momento non credo mi farebbe bene, questa storia è davvero troppo triste per me... ma la tua recensione mi ha incuriosito... appena mi sento un po' meglio me lo procuro.
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