Carrie nel souk con maglia lamè, t-shirt Dior e gonnellona Zac Posen |
Mi avevano avvertito in tante, ma dovevo pur vedere con i miei occhi. Product placement, fashion, arredamento, design e luxury: la seconda avventura cinematografica (se così si può definire) di Sex and The City è tutto questo, ma solo questo. Totalmente spogliato dell'ironia e dell'irriverenza degli episodi televisivi (che già ritrovavamo a fatica nel film numero uno), il film numero due è ottimo per una serata "cervello spento", come database da passare al setaccio con il tasto "pause" del lettore dvd in cerca di chicche di arredamento, accessori, abiti e gioielli anche alquanto improbabili (e persino un Rolex vintage del 1968 per Mr Big!). Vogliamo analizzare la mise di Carrie durante il giro nel souk di Abu Dhabi? Chi di voi, per entrare in un caotico mercatino mediorientale tra polveri, odori, souvenir e animali macellati, non indosserebbe una magliettina nera "J'adore Dior" accompagnata da blusa lamè e ampia gonna di seta lilla di Zac Posen?? E tacchi a spillo, naturalmente (chissà se erano Manolo o Jimmy Choo..). E anche l'appartamento newyorkese della nostra amica sembra un set pubblicitario allestito da qualche brand di interior design.
Ok, su questo fronte non possiamo pretendere -nè vogliamo- il realismo: stiamo parlando di un prodotto realizzato per raccogliere soldi dalle case di moda e far sbizzarrire stylist e fashioniste di mezzo mondo, è giusto così (forse). Ma avrebbero potuto fare qualcosa di più per la storia.
Hanno totalmente spogliato di fascino il personaggio di Sarah Jessica Parker: Carrie è diventata una quarantacinquenne lagnosa che non si vuole rassegnare al fluire del tempo e frantuma le scatole al povero Big che ogni tanto, dopo il lavoro, ha voglia di stare a casa e vedere la tv invece di andare al ristorante. E che sarà mai! E poi, pur volendo sorvolare sul kitchissimo matrimonio gay dell'apertura, il viaggio negli Emirati è tutto un'esclamazione e un gridolino alla vista di lussi, comodità, gioielli.
Diciamolo, si tratta di pellicola abbastanza inutile, anche se Samantha riesce a farci ridere. Meglio berci sopra il cocktail che tutto il mondo ha imparato a sorseggiare grazie alle quattro amiche Carrie, Samantha, Charlotte e Miranda: sto parlando del Cosmopolitan.
Ok, su questo fronte non possiamo pretendere -nè vogliamo- il realismo: stiamo parlando di un prodotto realizzato per raccogliere soldi dalle case di moda e far sbizzarrire stylist e fashioniste di mezzo mondo, è giusto così (forse). Ma avrebbero potuto fare qualcosa di più per la storia.
Hanno totalmente spogliato di fascino il personaggio di Sarah Jessica Parker: Carrie è diventata una quarantacinquenne lagnosa che non si vuole rassegnare al fluire del tempo e frantuma le scatole al povero Big che ogni tanto, dopo il lavoro, ha voglia di stare a casa e vedere la tv invece di andare al ristorante. E che sarà mai! E poi, pur volendo sorvolare sul kitchissimo matrimonio gay dell'apertura, il viaggio negli Emirati è tutto un'esclamazione e un gridolino alla vista di lussi, comodità, gioielli.
Diciamolo, si tratta di pellicola abbastanza inutile, anche se Samantha riesce a farci ridere. Meglio berci sopra il cocktail che tutto il mondo ha imparato a sorseggiare grazie alle quattro amiche Carrie, Samantha, Charlotte e Miranda: sto parlando del Cosmopolitan.
Ecco come si prepara.
5 parti di Vodka
2 parti di Cointreau
2 parti di succo di mirtillo
1 parte di succo di limone
cubetti di ghiaccio
Versate i cubetti di ghiaccio nello shaker fino a riempirlo per più di metà, poi aggiungete la vodka, il Cointreau, il succo di mirtillo e quello di limone. Shakerate bene il tutto e versate nella coppa da Martini.
...Cheers!