Qualsiasi storia racconti, il regista Cameron Crowe rappresenta nei suoi film il sogno americano: quello che, anche se nessuno ce l'ha spiegato nei dettagli, ci portiamo dentro come se l'avessimo studiato a scuola (conseguenza di tv, film e letteratura made in USA somministrata a dosi massicce). Un mix tra convinzione di poter riuscire, coraggio di rischiare e un pizzico di incoscienza. Le storie che porta sullo schermo Crowe hanno sempre al centro personaggi che per qualche motivo sono in crisi e scelgono di ribellarsi allo status quo e scommettere su qualcosa (un progetto, un lavoro, una relazione) che potrebbe cambiare in meglio la loro vita. Il tutto è condito da sceneggiature brillanti che in ogni film snocciolano almeno una o due di quelle citazioni da ricordare, frasi a effetto da segnarsi sulla Smemoranda o la Moleskine (come una volta) o da condividere su Fb e Twitter (per essere più moderni). Chi non ricorda il "Ricoprimi di soldi" di Jerry Maguire o il "Sono impossibile da dimenticare, ma difficile di ricordare" di una rassegnata eppure raggiante Claire (Kirsten Dunst) in Elizabethtown? Solo per citare le più brevi.
We Bought a Zoo (La mia vita è uno zoo) è un film essenzialmente Cameroniano. C'è
Matt Damon nei panni di un giornalista freelance vedovo che si trova a occuparsi da solo dei due figli: il quattordicenne Dylan e la deliziosa Rosie, di sette anni. Per dare nuova linfa alla loro vita decide di cambiare casa e, durante le prime perlustrazioni con l'agente immobiliare, si trova tra le mani una casa meravigliosa immersa in un gigantesco parco. "Che bella, la prendiamo!" è il primo pensiero di Matt Damon, alias
Benjamin Mee. Ma c'è un problema. Il parco, in realtà, è uno zoo. E chi si accolla il primo, si cucca anche gli animali e la difficoltà di far ripartire lo zoo, dando una speranza a chi ci lavora (in primis Kelly, la giovane e carina responsabile dello zoo interpretata da
Scarlett Johansson, che in barba ai suoi detrattori io trovo una brava attrice). Benjamin, ovviamente, decide di lanciarsi in questa avventura: seguiranno fatica, delusione, vecchie ferite ma anche soddisfazione, speranza, gioia. Una parabola che ancora una volta ci mostrerà quello che conta di più nella visione di Cameron:
tentare, mettendoci l'anima, e amare le
persone che ci accompagnano nel nostro folle cammino. Perché, come dice Benjamin a suo figlio Dylan:
"tutto ciò di cui hai bisogno sono venti secondi di pazzo coraggio e ti garantisco che ne verrà fuori qualcosa di grandioso".
Segnata sulla Moleskine?
Ah, dimenticavo: il film è ispirato a una storia vera (anche se i veri protagonisti sono inglesi e non americani, pensate un po'). Potete leggere tutti i dettagli proprio
qui.
E con la
filosofia del coraggioso tentativo sono nati questi
biscotti viola (a causa dei frutti di bosco, che tingono qualsiasi cosa tocchino), un mix di sapori e di ingredienti dovuti alla imminente partenza per le vacanze (e conseguente voglia di far fuori i rimasugli in dispensa). Il mio fidanzato li ha assaggiati e ha esclamato "ma sono buonissimi!"... a voi la scelta se rischiare o meno... Cameron Crowe vi direbbe di buttarvi e tentare! :-)
Biscotti viola
con cioccolato fondente, mandorle e frutti di bosco
260 grammi di farina 00
100 grammi di mandorle spellate
30 grammi di cocco rapè (aka farina di cocco)
70 grammi di fiocchi d'avena
120 grammi di cioccolato fondente (io Venchi)
150 grammi di frutti di bosco congelati
180 grammi di zucchero
150 grammi di burro
2 uova
1 pizzico di sale
1/2 cucchiaino di lievito
1 bustina di vanillina
Pesate e preparate tutti gli ingredienti. Tritate nel mixer le mandorle. Tritate il cioccolato grossolanamente. Nella planetaria (o in una ciotola, semplicemente) lavorate il burro morbido con lo zucchero. Unite la farina, la vanillina, il lievito, il pizzico di sale. Aggiungete le uova, uno alla volta. Se usate la planetaria, di tanto in tanto spegnete e amalgamate con un leccapentole. Unite i fiocchi d'avena, le mandorle tritate e la farina di cocco, amalgamate ancora. Aggiungete infine il cioccolato e i frutti di bosco. Mescolate delicatamente. Potete procedere come per i cookies disponendo un cucchiaio di impasto su una teglia rivestita di carta da forno, oppure, come ho fatto io in questo caso, formare dei salsicciotti di impasto, avvolgerli nella pellicola, lasciarli in freezer una mezz'oretta e poi, una volta induriti, tagliarli a fette e disporli così sulla teglia. Che preferiate le fettine o il classico cookie rotondo, il sapore è quello che conta di più. Cuocete a 190 gradi per 15 minuti circa.
Lasciate raffreddare e tuffatevi nel mix di sapori, abbinamenti che non potrete che amare: cioccolato e frutti rossi, divino, sottofondo di cocco, che si sente appena appena -quanto basta-, granella di mandorle che dà corpo. E buona colazione.
Ne approfitto per
salutarvi tutti, domani parto per il mare e per un po' sarà difficile che riesca ad aggiornare il blog. Cercherò di farvi partecipi delle migliori esperienze culinarie della vacanza via Facebook. Seguite già la pagina di Cooking Movies, vero? NO? allora cosa aspettate, cliccate qua e fate mi piace!
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:-)
Buone vacanze!