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domenica 21 gennaio 2024

Chi ben comincia... il mio parere sui film visti tra fine e inzio anno



Il tempo per scrivere dei film che guardo scarseggia sempre, così ho deciso di fare un post riepilogativo dei tioli visti nell'ultimo periodo, ovvero tra fine 2023 e questa prima metà di gennaio 24, con relative microrecensioni. Spero che possa esservi utile :-)
seguirà altro post con le serie!

martedì 29 agosto 2023

Oppenheimer: la mia recensione del film di Christopher Nolan

Cillian Murphy è Robert Oppenheimer

Oppenheimer.

Chevvelodicoaffà.

In questi giorni si parla solo dell'ultimo film di Christopher Nolan. Ho voluto prendermi qualche giorno dalla visione per cercare di mettere giù dei pensieri sensati sul film, possibilmente parlarne senza fare spoiler e capire se mi sia davvero piaciuto. All’ultima domanda, che sembra la più semplice, la risposta è in verità complessa. 

mercoledì 10 aprile 2019

Pulp Fiction e il 5 Dollars Milkshake di Mia Wallace

5 Dollars Milkshake di Mia Wallace (Pulp Fiction) - Cooking Movies
5 Dollars Milkshake di Mia Wallace (Pulp Fiction)

Nel 1994 passavo le mie giornate china sul Rocci e l'IL a fare versioni di latino e greco ascoltando un mix improbabile di generi musicali e sognando un futuro migliore (lontano dalle suddette versioni). La mia conoscenza della settima arte si limitava a qualche visione domenicale al cinema del paese e i film che passavano in tivù anni dopo l'uscita nella sale. Non c'è da stupirsi quindi se Pulp Fiction per me non significò nulla: lo vidi solo un paio d'anni dopo e lo trovai carino, ma non lo capii troppo. Fu solo otto anni dopo, con l'uscita di Kill Bill che mi piacque da matti fin dalla prima visione, che decisi di riguardarlo e ne compresi la genialità.
Pulp Fiction è ancora il film più famoso, sicuramente il più acclamato, di Quentin Tarantino.Rappresenta lo spartiacque nella carriera del regista, la pellicola che ha rivelato al mondo il suo talento visionario in grado di pescare ispirazione da generi e registi diversi- dai gangster movie di Scorsese agli episodi intrecciati di Robert Altman, passando per i western di Sergio Leone e i poliziotteschi italiani degli anni 70 - rimescolandoli in forma inedita e innovativa.


Quattro storie “pulp” in un unico film. 
Pulp Fiction non segue una narrazione cronologica, ma si svolge attraverso quattro storie diverse che si intersecano in una complicata struttura circolare. All’inizio siamo in una tavola calda dove due fidanzati fuori di testa, Coniglietto e Zucchina, si accingono a fare una rapina. Subito dopo vediamo Vincent (John Travolta) e Jules (Samuel L. Jackson), due killer alle prese con il recupero di una preziosa valigetta e l’intervento di Mr. Wolf (Harvey Keitel) per assisterli nella difficile pulizia della propria auto, sporcata del sangue di un uomo ucciso per errore. I due si dirigono poi proprio alla tavola calda dove sta per svolgersi la rapina. Vincent è anche protagonista del terzo “episodio”, in cui il suo boss, Wallace, lo incarica di portare fuori la moglie. E’ qui che entra in scena Mia Wallace, interpretata da Uma Thurman, grazie alla quale la serata assumerà presto una piega molto movimentata. Infine, c’è Butch (Bruce Willis), pugile pagato da Wallace per perdere un incontro, che però contravviene al patto. Ovviamente la scelta del pugile avrà conseguenze violente, dando il via a fughe e imprevisti dai risvolti drammatici.


Ispirato ai racconti di narrativa noir pubblicati negli anni 30 e 40 sui cosiddetti “pulp magazine”, il film di Tarantino spiazza e innova il genere perché la violenza è sempre pervasa dall'ironia: sarcasmo e umorismo nero accompagnano tutta la pellicola, spuntando anche nei momenti più cupi della storia. Il risultato finale è surreale e divertente nonostante la crudeltà delle scene e degli avvenimenti.
Tra le scene diventate cult di Pulp Fiction c’è l’uscita tra Vincent Vega e Mia Wallace. Il killer, incaricato di portare a spasso la moglie del suo capo, la accompagna al Jack Rabbit Slim’s, un locale in stile diner anni 50, dove Mia ordina un milkshake da 5 dollari. Vincent a quel punto le chiede di assaggiarlo: è curioso di sapere cosa ci possa essere in un milkshake di tanto delizioso per farlo pagare 5 dollari.


Presto il milkshake viene però lasciato da parte, perché nel locale inizia una gara di ballo a cui Mia vuole partecipare: la donna trascina così Vincent sulla pista, dove i due si scatenano improvvisando un twist sulle note di You never can tell di Chuck Berry.
Curiosi anche voi di sapere il segreto del milkshake da 5 dollari? Banana e vaniglia sono gli ingredienti principali. Assolutamente da non dimenticare, inoltre, la ciliegina candita sopra la panna di guarnizione. Per un effetto vintage, poi, meglio servire il milkshake in bicchieri alti e con una bella cannuccia colorata. Ecco come si prepara.

5 Dollars Milkshake di Pulp Fiction
Preparazione: 10 minuti
Difficoltà: facile

5 Dollars Milkshake di Mia Wallace (Pulp Fiction) - Cooking Movies
5 Dollars Milkshake di Mia Wallace (Pulp Fiction)

Ingredienti per 2 milkshake: 1 banana, 1 bicchiere colmo di latte parzialmente scremato freddo di frigo, 6 cucchiai di gelato alla vaniglia, 1 cucchiaino di essenza di vaniglia. Per guarnire: panna montata, ciliegine candite.

1. Metti tutti gli ingredienti nel frullatore: la banana a pezzi, il gelato, il latte, la vaniglia
2. Aziona il frullatore e lascia andare finché la banana non sarà completamente frullata e si sarà formato un liquido denso
3. Versa in due bicchieri alti e capienti
4. Guarnisci i milkshake con panna montata e una ciliegina per ogni bicchiere.
5. Servi con una cannuccia. Enjoy.

Pulp Fiction venne premiato al Festival di Cannes 1994 con la Palma d’Oro, vittoria che consacrò Tarantino come nuovo prodigio del cinema americano. Il film ottenne poi ben 7 nomination agli Oscar del 1995, tra cui quelle per miglior film, miglior regia, miglior montaggio, miglior attore protagonista (John Travolta), miglior attrice non protagonista (Uma Thurman) e miglior attore non protagonista (Samuel L. Jackson) e vinse quello per la miglior sceneggiatura originale, scritta dallo stesso Quentin Tarantino insieme a Roger Avary.
Vi ho fatto venire voglia di riguardarlo? Ricordate di prepararvi un bel milskhake per accompagnarlo!


martedì 14 giugno 2016

10 buoni motivi per guardare Homeland 5


La quinta stagione di Homeland è andata in onda in Italia lo scorso inverno, ma non avevo ancora avuto modo di recuperarla. Lo sto facendo ora, mi piace da morire e se non l'avete fatto dovreste guardarla subito anche voi. Eccovi 10 ottimi motivi per farlo.

1. Berlino
Il cambio di scenario che ci trasporta in Germania, due anni dopo i fatti della quarta stagione, rimescola le carte, apre nuovi scenari e ci immerge come non mai nell'attualità tra rischi di terrorismo in Europa, ascesa dell'Isis e crisi siriana.
Magari ci scappa pure un bratwurst con una birretta?


2. Carrie Mathison
Per un secondo tentano di farci credere che sia diventata una mammina tranquillona che certi pericoli non li corre più, ma la sua natura spericolata, geniale e schizoide riemerge presto ai livelli top della stagione d'esordio, quelli del primo Brody e delle migliori conspiracy theories. Claire Daines poi è sempre in parte.


3. Saul Berenson
Per quanto combini un po' di cazzate a sto giro, a me viene sempre voglia di dare un abbraccione a Mandy Patinkin. Sarà la barba, sarà che poi anche quando litiga con Carrie poi accorge che sì ok è pazza, ma c'ha sempre ragione, e fa ammenda.


4. Allison Carr
Bella stronza. Un personaggio bastardo e doppiogiochista che ricorda le spie dei romanzi di Ken Follett o Le Carrè, interpretato con charme da Miranda Otto. Vorresti schiaffeggiarla e tirarle quei capelli ondulati, quindi funziona.


5. Otto During
Un personaggio che si chiama Otto già mi piace a prescindere. Poi se è un milionario con un debole per la filantropia intrepretato da Sebastian Koch (Le vite degli altri), ancora meglio.


6. Jonas 
Jonas, ovvero il nuovo fidanzato tedesco di Carrie, perfettamente bilingue e alquanto bono. Certo, è solo un avvocato della fondazione During, non è tagliato per la vita da spia e non sa tenerle testa... ovvio che sia destinato a sclerare, ma va beh #chissene: si chiama Alexander Fehling ed è un bel vedere.

7. L'hacker, Mr Robot style
L'hacker turco che diffonde documenti segreti scaricati da un bordello in nome della verità fa un po' Wikileaks e un po' Mr Robot, in ogni caso funziona, è verosimile e combina un gran bel casino. Approved! 

8. I russi 
A tratti mi sembra di essere in The Americans, solo 40 anni dopo: i servizi segreti russi tornano alla ribalta dando fastidio alla CIA con doppi giochi, misteri e controspionaggio. Una dualità che, a dirla tutta, funziona ancora benissimo.

8. Brody chi?
Il protagonista compianto delle prime tre stagioni nonché padre di Franny non viene citato, non c'entra niente con la Siria, con Berlino, coi russi, con la vita di Carrie, è fuori anche dai suoi ricordi.. almeno per il momento. Insomma, una vera liberazione per chi come me non lo tollerava proprio!


10. Quinn. 
Dulcis in fundo, il mitico Peter Quinn. Oh Quinn, tu ci vuoi far morire di crepacuore. Con questo qui non si può star tranquilli un secondo. Quel suo fare sprezzante, la poca considerazione per la propria vita, il suo legame profondo con Carrie in un'esistenza del tutto solitaria e senza legami... tutte queste cose lo rendono un personaggio fantastico, sfaccettato, imprevedibile. Che dire, l'ho amato da subito. Sarà anche merito di Rupert Friend, ma Quinn, e non c'è biondazzo tedesco che tenga, è sempre il mio preferito (altro che Brody). Putroppo ho un gran brutto presentimento riguardo a lui. Spero di sbagliarmi ma ho paura di no.

Detto ciò, torno a fare binge watching per finire la serie il prima possibile... dovreste farlo anche voi!
See you!

sabato 19 marzo 2016

Festa del papà: 10 film per celebrare

Oggi è la festa del papà! Avete fatto gli auguri al vostro? Potete farlo anche proponendogli di guardare insieme uno dei tanti bei film che raccontano il rapporto, spesso anche conflittuale, con il proprio genitore. Io ne ho selezionati 10, per tutte le età, i generi e i gusti.

domenica 14 febbraio 2016

Anti San Valentino: 10 film per dare un calcio alla festa degli innamorati


Quest'anno va così, io e l'amore ce ne stiamo a debita distanza e non ci sfioriamo proprio. Pensando a tutti quelli che come me oggi, San Valentino, non hanno niente da festeggiare, ho pensato di raccogliere per noi una selezione di film che vi dimostrano la bellezza e le potenzialità dello starsene da soli... ma anche qualche pellicola che vi ricorda quanto possa essere terribile la vita di coppia. Pronti? 

domenica 7 febbraio 2016

Revenant - Redivivo o le insospettabili virtù del raw food



Revenant -Redivivo è un film pazzesco. Mentre lo guardi non puoi fare a meno di restare a bocca aperta per l'impresa portata a termine da Alejandro González Iñárritu. Il film comunica la bellezza e la forza di una natura potente e indomita attraverso riprese suggestive, tecnicamente impeccabili, e rappresenta in modo crudo e realistico il disagio, il freddo, il dolore fisico, le ferite, la disperazione e al tempo stesso la tenacia e la speranza. Revenant non è un film da vedere per "la storia". E' un'epopea epica a cavallo tra naturalismo e filosofia, che mostra i più basici sentimenti umani nel loro stato più vivo e intenso. Bene, male, istinto di sopravvivenza, amore di un genitore per un figlio e di un figlio per un genitore. Odio, rabbia, voglia di vendetta. 

martedì 29 dicembre 2015

Star Wars: il risveglio della forza. La recensione


Finalmente ho visto Star Wars: Il risveglio della forza, l'Episodio VII, il film di cui tutti parlano dalla sua uscita avvenuta il 16 dicembre.
Piccola premessa: ho visto la prima volta i primi film della saga galattica Guerre Stellari, l'Impero colpisce ancora, Il ritorno dello Jedi ai tempi della loro uscita, quando ero bambina, perché piacevano a mio papà; poi li ho riguardati in varie occasioni durante gli anni, con i ripetuti passaggi televisivi. Provo per quei film, come credo tutti coloro che hanno più di trent'anni, un attaccamento affettivo, dovuto a quel loro mix tra racconto fiabesco ed epopea epica, che ti porta in una dimensione fantastica, giocosa e mitologica, dove i cattivi sono brutti e neri e i buoni sono vestiti di bianco e puri di cuore.

mercoledì 2 settembre 2015

Venezia72: Cooking Movies goes to Venice! Oggi si apre con Everest

Asac- la Biennale di Venezia
Lo scorso anno vi avevo detto che il mio proposito nel 2015 era partecipare, almeno per qualche giorno, alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, che parte proprio oggi: e quest'anno così sarà! Dal 7 al 12 settembre Cooking Movies si trasferirà al Lido: guarderò film, andrò alla ricerca dei vip, cercherò di imbucarmi a qualche party e ovviamente vi terrò aggiornati ogni giorno sui social. Come, ancora non mi seguite? Beh rimediamo subito: potete trovarmi su Twitter, Facebook, Instagram e Google+ 
Ma vediamo: cosa andrà in scena sugli schermi del Lido oggi?

giovedì 9 luglio 2015

Terminator Genisys: Schwarzy is back, portate i pop corn!


Schwarzy is back. Ci ha tenuto a dirlo lui stesso qualche tempo fa agli ignari visitatori del museo delle cere. Con Terminator: Genisys torna a fare quello che gli riesce meglio, ovvero la macchina da guerra, anche se gli anni passano anche per lui e per far fronte a un reboot che poggia fortemente sul suo viso e il suo possente fisico, non gli resta che giocare la carta dell'autoironia. Com'è questo quinto capitolo della saga cyborg, realizzato a 31 anni di distanza dal primo indimenticabile capitolo ideato dal regista James Cameron e in uscita proprio oggi 9 luglio nelle sale italiane? Le vostre #Cinefoodies, ovvero io e Elena di Calde Delizie, sono andate in avanscoperta per raccontarvelo.

giovedì 25 giugno 2015

Kingsman: 007 si nasconde a Savile Row


Non è certo l'originalità il pregio di Kingsman - The Secret Service, ultimo film di Mattew Vaughn: ma in qualche modo questo mix pop tra spy story, action fumettosa (da un fumetto Marv è tratto) e storia di iniziazione riesce a intrattenere in modo piacevole per un paio d'ore, meritandosi un giudizio positivo. Il film pesca a piene mani dalla tradizione di James Bond (quello a là Goldfinger), mescolandola allo stile comic delle precedenti creature del regista, ovvero Kick Ass e X-Men - L'inizio. Ci si chiede fino a che punto Vaughn desideri solo che ci divertiamo e prendiamo tutto come un gioco o quanto voglia che, almeno un po', crediamo in questa parabola di rivincita e temiamo per le sorti del nostro beniamino Eggsy. Lo stile scanzonato e irriverente che pervade il film si inceppa infatti a tratti su sequenze inaspettatamente drammatiche, salvo poi riportarci presto in una dimensione talmente ridicola e surreale da farci ridere di noi stessi per aver anche solo dubitato.

venerdì 17 aprile 2015

Le CineFoodies all'arrembaggio di Black Sea

BlackSea-Kevin MacDonald-Jude Law-poster
Il poster di Black Sea
Avete visto il faccione di quel figo di Jude Law spiccare sulla locandina di Black Sea e siete pronte a infilarvi nel primo cinema che lo programma (il film è uscito ieri, giovedì 16 aprile)?
Forse prima vorrete sentire l'opinione di due fanciulle come me e Elena di Calde Delizie, che oltre ad avere in comune la creazione di brillanti ricette cinematografiche sui nostri rispettivi blog, siamo anche due appassionate alla ricerca del film perfetto!
Per questo io e lei ci siamo auto assegnate la missione di esplorare insieme i film in uscita nelle sale e raccontarli per farveli gustare insieme a un piatto stuzzicante che li rappresenti! Ci potete chiamare le CineFoodies!
Volete sapere cosa abbiamo pensato di Black Sea? Forse è più facile se vi raccontiamo le nostre prime impressioni all'uscita dal cinema.... come se fosse una sceneggiatura!

venerdì 5 dicembre 2014

Che pasticcio, Ragazzo Invisibile!



Cosa succede quando “Gli incredibili” incontrano l’adolescenza di “Kick ass” e la serietà del “Batman” di Nolan (ma senza effetti speciali)? Nasce Il ragazzo invisibile di Gabriele Salvatores, presentato in anteprima al Cinema Apollo di Milano. 

giovedì 19 dicembre 2013

Steven Spielberg Day: Indiana Jones e il tempio maledetto



Quando ero piccola non capitava spesso che i miei genitori e io ci entusiasmassimo per gli stessi film. Io ero ancora concentrata sui cartoni animati mentre loro preferivano roba tipo Kramer contro Kramer e Blade Runner. Ma ricordo che Indiana Jones metteva tutti d'accordo. Era un "film evento", per copiare Mentana, un appuntamento da non perdere, che mescolava avventura, azione, intrighi, amori, con una vena di comicità e il fascino dell'allora giovane e bello Harrison Ford. Tutto merito di Steven Spielberg, regista eclettico, osannato da molti e detestato da altrettanti, che oggi compie 67 anni e che i blogger di cinema celebrano con un Day a lui dedicato.

lunedì 11 novembre 2013

Leonardo Di Caprio Day! Prova a prendermi



Oggi è il compleanno di Leonardo Di Caprio e i blogger di cinema lo festeggiano con un Day a lui dedicato. Io vi parlo di un film di Steven Spielberg, dove Leo fa coppia con Tom Hanks.
Si tratta di Prova a prendermi (Catch me if you can).

sabato 5 gennaio 2013

In the loop for Looper



I motivi che potrebbero convincervi a vedere Looper sono gli stessi che potrebbero portarvi a passare oltre senza dare una chance a questo film che mescola fantascienza, thriller e action. Sto parlando di effetti speciali che vantano l'utilizzo della prossemica per il make up del protagonista, viaggio nel tempo come espediente narrativo, un numero sostenuto di inseguimenti e sparatorie e il sempre ganzo Bruce Willis.
Se a questo punto siete pronti a proseguire, affronterete un film intricato e con un buon ritmo in cui l'intreccio, sebbene con qualche incoerenza e leggerezza, è ben costruito e tiene incollati allo schermo. Qualcuno ha scritto che Looper è il "Matrix di questo decennio", ma trovo che un'etichetta del genere sia innanzitutto troppo generosa e in secondo luogo sviante: in questa pellicola c'è molto più di Terminator (il primo, il numero 1) che del film dei fratelli Wachowksy, unito al gusto per intricate trame "a puzzle" dei film di Christopher Nolan.
Non siamo certo ai livelli di Inception, ma questa creatura del regista Rian Johnson se la cava, grazie anche ai protagonisti: Joseph Gordon Levitt, che interpreta Joe da giovane, e Bruce Willis, lo stesso Joe con 30 anni di più sulle spalle. Per rendere credibile l'interpretazione dello stesso personaggio da parte di due persone fisicamente così diverse e non potendo Bruce prendere le fattezze tonde e lo sguardo dal sapore orientale di Gordon-Levitt, è stato quest'ultimo a trasformarsi (o almeno a tentare di farlo) in un Willis sbarbatello.
Il make up gli ha regalato una mascella ingrandita, un naso più largo e diritto, labbro più basso e sottile, orecchie ritoccate non so come e sguardo completamente snaturato da un'arcata sopraccigliare ricostruita e lenti a contatto verdi. Ci piace questo Joseph Gordon Levitt conciato come un manichino della Rinascente? No, oviamente è molto meglio  al naturale e per quanto il trucco sia di altissimo livello, si percepisce che la sua faccia abbia un che di plasticoso. Però c'è anche da dire che questo attore (che è ufficialmente uno dei miei beniamini, dopo averlo visto in Batman e 50/50) riesce a ricordare davvero Willis nella mimica facciale e nel modo di muoversi. In una scena in cui si trova a colloquio con il suo "capo", una specie di boss della malavita futura, Levitt sfoggia quel ghigno un po' beffardo e il sopracciglio ammiccante del primo Willis, quello di Die Hard e Il quinto elemento, per intenderci.

Joseph Gordon Levitt "willisizzato" per Looper
...e nelle sue sembianze abituali

La storia è questa: siamo nel 2044, il viaggio nel tempo non è stato ancora inventato ma da qui a 30 anni lo sarà. I signori della mala del futuro hanno pensato bene quindi di creare un sistema per cui, quando vogliono disfarsi di qualche personaggio scomodo, lo catturano e lo mandano indietro nel tempo ammanettato e incappucciato, dove dei killer di basso profilo, i loopers, provvedono alla sua immediata esecuzione. Per ogni cadavere i loopers sono ricompensati con lingotti d'argento legati al corpo del malcapitato. Il looper si chiama così perché prima o poi, avendo accumulato troppe informazioni sui suoi datori di "lavoro", arriva il giorno in cui deve chiudere il cerchio (the loop, appunto) uccidendo il se stesso del futuro. In cambio riceve una buonuscita in lingotti d'oro e il resto della sua esistenza vissuto alla grande, nel lusso.
Quando Joe deve chiudere il suo cerchio però qualcosa va storto: il se stesso del futuro è molto sveglio e, approfittando di un attimo di esitazione, riesce ad aggredirlo e fuggire. A guidarlo è la disperazione e la voglia di vendetta: vuole trovare il capo della mala che sta chiudendo tutti i cerchi ed è responsabile della morte della moglie di Joe, avvenuta durante la sua cattura. In mano ha una data e ora di nascita e tre target, tre bambini di 10 anni che potrebbero essere il suo nemico del futuro. Joe giovane è invece consapevole di dover uccidere il se stesso del futuro appena possibile, mentre la malavita gli sta già dando la caccia. E nell'inseguimento presto si trovano coinvolti Emily Blunt e suo figlio, che vivono in una casa di campagna segnata sulla mappa da Joe-Willis per qualche motivo sconosciuto...





Insomma, Looper è buon thriller fantascientifico e se vi piace il genere - e non vi aspettate il Matrix di questo decennio- non resterete delusi.
Cosa c'è da mangiare in questo film? C'è poco tempo per stare a tavola. E l'unico momento in cui vediamo il cibo è quando i due Joe si danno appuntamento alla tavola calda. L'ordinazione è quanto di più insano e americano ci possa essere. Bisteccona con patatine fritte e uova strapazzate. Guardate qua che sleppazze di carne.



Io penso di mangiare questa dose di carne rossa forse in un mese intero.. abbinata alle uova e alle french fries poi, mi sa che è una dieta che va bene solo per un Looper braccato dalla mala!
Il film esce nelle sale italiane il 31 gennaio: buon loop!

lunedì 3 dicembre 2012

Dejà vu: torta di mele (ancora, ma diversa)



State avendo un dejà vu? Eh già, un'altra torta di mele. Ma non ne avevi già parlato qui, qui, qua, qui e pure là? Sì... ma in fondo chi di voi non va pazzo per le torte di mele? Lo sapevo, la adorate tutti!
Nei giorni scorsi abbiamo disquisito con alcune amiche di blog sulla folle passione che tutte nutriamo verso questo dolce. La verità è che la mela è in grado di rendere meravigliosa ogni ricetta e sebbene ciascuno di noi abbia la sua versione preferita - la torta di mele che si fa a occhi chiusi, quella che non serve il ricettario e a volte nemmeno pesare gli ingredienti - è anche vero che chi la ama davvero, sta torta di mele, è sempre animato da un'atavica e vorace necessità di provarne altre, nuove, diverse, di ogni foggia, per allargare continuamente i propri orizzonti pasticceri... sia mai che se ne assaggi una più buona, da cui carpire qualche dettaglio o proprio da copiare. E così: mele dentro o mele sopra, dentro e sopra, pie, pastine, frolla, brisé, crust, impasto, olio o burro, farina 00 o integrale, uvetta, non uvetta, cannella o vaniglia o limone o di  tutto un po'... chi più ne ha più ne metta.
In un noioso pomeriggio di convalescenza mi sono messa a preparare una torta di mele leggera per la merenda e la colazione e mi sono accorta che mi mancavano due dei dogmi fondamentali per la MIA torta di mele, ovvero cannella e burro. Ho quindi deciso che era l'occasione per sperimentare ancora e farne una un po' diversa.
Come? Facendo -ovviamente- di testa mia e sperimentando un mix di farine e l'aggiunta dei fiocchi d'avena. Il risultato è un dolce semplice, dalla grana rustica ma dal sapore delicato e - chevvelodicoaffà- delizioso e quindi, se come me siete patite delle torte di mele e sempre alla ricerca di nuove varianti, ecco un po' di pane -pardon-, torta, per i vostri denti.



Torta di mele rustica con fiocchi d'avena
4 mele Golden
succo di 1/2 limone
120 grammi di farina integrale
50 grammi di farina di grano saraceno
50 grammi di fiocchi d'avena tritati al mixer e ridotti in farina
3 cucchiai di fecola di patate
1/2 bustina di lievito
130 grammi di zucchero
1/2 bicchiere di latte
1/3 bicchiere di olio evo (o 4-5 cucchiai)
1 punta di cucchiaio di zenzero in polvere
2 uova grandi

Pelare, detorsolare e tagliare a fette le mele. Tritare al mixer i fiocchi d'avena fino a ridurli a una grana poco più grossa della farina. Mescolarli alle farine insieme a fecola, zenzero e lievito. Montare le uova con lo zucchero in una terrina. Aggiungere alle uova montate mezzo bicchiere di latte e l'olio. Versare le farine nel composto e amalgamare bene. Versare due terzi delle fette di mele nell'impasto e mescolare: riempire con il composto una teglia rivestita di carta da forno. Disporre le fette di mele rimanenti sulla torta a raggera, cercando di farle entrare per almeno metà nell'impasto. Spolverizzare di zucchero. Infornare per 45 minuti a 180 gradi.

Vi è sembrato di aver già vissuto questa ricetta un milione di volte? Volete suggerirmene una migliore? Io sono qui apposta per provare la vostra ricetta doc, all'infinito, in un deja vu che si ripete. 




Un Dejà vu come quello vissuto da Denzel Washington, nell'omonimo film d'azione diretto da Tony Scott nel 2008. In una New Orleans post uragano Katrina l'agente Carlin deve indagare sull'attentato terroristico che ha fatto esplodere un traghetto fluviale, uccidendo centinaia di passeggeri. Tra i morti, una bella ragazza che provoca nel nostro Denzel un sentimento di disperazione: sente di averla infatti già conosciuta e amata. Durante l'indagine scopre l'esistenza di un'unità speciale supertecnologica, arrivata a costruire un ponte tra passato e presente per scopi di indagine, con l'unica regola di non dover alterare il flusso del tempo. Ma la voglia di salvare la bella sconosciuta è troppo forte e Denzel decide di giocare con il fuoco e intervenire in prima persona. Devo essere sincera, il film parte bene, come uno di quegli action che ti fanno dire "oh, vediamo un po' che succede ora" e tiene abbastanza incollati. C'è anche il mitico Denzel, che a me piace sembra abbastanza. Però ecco, poi arriva la virata fantascientifica, che strizza l'occhio a concetti filosofici ed esistenziali e porta il tutto nella dimensione dell'ammmore impossibile e le aspettative iniziali vengono deluse. Nonostante la regia impeccabile di Scott, pace all'anima sua, che è sempre un maestro del ritmo.
L'intuizione del deja-vu promette, ma resta confinata a se stessa, a poco più che una definizione.
Insomma questo film non sarà certamente la torta di mele della vostra vita, ma magari una fetta di una torta un po' così che in una serata di relax può andare bene comunque.
Se il film non vi ispira film, soprattutto dopo cotal recensione, potete anche non guardarlo, la torta di mele invece... quella dovete farla. Magari canticchiando questo Deja vu, che è un po' più allegro.



sabato 8 settembre 2012

Il ritorno: mio e del Cavaliere Oscuro. Con crostata di crema alla nutella

Il mio blocco del blogger (versione moderna e digital del blocco dello scrittore) è -finalmente- finito. Dopo un mese e mezzo di stand by, complici le vacanze, il caldo, la vita... eccomi qui. Avrei voluto stupirvi con effetti speciali, ma in fondo credo che il miglior bentornato nella mia cucina e accanto a me, sulla mia personale poltroncina da cinema, sia con un dolce ad alto contenuto di cioccolato e un film da non perdere.



Per quanto riguarda il film, non posso che parlarvi de Il cavaliere oscuro - il ritorno, terzo e ultimo capitolo della trilogia firmata da Christopher Nolan, regista ormai consacrato grazie al successo ottenuto con Inception. Batman è sempre stato uno dei miei supereroi preferiti, insieme con Superman. Sarò banale, eh, e poi non ho una grande cultura dei fumetti Marvel.. anzi ammetto di non averli proprio mai letti... Comunque la figura di Bruce Wayne, miliardario triste e assetato di giustizia, con quel travestimento nero da pipistrello, lo sguardo nascosto dalla maschera e la bocca che non ride mai, mi ha sempre intrigato.
Nolan ha avuto il merito di rendere Batman verosimile, cioé non realistico ma abbastanza simile a una persona vera da farci provare empatia per lui e le sue vicende. Addio quindi allo stile fumettoso e ai cattivi grotteschi di Tim Burton, che diresse gli adattamenti cinematografici del 1985 e del 1992, no alle versioni senza carattere di Batman Forever e Batman & Robin, firmate da Joel Schumacher (con i volti di Val Kilmer prima e George Clooney dopo... dimenticabili).
Nolan porta tutto a un altro livello, come abbiamo già visto in Batman Begins e Il cavaliere oscuro. C'è la genesi, un buon intreccio, un po' di psicologia dei personaggi. E Christian Bale, che è indubbiamente il miglior attore abbia mai indossato la tutina nera del giustiziere di Gotham e, tra l'altro, è sempre un bel vedere (con lo sguardo un po' tormentato e quel labbro sottile che si increspa in ghigni tanto improbabili quanto espressivi).




In molti hanno già detto che il terzo capitolo non è all'altezza del precedente: forse manca un cattivo di vero spessore come Joker (questo Bane non mi ha convinto del tutto) e non a tutti è piaciuta l'evoluzione della storia con Catwoman, che in realtà in questo film non viene mai definita tale, ma chiamata sempre con il suo vero nome, Selina Kyle. Io ivece ho apprezzato lo sforzo per rendere questo personaggio un po' diverso, anche grazie al volto di solito angelico di Anne Hathaway. Pollice su anche per l'insolito e utile Robin senza maschere e calzamaglie, interpretato da Jason Gordon Lewitt, che finalmente dà senso e credibilità a questo personaggio. Il film contiene qualche ingenuità e un po' di battute ad effetto ma, suvvia, stiamo sempre parlando di un film su Batman, o no?





Il resto è macchine che volano, moto transformer che sfrecciano, avventura, azione. Sullo sfondo, a rendere tutto coerente e interessante, dolore, dramma personale, determinazione, speranza e redenzione. Direi che ce n'è per tutti i gusti e va visto.
Ah, dimenticavo. Il film dura 2ore e 45: io non le ho sentite, perché il ritmo è incalzante e non ci si annoia. Ma sappiatelo, voi temerari che al cinema prediligete il secondo spettacolo!




Nero e voluttuoso come il mantello di Batman è questo dolce. Una torta che potrebbe essere prescritta come antidepressivo, vista la concentrazione di cioccolato, anzi, della crema di cioccolato e nocciole più addictive che c'è. Sto parlando della Nutella, ovviamente. Non la comprerò più, almeno per un po', perché dopo aver creato questa torta, il restante contenuto del vasetto è scomparso in pochi giorni. L'avranno mangiato i folletti, chissà. O magari l'ha rubata Catwoman.

Crostata con crema pasticcera alla nutella

Per la frolla al cacao
300 grammi di farina 00
150 grammi di burro
170 grammi di zucchero
3 cucchiai di cacao amaro
1 tuorlo
1 uovo intero

Per la crema 
500 ml di latte
4 tuorli d'uovo
140 grammi di zucchero
100 grammi di farina
scorza di limone
2 cucchiaiate colme di nutella

Guarnizione
Pinoli tostati
Scaglie di cioccolato fondente (io Chocaviar Venchi)


Preparare la frolla, lavorando nella planetaria la farina con il burro freddo e aggiungendo poi lo zucchero, il cacao setacciato, il tuorlo e l'uovo intero. Appena l'impasto si addenserà attorno alla frusta in modo compatto, ponete la frolla a riposare in frigo avvolta nella pellicola trasparente, per circa mezz'ora. Preparare la crema pasticcera, il procedimento lo trovate qui. Coprire con pellicola a contatto e lasciarla raffreddare. Una volta tiepida, aggiungere la nutella e mescolare per bene. Finito il riposo, stendere la frolla con un mattarello in uno stampo imburrato o rivestito di carta forno. Cuocere in bianco per circa 35-40 minuti a 180 gradi, ponendo un foglio di carta forno e dei pesetti (o ceci o fagioli secchi) all'interno. Una volta cotta, estrarre dal forno e lasciar raffreddare. Riempire poi con la crema pasticcera alla nutella, decorare con i pinoli e il Chocaviar o delle scaglie di cioccolato fondente nero. Lasciatela riposare qualche ora, poi prendetevi una fetta e godetevi una coccola di cacao. Conservate in frigo (max 2-3 gg).

lunedì 25 giugno 2012

Emma Stone, la fidanzata di Spiderman mangia red velvet e fa Pilates

E' la cover girl del momento negli Stati Uniti. Revlon l'ha voluta come nuova testimonial e dopo aver raggiunto la fama con Crazy Stupid Love (dove convertiva alla monogamia un playboy scolpito e modaiolo come Ryan Gosling) e l'impegnato The Help, oggi sta girando il mondo per un tour promozionale del reboot dell'Uomo Ragno, The Amazing Spider Man, assieme al protagonista Andrew Garfield (che pare sia diventato suo compagno non solo al cinema ma anche nella vita).
Ovviamente sto parlando di Emma StoneLa ventitreenne che tutti -riviste, siti, donne, uomini- definiscono bellissima e talentuosa. Originariamente rossa di capelli, lentiggini, occhi chiari, Emma è una maga delle trasformazioni. Eccola qui, in versione naturale durante il red carpet degli Oscar che avevo già postato a febbraio, con un abito meraviglioso.



Qui la vedete con Garfield durante la visita romana e in un'immagine del film, bionda per esigenze di copione: interpreta infatti il primo amore di Peter Parker, una scienziata di nome Gwen.








Qui sotto invece ha subito una trasformazione in femme fatale "gotica", infilata in un abito Gucci, sul red carpet della premiere del film a Parigi. Irriconoscibile!

foto da Refinery29

Personalmente trovo i suoi lineamenti fini e delicati ma al tempo stesso un po' inquietanti, quegli occhi distanti e all'insù mi fanno pensare alla "fidanzatina" di Bart Simpson, la terribile Jessica Lovejoy: a parte i capelli, trovo la faccia e l'espressione davvero IDENTICHE (guardate GLI OCCHI)!


Dopo questa digressione simpsoniana da cui non potevo esimermi, dico che ho trovato la Stone un po' piatta nel ruolo di Skeeter in The Help, dove mi aspettavo invece una gran prova di talento. Non era male in altre commedie, ma devo dire che roba come SuperBad o Crazy Stupid Love non sono un benchmark sufficiente a giudicare le vere doti di un'attrice. 
Devo dire però ce dalle poche interviste che ho letto/ascoltato, sembra una ragazza simpatica e che non se la tira. Il suo rapporto con il cibo? Lo adora, ovviamente, e va pazza per i burritos e tutto ciò che è messicano. Partendo dal fatto che è magra come un chiodo per dono di natura (eeehhh....), sostiene di non essere in grado di stare a dieta. 
"Sarei pazza a dire che non penso mai alla linea", ha dichiarato a Glamour US, "ma non riesco a sentirmi troppo in colpa. Decisamente non sono restrittiva. Sei un essere umano che vive una volta sola e la vita è meravigliosa, allora mangiati quel dannato red velvet cupcake!"



Per sostenere le riprese acrobatiche di Spiderman insomma niente diete drastiche, quindi, ma alimentazione sana e un sacco di pilates, arrampicate e ginnastica. Ovviamente con un bel personal trainer (te pareva).
Apro una piccola parentesi sui red velvet da lei citati.
Ma secondo voi, sono buoni?
Io li ho provati e li ho trovati totalmente privi di carattere, per non dire di sapore. Sì, tanto bellini così rossi e bianchi, ma di che sanno? Di vuoto cosmico?
Io voto per il caro vecchio cioccolato.

foto da Annie's eats
E ora vi lascio al trailer del film, nelle sale da mercoledì 4 luglio. Nuova versione dell'inizio della storia dell'eroe mascherato, con un Peter Parker sempre "nerd" ma in un modo molto più accattivante e spiritoso rispetto alla versione di McGuire (anche se, forse, meno fedele al fumetto? Amanti della Marvel fatevi sentire e illuminateci voi, aspetto la vostra recensione), un mistero legato alla morte dei suoi genitori, tanti effetti speciali, 3D e, ovviamente, la nostra Emma.



mercoledì 21 settembre 2011

Super 8: Goonies meet Cloverfield. Ricordando il 1979 (anche a tavola).



Immaginatevi un gruppo di amici degno dei Goonies. Joe (Joel Courtney), il leader suo malgrado, sveglio, di animo buono e da poco orfano di madre. Charles, ciccione e aspirante regista; poi c'è Cary, con la passione-ossessione per fuochi d'artificio e gli esplosivi, e Alice (Elle Fanning), carina e intraprendente figlia di un ubriacone che il padre di Joe incolpa della morte della moglie. C'è il progetto di un film da girare insieme, con gli amici Martin e Preston. Di notte, di nascosto dai genitori, con una videocamera Super 8, nell'estate del 1979



E qui i Goonies incontrano gli alieni, ma non si tratta di E.T. Stavolta i dodicenni sono messi alla prova da una creatura che distrugge ogni cosa al suo passaggio. Testimoni involontari di un terribile incidente ferroviario, Joe & company si troveranno a dipanare il mistero relativo a questa "cosa" mostruosa che la pellicola ha immortalato per pochi secondi e che l'esercito sembra deciso a mantenere nascosta. L'immaginario di Spielberg (cittadina della provincia americana, preadolescenti amici per la pelle con un gran progetto, difficili rapporti genitori-figli, alieni) è filtrato stavolta dallo sguardo cupo di J.J.Abrams, che ha scritto e diretto questo film, prodotto dal papà di E.T. e Incontri ravvicinati del terzo tipo
Ritmo incalzante, avventura, spavento, commozione, nostalgia per gli anni 70 si mescolano in questo film, che ha le carte per piacere a tutti. Ai ragazzi, agli adulti cresciuti con i film di Spielberg, a chi adora la fantascienza, a chi ama le pellicole catastrofiche, a chi vuole il lieto fine, a chi va pazzo per lo stile di zio J.J. 
Non perdetelo!


Per restare nel mood fine anni 70 - primi anni 80, vi propongo alcuni cibi che hanno caratterizzato le nostre tavole in quegli anni... li ricordate? Li mangiavate?

1) Le merendine. Chi potrà mai dimenticare il tegolino, la girella o gli yo-yo? Oggi molte merendine sono state riviste in chiave salutistica, allora cioccolato e pan di spagna erano un must.  

Tegolino
Girella
Yo Yo 
2) Le bibite Billy all'arancia... Oggi per fortuna si predilige il succo 100% frutta!


Billy

3) Nesquik, Orzobimbo o Ovomaltina: le mamme ci concedevano un cucchiaio di queste "polverine magiche al cacao" per addolcire il latte della prima colazione!


Nesquik
Orzobimbo

4) Salse: a fine anni 70 e inizio 80 andava di moda cucinare piatti dove abbondavano maionese e panna. In onore all'abbondanza. Si dovrà attendere la fine del decennio una maggior attenzione ai grassi e colesterolo! Un paio di esempi?

Cocktail di gamberi
Vitello Tonnato
5) Altre schifezze, stavolta surgelate. Come dimenticare l'avvento dei Sofficini?


Dallo spot dei Sofficini

Chi ben comincia... il mio parere sui film visti tra fine e inzio anno

Il tempo per scrivere dei film che guardo scarseggia sempre, così ho deciso di fare un post riepilogativo dei tioli visti nell'ultimo p...