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sabato 19 maggio 2018

Ramen, che passione: dove mangiarlo a Milano e i film tributo

Il ramen shoyu di Ivan Orkin, sua specialità

Il ramen è una delle mode del momento, almeno a Milano. Dopo aver mangiato per anni il sushi, ci siamo accorti che la cucina giapponese offre molto di più. E una delle proposte più seducenti della tradizione nipponica è sicuramente questa ciotola corroborante, ricca di calorie e di nutrienti, ma al tempo stesso leggera da farsi scivolare nello stomaco (rigorosamente risucchiando i noodles e schizzando tutti i commensali :-)).

giovedì 1 febbraio 2018

EatingOut #4: il giapponese con tocco milanese di Kisen

Alcuni dei roll proposti dal ristorante Kisen, via Moscova 10 Milano
 Andare al ristorante giapponese per noi italiani significa nel 99% dei casi mangiare sushi. Inutile obiettare che l'offerta gastronomica del Sol Levante è molto, molto più ampia, e comprende tante preparazioni a base di carne, zuppe, verdure. E' anche vero che a me, quando vado al giapponese piace perdermi proprio in quei bocconcini ricercati di pesce, riso e alghe. 
E non devo essere l'unica ad amarli, dato che l'offerta di questi ristoranti su Milano è così vasta e capillare che oggi è diventato davvero difficile scegliere e trovare qualcosa di un po' diverso. Tra le novità da segnare in agenda questo mese c'è il terzo ristorante a marchio Kisen, a pochi metri dalla fermata della metro Turati, in via della Moscova 10.

sabato 3 giugno 2017

EatingOut #3: il gusto dell'Hamerica's a Milano


Torna la rubrica pensata per darvi qualche ispirazione nei giorni in cui decidete di mangiare fuori. Oggi restiamo a Milano e parliamo di hamburger. In città non manca l'offerta di hamburgerie, che hanno iniziato a moltiplicarsi come funghi qualche anno fa e hanno finito per imporsi come l'alternativa più logica alla classica pizza per un'uscita easy tra amici o in coppia. Il conto di solito è abbordabile, l'ambiente informale, il menu goloso. Certo è che nel mare di una così vasta offerta non è facile scegliere e non sempre i posti prescelti soddisfano le nostre aspettative. Oggi vi parlo di United Tastes of Hamerica's, una catena che nei ristoranti punta a ricreare l'esperienza di una vera cena made in USA, trasportando i clienti in una città diversa dell'America in ogni locale.
Io ho mangiato in due diversi ristoranti e vi parlerò di entrambi!

martedì 21 marzo 2017

EatingOut #2: 3 giorni a Bucarest

Il ristorante Aubergine a Bucarest
La settimana scorsa sono stata a Bucarest per lavoro. Sono stati 3 giorni intensi dedicati a un progetto interessante, ma soprattutto è stata l'occasione per vedere la capitale della Romania, un paese dove non ero mai stata. Di Bucarest mi ha colpito l'enormità dei palazzi (quello del Parlamento è il secondo edificio più grande al mondo dopo il Pentagono) e dei viali copiati alle città francesi, che si mescola al fascino antico delle chiese bizantine e dei palazzi in stile liberty, in contrasto a quelli molto meno affascinanti dell'epoca comunista. E' un paese di contrasti, dove il ritmo della recente crescita emerge da particolari come gli enormi grovigli di fili elettrici visibili sui pali della luce e i tanti condizionatori che fanno capolino sulle facciate dei condomini, mentre in centro convivono, a pochi passi di distanza, ristoranti carini e locali curati accanto a discoteche rumorose, peep show e centri di massaggi erotici.
Io mi concentrerò sulla parte mangereccia, raccontandovi le esperienze culinarie che ho fatto nelle tre sere che sono andata a cena coi miei colleghi. Si tratta di ristoranti che abbiamo scelto in base alle recensioni su Tripadvisor e co, con risultati altalentanti :-)

martedì 7 marzo 2017

EatingOut #1: mangiare a Torino


"Ma non cucini più?" mi ha chiesto recentemente mia mamma. In effetti non preparo -quasi- più dolci (un po' perché se li cucino, poi, li mangio) e mi dedico di rado ai fornelli. Non che non ami più la cucina, anzi. Ma è un'attività che ormai riservo a occasioni o momenti particolari e non alla pratica quotidiana, quando invece mi arrangio con poco (soprattutto se sono sola). Mi capita però spesso di mangiare fuori, nel weekend e non solo, anche per la curiosità (e la gola) di provare posti nuovi, che si tratti di cucina etnica o di un locale dall'atmosfera familiare. Ho quindi deciso di inaugurare una nuova rubrica, Eating Out, in cui raccontarvi dei posti che amo e conosco già o di quelli che proverò la prima volta, specialmente a Milano, ma non solo. Perché la vita è fatta anche di viaggi e quale migliore occasione per sperimentare la cucina di ristoranti, bistrot, bar e pasticcerie sparsi per il mondo?
E infatti oggi partiamo con dei posti da segnare tra Torino e dintorni, dove sono stata per il weekend!

lunedì 2 novembre 2015

Vacanze romane

Roma_ ElisaPavan_CookingMovies
Piazza Navona, Largo dei Librari, Piazza di Spagna, vista su Colosseo e Fori
A Roma il cielo è azzurro, il sole ti scalda le gambe e ti accarezza la testa con il suo tepore anche il primo di novembre. La luce colpisce i palazzi e li vena di giallo, oro e rosa a seconda dell'ora del giorno. La maestosa bellezza della storia respira intorno a te, in un enorme museo a cielo aperto, facendoti sentire piccola piccola e al tempo stesso parte di qualcosa di più grande.
Pini marittimi, palme e cipressi ricamano la città e i suoi panorami. La vista dal giardino degli aranci sull'Aventino ti può ridare la felicità. Il cibo è carico, unto, saporito e inesorabilmente buono. La gente non corre e ha un senso della moda piuttosto relativo. I gesti sono plateali, l'ironia è un'arma a cui attingere a man bassa per commenti pungenti o adulatori, sarcastici, a volte impiccioni, ma sicuramente divertenti.
Roma è sempre meravigliosa, nonostante gli scandali, nonostante la monnezza, nonostante il traffico e gli autobus che passano ogni 25 minuti senza una logica. E se è così facile, inesorabile e viscerale amarla, perché si fa così fatica a trovare il modo per farle del bene?

venerdì 31 luglio 2015

Cooking Movies on holiday part 2: New York City, Philly and D.C.

Dall'alto a sin: High Line, murales a Nolita; Stefi, io e Annalisa a Williamsburg; Bryant Park, Times Square, Little Italy, un'opera al Whitney Museum
Dopo il primo post sui miei primi 4 giorni di vacanza, proseguo con il racconto del resto della settimana a New York e delle gite a Philadelphia e Washington D.C.

mercoledì 29 luglio 2015

Cooking Movies on holiday: New York City, primi 4 giorni


New York - Elisa Pavan tutti i diritti riservati
Dall'alto a sin: Times Square, Bryant Park, Brooklyn Bridge, Wall Street, Miss Liberty, skycrapers

Dov'è finito Cooking Movies nelle ultime due settimane? E' andato a farsi un giretto negli Stati Uniti, più precisamente a New York e poi in Florida. Ho girovagato, mangiato, scattato foto, visto cose bellissime che voglio raccontarvi un po' per volta, sempre con attenzione particolare all'aspetto culinario! Andrò per giorni e dividerò l'esperienza in più post, in modo da non dimenticare nulla. Vi ricordo inoltre un  post di due anni fa dove trovate altri indirizzi e spunti su cosa mangiare a New York e dove. Cominciamo!

giovedì 25 aprile 2013

New York: a food guide. Cosa e dove mangiare nella City

Manhattan vista da Brooklyn

Eccomi qua, sono tornata! Dov'ero finita? Prima scarseggiava l'ispirazione culinaria, poi c'erano tante cose da fare e soprattutto la settimana scorsa sono stata in vacanza a New York!
Una gita nella Grande Mela, con una cara amica, per andare a trovare un'altra cara amica che da quasi tre anni ormai abita là. La prima volta negli States, la prima volta a New York, la seconda volta che mentre sono in viaggio c'è un allarme terroristico (stavolta a Boston, la bomba è esplosa mentre noi ignare ci godevamo la vista dall'Empire State building... nel 2006 era stato a Londra: ero lì per lavoro, fermarono un terrorista a Heatrow e chiusero l'aeroporto per mezza giornata).
A parte questa parentesi di preoccupazione, è stato tutto meraviglioso, eccitante, energico e ricco di emozione. In questo post, però, voglio parlare solamente di cibo! Perché di film su New York ne abbiamo già parlato qui, quindi è tempo di dedicarci alle delizie che potrete assaggiare se andate nella città che non dorme mai.

1) Clam Chowder e sushi


La clam chowder è una zuppa di vongole buonissima che abbiamo assaggiato in una pescheria/ ristorante chiamata Lobster Place all'interno del Chelsea Market, il mercato coperto ricavato dell'ex fabbrica dei biscotti Oreo, nel quartiere di Chelsea. Esistono diverse versioni di clam chowder, contengono tutte vongole, ma in base all'origine geografica si arricchiscono di diversi ingredienti. Noi abbiamo assaggiato un bicchierino della Manhattan clam chowder, che era fatta con pomodoro, brodo, prezzemolo: buona, tipo il nostro guazzetto, ma quella veramente ottima e che infatti abbiamo scelto era la New England clam chowder, che contiene patate, erba cipollina e sicuramente panna e latte. Si mangia accompagnata dagli oyster crackers, piccoli crackers rotondi somiglianti a ostriche da tuffare nella zuppa. Il vassoietto che vedete accanto alla zuppa era un roll di maki freschissimi preparato al momento in pescheria. Costo di zuppa, sushi e una bottiglietta di acqua intorno ai 17 dollari (13 euro).


The Lobster Place
Chelsea Market
75 Ninth Avenue
New York, NY 10011

http://www.lobsterplace.com/


2) Sua maestà l'hamburger


Nel nostro viaggio non poteva mancare la tappa culinaria a base di hamburger. Noi l'abbiamo mangiato tre volte in una settimana. La prima volta nel quartiere Red Hook di Brooklyn, in un locale carino in stile pub inglese, con i mattoncini rossi, dal nome Hope & Anchor: hamburger buono, bello grande, ma con cipolla rinsecchita che ho tolto e patatine d'accompagnamento così così. Poi c'è stato Burger Joint, un'esperienza assurda come solo in America: entrate all'interno dell'hotel Le Parker Meridien e a metà della hall vedrete un tendone rosso. Lì comincia la fila per uno degli hamburger più buoni della città. Burger Joint è una specie di bettola preesistente all'hotel e lì è rimasta, con solo l'insegna al neon ad indicarla. Ma i newyorkesi la conoscono bene, infatti conviene andare sul presto o molto tardi (come suggerisce la Lonely Planet) per non trovare molta fila. Ah, idee chiare su quello che volete ordinare: potete compilare un foglietto oppure ricordare bene cosa ci volete dentro (verdura, salse etc) e come lo volete cotto, se esitate troppo vi mandano in fondo alla fila (ma non è vero, è solo terrorismo psicologico per spingere la gente a fare veloce). Hamburger ottimo, patatine perfette. L'ultima sera abbiamo tentato con Shake Shack, chioschetto nel centro del parco di Madison Square, ma avevamo solo un'oretta e la lunga fila ci ha spinto ad andare via prima di aver assaggiato un altro tra i burgers più rinomati della città: peccato! Ma in questo modo abbiamo potuto vedere il Top of the rock by night e poi, manco a dirlo, ci siamo rifugiate per la seconda volta da Burger Joint (che era vicino) e che anche nel bis non ci ha deluso!

Burger Joint
c/o Le Parker Meridien
119 West 46th Street
Manhattan - New York

Shake Shack
Southeast corner Madison Square Park
near Madison Ave and East 23rd Street
Manhattan - New York
ci sono anche diverse altre location in città, 
ma questa è stata la prima

Hope & Anchor
347 Van Brunt Street
Red Hook - Brooklyn (NY)



3) Lobster, crab and shrimp rolls!


All'uscita dal Metropolitan Museum ci siamo dirette da Luke's Lobster nell'Upper East Side, ma è una catena che potete trovare in diverse zone della città. Fanno i famosi lobster rolls, che sono composti da un pezzo di panino (buns) leggermente scaldati, spalmati con leggero velo di maionese, burro al limone e spezie e riempiti con aragosta, granchio o gamberetti semplicemente bolliti e freddi, nello stile del Maine, dove si pescano i crostacei più buoni e freschi che poi arrivano sulle tavole di New York. Nella foto vedete un menu Taste of Maine, composto da 3 mezzi roll con gamberetti, aragosta e granchio. Noi ne abbiamo ordinato uno e lo abbiamo diviso, perché pensavamo fosse più grande dato il costo (20 dollari, comprendente 1 bibita e un pacchetto di patatine -sì, quelle del sacchetto) invece è la dose giusta per uno solo. I rolls comunque sono buoni, se devo consigliarvi prendete granchio o aragosta (che a NY nei mesi estivi, quando è di stagione, dovrebbe essere più cheap). Forse un po' caro rispetto alla media, considerato che non è un ristorante ma uno shack, un posto dove prendere qualcosa, consumare velocemente e poi via. La clam chowder che al Lobster's place costava tipo 4 dollari in versione small e fino a 6 nelle cup più grandi, qui veniva 8 (ma non l'ho presa e non so dire se la dose era maggiore).

Luke's Lobster
Upper East Side
242 East 81st Street
http://lukeslobster.com/
sul sito trovate altre location in città

3) Cheesecake


Quelle bestie di fettone che vedete nella foto sono le dosi di cheesecake che servono al ristorante Junior's a Brooklyn, un classico diner's famoso proprio per le torte al formaggio. Noi abbiamo preso Apple crumb cheesecake e Raspberry swirl cheesecake: sono state la nostra colazione e non abbiamo pranzato, quel giorno. Veramente enormi, ma continuavamo a mangiare. Decisamente diverse dalle cheesecake italiane: non so se sia per il formaggio che usano, ma erano un'altra cosa rispetto a quello che si trova qui, sia per consistenza che per sapore. Non meglio o peggio, ma proprio diverse. Da provare. Una fetta costa 7 euro (ma si divide in due tranquillamente).

Junior's
386 Flatbush Avenue EXT
Brooklyn, New York 11201

http://www.juniorscheesecake.com/
(ci sono location anche a Manhattan, zona Times Square e Grand Central)


3) Cupcakes e biscotti


Non sono mai stata una grande fan dei cupcakes e ho sempre pensato che il buttercream frosting mi facesse venire la nausea. Finché non ho assaggiato la red velvet cupcake di Magnolia Bakery! Dimenticate quelle guarnizioni pesanti che spesso si trovano nelle wannabe-American bakery di Milano, lì il frosting è spatolato a mano da ragazze bravissime, senza troppi fronzoli, ed è come addentare una nuvola. Il cupcake poi era soffice e delizioso, buonissimo! Di bakery ne vedrete moltissime altre, se la vostra passione sono i cookies andate al Chelsea market da Eleni's: potrete comprare delle scatoline di biscotti con chocolate chips, butterscotch, pink sugar, cookies decorati e molto altro (da mangiare o regalare).

Magnolia Bakery
1240 Avenue of the Americas (corner of 49th and 6th Avenue) 
New York NY 10020
altre locations sul sito 

Eleni's 
75 9th Avenue
New York, NY 10011


 5) Pastrami sandwich


Katz's Delicatessen è un luogo cult a New York, un'istituzione aperta nel lower East side dal 1888. Lì si è svolta la famosa scena dell'orgasmo simulato da Meg Ryan in Harry ti presento Sally. La specialità è il panino con il pastrami, che viene servito con mostarda e cetriolini. Il pastrami è una preparazione di origine ebraica dei Balcani e Medio Oriente composta di carne speziata che viene trattata in diversi modi (prima in salamoia, poi essiccata, affumicata e cotta a vapore). Io l'ho trovata buonissima. Quel panozzo nella foto l'abbiamo diviso in due per cena, per noi è stato abbastanza, ma dipende dalla vostra fame e da cosa avete mangiato a pranzo! 

Katz's Delicatessen
205 East Houston Street (corner of Ludlow St)
New York City, 10002

6) Frutti esotici o meglio asiatici e ristorante vietnamita


Serata a Chinatown: prima ci siamo fatte attirare da questa bancarella di frutti asiatici e abbiamo speso uno sproposito per due red dragon fruits (quelli rossi, si aprono a metà e si mangia l'interno con il cucchiaino, la polpa è bianca con i semini neri, somiglia al kiwi anche come sapore) e delle mele cinesi (quelle rosa che vedete nella foto in basso a sinistra, nell'angolo destro) che invece non sapevano assolutamente di nulla! Il consiglio, comunque, è guardare e non comprare. :-)
Poi siamo state al ristorante Pho Viet, ma non ho fatto foto. Abbiamo mangiato diverse cosine come Vietnamese spring rolls (che contengono carne), green papaya salad with beef, un granchio fritto pescato nel momento dell'anno in cui muta la corazza e quindi è tutto morbido e si mangia intero, varie verdurine. Tutto buono, siamo state invitate quindi non so il costo ma credo che con circa 25 dollari a testa si mangi.

Pho Viet Huong
73 Mulberry Street
New York, NY 10013

http://www.phoviethuong.com/


7) Supermercato americano, ovvero delizie e orrori del consumismo


Abbiamo scoperto che a New York la frutta e la verdura viene ordinata in file perfette che formano muraglie ordinatissime. Il muro di broccoli e le arance qui sopra (da Fairway) ve ne danno un'idea. Wholefood's, catena "fighetta", per così dire, c'è anche un super reparto di fresco dove puoi comporti le tue insalate o comprare piatti cucinati. Lì abbiamo comprato "sfuse" delle noci pecan (che buone!) e un mix di cereali Omega3, ho trovato l'estratto di vaniglia di Tahiti e diversi mix di spezie. Ma anche quell'obbrobrio di pizza "pepperoni" take & bake e le chocolate stuffed crepes confezionate... aiuto!!

Wholefood's
Fairway

Spero che queste dritte culinarie vi siano utili se avete in programma un viaggio nella Grande mela, per ora vi saluto con qualche fotina! A presto!!


Bryant Park

Times Square

Panorama dall'Empire State Building

In Central Park

Tra le vie di Brooklyn

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