1) Il british humor di Hornby, davvero impagabile.
2) Il personaggio di Duncan, un bamboccione egocentrico ed egoista, che mostra come una passione possa trasformarsi in ossessione, trascendere l'oggetto della nostra reverenza e diventare simulacro dei significati e dei valori che noi scegliamo di attribuirgli.
3) La psicologia della protagonista Annie, impantanata in una vita a metà: un lavoro così così, una relazione così così, il desiderio represso di un figlio.
4) Tucker Crowe, musicista indie da 20 anni nell'oblio: un uomo incapace di perdonarsi, che si è boicottato da solo per così tanto tempo da vedere se stesso e tutto ciò che gli sta attorno come un unico, gigante, fallimento.
5) La musica, che accompagna e si mescola alla vita, e all'amore, come accade spesso nei racconti di Horby.
6) Il fatto che in mezzo a tutto questo casino, alla fine vinca comunque la speranza, la voglia di ricominciare e di reinventarsi.
6) Il fatto che in mezzo a tutto questo casino, alla fine vinca comunque la speranza, la voglia di ricominciare e di reinventarsi.
Adesso questo delizioso libro è diventato una commedia e io non potevo non vederla. Soprattutto perché nei panni di Tucker Crowe c'è uno dei miei attori preferiti, Ethan Hawke, che canta anche le canzoni scritte per il film, anche da Ryan Adams (che adoro).
E allora com'è la trasposizione cinematografica di Juliet, Naked?
E allora com'è la trasposizione cinematografica di Juliet, Naked?