Niente ricettine dolci e sfiziose in questi giorni?
Eh no, sono a dieta.
Non dimagrante. Quella la devo fare ma la rimando sempre, oppure razzolo bene per due giorni e poi mando a monte tutto.
Solo un po' di detox, perché nel weekend, a furia di mangiare pizza, fragole e annessi di birrette mentre fuori imperversava un vento portatore (in)sano di pollini con grande anticipo, m'è venuto un attacco allergico.
Niente di grave, solo un'ora e mezza di pomfi sul corpo, respiro affannoso (con tanto di fischietto asmatico, a che bei ricordi d'infanzia), naso tappato improvvisamente e occhi distrutti.
Ma non temete, presto tornerò con i miei esperimenti dolciari e non solo. Non dimenticate che domenica è Pasqua e ci sono ben due dolci che mi frullano per la testa.
Vi lascio con due disegni, per farci una risata.
Buona serata!
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mercoledì 4 aprile 2012
domenica 2 ottobre 2011
In the "Kitchen". With a book (by Banana Yoshimoto)
Oggi niente ricette, ma rimaniamo in cucina. Questo disegnino me l'ha ispirato la lettura del famosissimo libro di Banana Yoshimoto, Kitchen, che da anni volevo leggere (senza poi riuscirci mai).
L'ho letto in una giornata: è breve e scorrevole. Una storia semplice, ma profondamente toccante, vista attraverso gli occhi della protagonista Mikage. Una ragazza che, dopo la morte della nonna, si ritrova sola al mondo: un po' per caso e un po' per comodità, va a vivere a casa di un conoscente coetaneo e della sua bellissima madre-padre (un travestito, padrone di un locale gay). Il tempo -e le cene- condivise con loro, da semplice fuga dalla tristezza diventeranno per Mikage la salvezza da un'inesorabile solitudine. E forse le faranno trovare l'amore.
Il romanzo, che si intitola così per l'amore-ossessione della protagonista per la cucina -intesa come locale della casa, oltre che come cibo- pesca dal linguaggio e dal mix di realismo alternato a situazioni surreali presente negli shojo manga, rendendolo così innovativo rispetto alla narrativa giapponese precedente (è del 1989): ha una scrittura molto visiva, che infatti mi ha fatto pensare subito ai fumetti e ispirato una serie di tavole, che per ora esistono solo nella mia testa... chissà che dopo il disegno di oggi possa andare oltre e buttarmi davvero nell'impresa di disegnare un mini-manga...
Ho scoperto che esistono anche due film tratti da questo libro, uno di produzione cinese e uno giapponese, ma a quanto pare sono introvabili. Per ora ho reperito solo l'inizio del film giapponese del 1989 di Yoshimitsu Morita, presente su Youtube (QUI). Mikage e l'altro protagonista, Yuichi, sono molto diversi da come me li immaginavo (lei troppo eterea, lui invece sembra gay). Non so se lo guarderò mai.
Per ora vi auguro una buona domenica sera, ci rivediamo tra qualche giorno con una nuova ricetta+film!
giovedì 14 luglio 2011
C'mon c'mon c'mon c'mon take that... and party!
Once a thatter, always a thatter? Pensavo di no, eppure...
Oggi non parlo di cinema e nemmeno di cucina, ma di musica, o meglio, di passioni adolescenziali! Quando avevo quindici anni, come milioni di altre ragazzine, ero pazza per i Take That! Li conoscete, no? La prima boy band di successo planetario, composta dai 5 ragazzi di Manchester: Gary, Mark, Howard Jason e, ovviamente, Robbie, che ci hanno fatto cantare ballare e innamorare con canzoni come Pray, Everything Changes, Babe, Never Forget, Back for Good...
I Take That nel 1994... |
...e oggi! |
Io ero innamorata di Gary che, in quanto autore delle canzoni e voce principale, esercitava su di me il fascino "oltre la panza c'è di più": non era proprio un fuscello scolpito, diciamo, soprattutto rispetto a "Jason -chiappe di marmo" e "Howard-bello bello in modo assurdo", ma io da romanticona pure un po' snob, cercavo uno che avesse almeno la dignità del cantautore!
La favola è durata dal 1991 al 1995, quando Robbie Williams ha deciso di lasciare il gruppo per iniziare la carriera solista e gli altri sono andati per la loro strada. Gary ci ha provato, a fare qualcosa da solo, ma è stato offuscato dalla stella di Robbie, che ha la stoffa della grande star.
Ma non sono qui per fare una cronistoria dei Take That: quella, nell'ipotesi remota che vi interessi, potete leggervela su qualsiasi fan-site.
Sono qui per raccontarvi che martedì, grazie a un'amica, Giorgia, e alla sua amica -che per il compleanno, sapendo di un passato da fan, le ha regalato due biglietti- sono andata al loro unico concerto in Italia, allo stadio San Siro di Milano.
Che dire? Non ascolto più i Take That da anni, intendo ovviamente le vecchie canzoni ma anche le nuove.. anche se qualche cosa caruccia la fanno ancora, ora i miei gusti sono decisamente più indie-rockeggianti... Eppure è stato un concerto bellissimo! Uno show spettacolare, di cui potete leggere i dettagli su questo articolo del Corsera, in cui i "Fab Five" hanno saputo farci ballare, cantare, ridere.. insomma divertire.
Io, che li vidi al forum di Assago nel lontano aprile del 1995, ai tempi in cui li adoravo in tutto e per tutto, non credevo certo che, dopo tutto questo tempo, mi sarei emozionata nel risentirli! E invece è stato così, forse perché assalita dai ricordi di quel periodo, del liceo, delle fantasticherie e delle scemenze dette con la mia amica Lorenza!
Il ricordo di ciò che loro hanno rappresentato, insomma, fa sempre tenerezza, anche se pure i loro fisici scolpiti, l'irriverenza e la simpatia aiutano tutte noi ex "thatters" patite, ormai trentenni (e oltre), a tenere per loro un posticino nei nostri cuori!
Ecco, in soldoni, com'è andata la faccenda:
Siccome vi lascio a digiuno di ricette anche oggi, almeno un aggancio cinematografico non può mancare! I Take (come li chiamavo ai tempi...) hanno firmato una delle canzoni della colonna sonora del film X men, first class, prequel della saga di Xmen che racconta come Charles Xavier ( poi Professor X) ed Erik Lehnsherr (che in seguito diventerà Magneto), cercano di creare una scuola per i ragazzi mutanti ma, per visioni opposte sul ruolo dei mutanti nella società, da amici si trasformano in rivali. Il film è uscito a giugno e non sono ancora riuscita a vederlo: sospendo il giudizio, quindi, ma c'è James McAvoy, uno dei miei attori beniamini, perciò lo vedrò presto e vi saprò dire!
Ecco intanto il video della canzone, Love love, un po' dance, un po' elettropop, che mostra anche scene del film.
Grazie ancora a Giorgia per aver condiviso con me questo bellissimo tuffo nell'adolescenza! :-)
venerdì 24 giugno 2011
Una storta alla Bridget Jones
Ciao a tutti, forse qualcuno si aspettava la ricetta Londonstyle abbinata ai film proposti in questo post, ma non ho ancora avuto tempo. In base agli ultimi accadimenti di cui vi parlerò tra poco, però, tolgo dal trittico dei british film Il diario di Bridget Jones e me lo gioco oggi: ieri sera, presenziando per lavoro a un evento che abbiamo organizzato all'interno del bellissimo Castello Sforzesco di Milano, mi sono sentita un po' come lei, mutande contenitive a parte (le avrei messe, ma non le possiedo), ovvero piena di belle intenzioni ma totalmente clumsy! Come quando deve presentare il signor Fitzherbert-Fissatette o quando va in palestra e cade dalla cyclette o ancora quando si mette il foulard in testa alla Grace Kelly che le vola via appena Hugh Grant pigia il tasto dell'acceleratore del suo coupé.
E' successo all'uscita dal lavoro, mentre andavo, sculettando mio malgrado su un tacco dieci quasi intonso, verso la macchina della mia capa che ci avrebbe condotto al castello. Quello che è accaduto vale proprio una vignetta, quindi lascerò le immagini parlare per me!
La storta (clicca per ingrandire) |
Ecco, come avrete capito sono caduta e non solo mi sono sbucciata un ginocchio ma anche data una storta alla caviglia. Che all'inizio non mi doleva molto, ma siccome all'incidente sono seguite 4 ore in piedi sulle stesse scarpe, beh, potete immaginare che alla fine la botta sia uscita: oggi non cammino. Sono sul divano, gamba stesa, ghiaccio e pomatina, pc sul tavolino accanto a me, inutili tg e, per sdrammatizzare, questa vignetta...
In tutto ciò, c'è stato anche un intermezzo al cocktail, in cui mi stavo strozzando con il prosecco. Ho iniziato a tossire e tossire.. e poi quando mi è passato, mi era sparita la voce! mai vista una cosa del genere, parevo un trans!! sono stata afona mezz'ora, poi ho mangiato qualcosa e la voce ha cominciato a tornare.. misteri! Per fortuna l'evento è andato bene :)
Penserete che a queste vicende avrei potuto abbinare Fantozzi ma il mio amor proprio me lo impedisce... così godetevi questa scena di Bridget, alla prossima!
venerdì 27 maggio 2011
Un buongiorno... dietetico!
Ciao a tutti, non mi dilungherò oggi, voglio solo dirvi che in questi giorni non sto postando grandi ricettine per il semplice fatto che sono a dieta... spero di riuscire a proporvi dei piattini light ma altrettanto sfiziosi, magari in versione finger food, nel frattempo sappiate che non sono morta, semplicemente resisto e la notte sogno montagne di dolci e pizze fumanti... chi tra voi è stato a dieta almeno una volta sa bene di cosa parlo. Ve lo dico perché, se tra qualche giorno dovessi arrivare con una mousse di cioccolato o una pasta panna prosciutto e piselli, avete il permesso di rimettermi in riga!
Intanto vi lascio una piccola vignetta che ho fatto ieri sera e che descrive bene la situazione... Se vi piace, d'ora in poi cercherò di postarne altre e magari di creare una rubrica-fumetto... devo ancora pensare bene come, sono aperta a suggerimenti!
Per concludere, condivido con voi la schiscetta che mi aspetta per pranzo... un riso con tonno e cime di rapa (o cime di rapa con contorno di riso e tonno, forse :-))
Non scherziamo, non vi lascio la ricetta. Sono 50 gr di riso integrale, cime di rapa a volontà, 50 gr di tonno, un cucchiaino d'olio, sale, pepe. Non va neanche tanto male. A presto (con qualcosa di più gustoso, prometto!)
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