lunedì 24 gennaio 2011

Creamy cheese & donuts come lo Xanax: è Drop Dead Diva


Deb & Jane... e le loro diete contrastanti!
E tu cosa scegli, pollo scondito o donuts al cioccolato?

Lo stress è alle stelle, la temperatura dell'ufficio troppo calda, il capo ti sta con il fiato sul collo e tra mezz'ora ti aspettano in tribunale per un caso difficilissimo per cui non sei preparata... che fai? Un po' di formaggio spray dritto in gola, e passa tutto. "Meglio dello Xanax!" Parola di Deb, ora intrappolata nel corpo di Jane.
Domani sera su Cielo inizierà Drop Dead Diva: la protagonista è una ex modella bionda dalle misure perfette "reincarnata" per un errore nel corpo di Jane, avvocatessa decisamente sovrappeso e insicura ma intelligente e preparata. L'espediente ricorda Nei panni di una bionda, anche se nel film di Blake Edwards del 1991 era un uomo, peraltro misogino, a finire per sbaglio nel corpo di una donna. Certo in quel caso lei era una bionda dal fisico mozzafiato, qui invece il corpo "ospitante" è quello di Jane, cicciottella senza alcun senso per la moda, impegnata nel volontariato e lavoratrice indefessa. L'esatto contrario di Deb! La serie scorre tra situazioni comiche, equivoci e intermezzi dedicati ai casi seguiti da Jane allo studio, mentre Deb cerca di accettare il suo nuovo fisico e pian piano impara ad essere Jane e a capire che... oltre alle gambe c'è di più (come direbbe Sabrina Salerno).
Il cibo, ovviamente, ha un ruolo speciale in questa serie: Deb, abituata a petti di pollo grigliati e corsette pomeridiane, ha improvvisamente voglia di ciambelle ricoperte di cioccolata e torte con la panna, con la complicità della sua assistente... ce la farà a dimagrire e conquistare il fidanzato della sua vita precedente, abituato a una supermodel? 

Brooke Elliot è Deb/Jane

venerdì 21 gennaio 2011

La fulgida stella di Keats & il cake al cacao e mandarino


L'altra sera sono stata presa da un piccolo raptus e ho preparato una torta, ma, dato che vado ripetendomi di dovermi mettere a dieta, ho cercato di farla leggera e senza troppo condimento. E dato che avevo della deliziosa marmellata di mandarini che mi ha regalato la mia amica Camilla, ho pensato di usarla. Ne è uscito un cake dalla crosticina umida, molto romantico, adatto per una colazione sull'erba nella campagna inglese... Questo mi ha fatto ripensare a un film visto qualche mese fa: Bright Star, della regista neozelandese Jane Campion, che racconta la storia dell'amore tra John Keats (Ben Wishaw), celebre poeta inglese di talento, e la "fulgida stella" che ispirò le sue poesie più belle, Fanny Brawne.
Potrete pensare che un film che ruota attorno alla poesia sia retorico e pesante. Brighr Star è esattamente il contrario di questo:  poetico, sì, delicato, ma anche intenso, emozionale, struggente. Dipinge l'intensità dell'amore che si scopre tale e che si esprime con la poesia, e mostra il romanticismo come vocazione di vita. La storia è narrata dal punto di vista di Fanny, una giovane determinata, intelligente e creativa, interpretata da Abbie Cornish. Fanny lotta per amore, si appassiona a ciò che appassiona lui, disegna e cuce i propri vestiti, studia. Se fosse una ragazza di oggi, sicuramente sarebbe una blogger (very shabby)! Vi consiglio questo film, che vi commuoverà, e vi lascio la ricetta del mio cake


Cake al cacao e marmellata di mandarini
Marmellata di mandarini (6 cucchiai circa)
150 gr di farina 00
2 cucchiai di fecola di patate
1/2 bustina di lievito
4 cucchiai di cacao amaro
8 cucchiai colmi di zucchero di canna
2 uova
latte q.b.
4-5 cucchiai di olio evo
3 cucchiai di gocce di cioccolato fondente

In una ciotola sbattere le uova con lo zucchero di canna, unire la farina setacciata con la fecola, il lievito e il cacao. Aggiungere l'olio e un po' di latte fino a creare un composto cremoso e omogeneo e infine unire le gocce di cioccolato. Intanto stemperare in una ciotola la marmellata di mandarini con un po' di acqua o latte. Foderare una teglia di carta forno e versarvi metà del composto. Versarvi sopra metà della marmellata e distribuirla bene. Aggiungere il resto del composto e finire con la restante marmellata, cercando di livellarla uniformemente. Infornate a 180 gradi per circa 45 minuti.


Bright Star
di John Keats 

Fulgida stella, fossi fermo come tu lo sei
ma non in solitario splendore sospeso alto nella notte,

a vegliare, con le palpebre rimosse in eterno,
come paziente di natura, insonne eremita,
le mobili acque al loro dovere sacerdotale

di puro lavacro intorno a rive umane,
oppure guardare la nuova maschera dolcemente caduta
della neve sopra i monti e le pianure.
No - pure sempre fermo, sempre senza mutamento,
vorrei riposare sul guanciale del puro seno del mio amore,
sentirne per sempre la discesa dolce dell’onda e il sollevarsi,
sempre desto in una dolce inquietudine
a udire sempre, sempre il suo respiro attenuato,
e così vivere in eterno - o se no venir meno nella morte.


giovedì 20 gennaio 2011

Un risotto alternativo, sulle note della Pantera Rosa


Da piccola non avevo capito che La Pantera Rosa fosse il nome di un diamante: ero catturata dai meravigliosi titoli di apertura del film di Blake Edwards in cui la celeberrima pantera animata dava del filo da torcere al goffo ispettore Clouseau (Peter Sellers) e collezionavo gli stickers dedicati al cartone. Poi ho scoperto la verità, ma nemmeno troppo tempo fa! Non avevo infatti mai visto il film (mea culpa) e sarò sincera: non ce l'ho fatta a guardarlo nemmeno due settimane fa, come stasera non riesco a seguire La Pantera Rosa colpisce ancora. Su La7 stanno trasmettendo l'intera serie dedicata a Clouseau, ma questo umorismo demenziale proprio non fa per me, quindi mi distraggo e lascio il film come sottofondo mentre vi scrivo, per lasciarvi una ricetta facilissima e salvatempo che ho preparato ieri sera. L'ideale se dovete improvvisare un primo, ma non volete proporre la solita pasta e non avete voglia di stare a mescolare il risotto per 20 minuti!


Fantasia di cereali alla scamorza (per 2)
1 bicchiere di mix di 3 Cereali (riso integrale, avena e kamut, io ho usato quello di Riso Gallo)
mezza cipolla dorata
2 zucchine
50 gr di scamorza affumicata
sale
pepe
olio evo

Lessate il mix di cereali in acqua bollente salata, nel frattempo sminuzzate mezza cipolla e soffriggetela in una wok o padella antiaderente con poco olio. Grattugiate le zucchine a julienne e, quando la cipolla sarà appassita, aggiungetele al soffritto. Cuocete le zucchine per poco più di cinque minuti, girando di tanto in tanto e aggiungendo qualche cucchiaio d'acqua se necessario. Salate e pepate. Intanto grattugiate grossolanamente la scamorza affumicata. Dopo 16 minuti di cottura il mix di cereali sarà pronto: scolatelo e saltatelo nella wok insieme alle zucchine, aggiungendo all'ultimo la scamorza. Spegnete la fiamma, mescolate finché il formaggio sarà filante e servite.

martedì 18 gennaio 2011

A song for Bobby Long, a New Orleans tra burro d'arachidi e jazz



W i canali digitali. Sono gli unici a trasmettere qualche film! Come quello che davano stasera su RaiMovie, Una canzone per Bobby Long, pellicola del 2004 con John Travolta e Scarlett Johannson. La storia è ambientata a New Orleans, città umida, dolce, nostalgica, toccata dalle acque del fiume e dalle note jazz e blues dei musicisti, ai tempi in cui l'uragano Katrina non aveva ancora scatenato la sua furia. Dopo la morte della madre, cantante di blues e da lei tanto odiata, Purslane torna dalla Florida nella città natia per reclamare la sua casa di infanzia, pensando di trovarla vuota. Invece la casa è occupata da due amici della madre, Bobby Long, un professore di letteratura caduto in disgrazia e il suo ex assistente Lawson (Gabriel Macht, niente male), che da 9 anni tenta inutilmente di scrivere un libro sul suo mentore. 
La ragazza accetta di condividere la casa con i due uomini, le cui vite sono alla deriva. La convivenza forzata, all'inizio difficile, si rivelerà un'occasione di cambiamento e di riscatto per tutti. Presto sarà chiaro che segreti a lungo sepolti legano le tre vite in modo profondo e indissolubile.



John Travolta, che non ho mai amato particolarmente, è qui interprete convincente e toccante di un personaggio sfaccettato: alcolizzato, in preda ai rimpianti, ma ancora divertente, vitale e amante delle citazioni letterarie. 
Ma veniamo al cibo! Una giovanissima Scarlett Johannson, già carina e credibile, nel corso del film non fa che mangiare schifezze
Dal burro di arachidi direttamente dal barattolo al gelato con gli smarties fino alle frittelle, la ragazza non sembra proprio preoccuparsi della linea! E certo a volte una porcata può essere quello di cui abbiamo bisogno... Perciò ecco a voi una carrellata di ispirazioni un po' junk per tirarvi su quando ne avete bisogno!


Il burro di arachidi che mangia Scarlett nel film
Il mitico McFlurry, gelato e Smarties a go go
Frittelle, gnocco fritto, tigelle... in Italia
ce n'è per tutti i gusti
Tra i junk food per eccellenza... gli onion rings!
A Londra si trovano dappertutto: sandwich
già impacchettati, per lunch e spuntini


lunedì 17 gennaio 2011

Golden Globes 2011: red carpet look.. & food

Come ogni anno sono arrivati, gli anticipatori degli Oscar di febbraio, loro, le mitiche palle d'oro.. i Golden Globe! Per la lista completa vi rimando al sito ufficiale Golden Globe... Intanto ecco i riconoscimenti principali e... le mise da red carpet di alcuni vip, abbinate ai cibi che i loro vestiti mi ricordano! :-)

MIGLIOR FILMThe Social Network
MIGLIOR ATTOREColin Firth, The King’s Speech
MIGLIOR ATTRICE
Natalie Portman, Black Swan
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA 
Christian Bale, The Fighter
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Melissa Leo, The Fighter



Natalie Portman in dolce attesa vince il GG come best actress..
E il suo abito non vi ricorda una bavarese alla fragola?

Angelina, nominata, e Brad accompagnatore. Questo verde-nero
dei loro abiti mi sa tanto di cioccolatini after eight

Color salmone per Claire Danes, best actress in a tv movie..
Ed è subito sushi!

Colin Firth è il miglior attore, in The King's Speech.
Assomiglia tanto a una Esterhazy torte bianca e nera!

Scarlett, in un abito rosa champagne... dolce come una meringata
NB: le foto dei cibi abbinati agli attori sono prese da internet, no copyright infringement intended :)

domenica 16 gennaio 2011

La torta che visse due volte. Con ricotta e pere

Avete visto tutti Vertigo, meglio conosciuto come La donna che visse due volte? Si tratta di uno dei film più famosi di Alfred Hitchcock, un giallo cult dove la paura dell'altezza diventa la chiave narrativa di una truffa ben architettata. Protagonista James Stewart accanto a una splendida Kim Novak, che sfoggia due look diversi (per le sue diverse ..vite). Beh ieri io ho fatto vivere due volte una torta. Stavo preparando una crostata di ricotta e pere in vista di una cena a casa con degli amici e mi è avanzato il ripieno. E che fai, lo butti? Lo cucini da solo? Mmm. Ti inventi una mini cheesecake per riciclarlo? Meglio!
Ecco i risultati delle due "opere" e sotto trovate le ricette... sulla seconda sono andata un po' ad occhio, essendo come vi dicevo una ricetta di riciclo!
Adesso resta solo una domanda... chi se la mangia la seconda tortina, dato che io dovrei stare a dieta?

Crostata di pere alla ricotta

Mini Cheesecake di recupero


Crostata di pere e ricotta
Per la frolla
200 gr di farina
100 gr di burro
100 gr di zucchero
1 pizzico di sale
2 tuorli d'uovo

Per il ripieno
250 gr di ricotta
200 ml di panna da montare
100 gr di zucchero
3 pere (le mie erano grandi infatti sono avanzate, usatene 2 se grandi 3 se piccoline)
polvere di pistacchio

Preparare la pasta frolla amalgamando il burro con farina, zucchero, sale e i tuorli d'uovo, lavorare con le mani fino a ottenere un'impasto che crea una palla. Mettere la palla in frigo e lasciar riposare per un'oretta.
Nel frattempo lavorate la ricotta con la panna e lo zucchero. Io ho aggiunto 2-3 cucchiai di polvere di pistacchio che mi ha regalato una mia amica siciliana, in alternativa potete aggiungere della cannella. Tagliuzzate le pere a dadini e incorporatele nel composto.
Stendete 2 terzi della frolla in uno stampo tondo e poi versate il composto. Ultimate con le striscioline della restante pasta frolla a formare una griglia. Se volete spennellate la griglia con un tuorlo d'uovo, infornate a 180 gradi per circa un'ora. 

Mini cheesecake alle pere 
1 pacchetto di Oro Saiwa ai 5 cereali
1 cucchiaino di cannella
2 cucchiani di cacao
1 cucchiaio di zucchero di canna
100 gr di burro

Il ripieno era composto di un avanzo di pere e ricotta a cui ho aggiunto 1 panetto di Philadelphia.
Tritate i biscotti, aggiungete lo zucchero, il cacao, la cannella e lavorate con il burro fino a che avrete formatoe un impasto farinoso. Versatelo in una piccola pirofila imburrata come base (distribuitelo con l'aiuto di un cucchiaio) creando dei bordi rialzati. Versate il ripieno, livellatelo e spolverato con polvere di pistacchio.
Cuocete in forno sempre a 180 gradi per 45 minuti.
Buona torta!



giovedì 13 gennaio 2011

Tre all'improvviso... E all'improvviso ho voglia di pizza


Questo film non è brutto. E' solo completamente, totalmente, interamente... prevedibile, dall'inizio alla fine, come solo una commedia romantica made in Hollywood (o una fiction di RaiUno, se volete) può essere. Se avete avuto modo di vedere Katherine Heigl (la dottoressa Izzie di Grey's Anatomy) in altre commedie come 27 volte in bianco o La dura verità, sapete già cosa intendo. La nuova beniamina della commedia americana è bravina, carina, credibile, adatta a questo genere ( in cui peraltro è destinata a rimanere incastrata) ma non è Meg Ryan, anche perché il regista Greg Berlanti non è Nora Ephron e non le ha confezionato addosso un piccolo gioiello come Harry ti presento Sally o Insonnia d'Amore
Detto ciò, il film è abbastanza divertente e godibile: c'è una bimba batuffolina che fa tenerezza, un protagonista maschile non troppo espressivo ma che è una festa per gli occhi (alto, bel sorriso, fisicato... insomma proprio il ragazzo della porta accanto! Si chiama Josh Duhamel). I protagonisti sono miglior amica e miglior amico di una coppia e non si sopportano, perché sono l'una il contrario dell'altra. Lui regista di trasmissioni sportive, centauro e irriverente dongiovanni, lei pasticcera con una piccola attività in proprio, ovviamente piuttosto perfettina e control freak. L'espediente narrativo è abbastanza terribile: i due sposini muoiono in un incidente stradale e lasciano in affidamento congiunto agli amici la loro bambina di un anno. All'inizio i due non vogliono accettare, poi prendono con sé la bimba e si trasferiscono nella casa dei defunti. Una pappa e un pannolino via l'altro e quello che era odio si trasforma in amore (ma non vi sto spoilerando nulla, questo lo vedete già dal trailer!!) ... ma non è tutto oro quel che luccica e ci saranno problemi e incomprensioni a complicare le cose, ma tutto culminerà in un telefonatissimo lieto fine. Insomma, siete avvertiti: odiate le commediole sentimentali? Statene alla larga!serata scacciapensieri? Questo film va benissimo! E se siete in questo mood spensierato, cosa c'è di meglio di una bella PIZZA?!?
Sono sicura che tutti voi siete già bravissimi a preparare pizze e focacce di ogni tipo, ma vi lascio comunque la ricetta! Io ho preparato una pizza con le zucchine e una focaccia con pancetta e cipolle... (le foto lasciano alquanto a desiderare.. per fortuna il sapore no!)


Pizza!
250 gr di farina 00
250 gr di farina Manitoba
300 cl di acqua tiepida (circa)
1 cubetto di lievito di birra
1 cucchiaino di zucchero
sale
Per farcire la pizza
2 mozzarelle 
1 zucchina
2-3 cucchiai di passata di pomodoro
sale 
pepe
olio e.v.o.
Per la focaccia
1 cipolla bianca
50 gr di pancetta affumicata
olio, sale, pepe

Sciogliete il cubetto di lievito nell'acqua tiepida con lo zucchero e lasciate riposare un quarto d'ora. Aggiungete le farine setacciate e infine il sale e lavorate l'impasto sulla spianatoia. Formate una palla, che lascerete lievitare coperta per circa 3-4 ore. Circa un'ora prima di infornare prendete la pasta e lavoratela sulla spianatoia con un po' di farina, dividetela in due parti e tiratela con l'aiuto di un mattarello. Integliate e lasciate riposare, nel frattempo preriscaldate il forno e predisponete gli altri ingredienti per la farcitura.
Pizza: coprite con qualche cucchiaio di passata di pomodoro e infornate nella parte bassa del forno a 240 gradi. Dopo circa 12-15 minuti aggiungete la mozzarella tagliuzzata finissima e le zucchine che avrete precedentemente trifolato in padella oppure cotto nel forno mentre saliva la temperatura. Lasciate in forno per altri 7-8 minuti, ventilate un minuto per asciugare l'eventuale acqua formata dalla mozzarella... E buon appetito!
Focaccia: infornatela bianca, sporcata solo di due cucchiai di olio, alla stessa temperatura. Dopo circa un quarto d'ora aggiungete la cipolla che avrete stufato con la pancetta (io avevo quella, ma potete mettere la salsiccia oppure del prosciutto o dei wurstel... o perché no, raddoppiare la dose di cipolle e gustarla solo con quelle!) olio, sale, pepe e un po' d'acqua. Lasciate in forno altri 5 minuti. La vostra focaccia è pronta... buon appetito!

PS: un particolare del film che non sfuggirà a nessuna foodblogger: la protagonista fa la pasticcera e prepara gustosissime e bellissime torte di compleanno. Inoltre una sera cucinerà per il suo amato-odiato compare nel suo negozio e lì ci sarà uno scambio di battute che non potrà sfuggirvi.. e che credo non condividerete! Si parla di ricette e di dosi! fatemi sapere se lo individuate :)

mercoledì 12 gennaio 2011

Pollo al curry e verdura: Il Destino nel nome


L'immigrazione... Una necessità, un problema, un'opportunità, una chance di migliorare il futuro proprio e della nazione? Ormai viviamo in un mondo globalizzato e possiamo sentirci piuttosto lontani, fisicamente e mentalmente, dalla terra da cui proveniamo. Eppure le nostre origini prima o poi ci chiamano con forza, perché le radici dell'anima affondano in tradizioni, modi di essere, abiti, musica, cibi, atmosfere, colori che sono parte di noi. E anche se vogliamo rinnegarle, arriverà il momento in cui non potremo ignorarle. E' questo, per me, il significato del film "Il destino nel nome", che racconta la storia di Gogol, figlio di una coppia indiana emigrata negli Stati Uniti. Gogol cresce e si sente in imbarazzo per quel nome assurdo, appioppatogli dal padre come tributo allo scrittore russo de "Il cappotto", e decide di metterlo da parte. Ma l'India, seppure lontana e appena accennata nel film, è sempre presente e la sua forza tornerà a farsi sentire dirompente nello scontro tra due generazioni, che alla fine cambierà le prospettive di Gogol.
L'India, con il più classico -e facile- dei piatti oggi voglio proporvi anche in cucina! Sto parlando ovviamente del pollo al curry, che probabilmente ognuno di voi cucina con la propria versione... Dedico la ricetta a un'amica che non ama cucinare e che da tempo me l'ha richiesta. Vi lascio due varianti, a seconda che siate in dieta post festiva oppure non ne abbiate bisogno!

Pollo al curry 
Ingredienti per due persone
Tre fettine di petto di pollo
mezza cipolla 
100 ml di panna oppure 1/2 bicchiere di latte + 1 cucchiaio di farina
2 cucchiaini di curry
olio extra vergine di oliva, sale

Tagliare il pollo a tocchetti. Sminuzzare la cipolla a dadini e soffriggerla con qualche cucchiaio d'olio in una padella antiaderente. Quando la cipolla comincerà a imbiondire, aggiungete due cucchiaini di curry e la carne. Rosolate per bene e infine addensate il condimento aggiungendo la panna. In alternativa, aggiungete mezzo bicchiere di latte e un cucchiaio di farina... o ancora, se siete proprio a dieta, usate l'acqua al posto del latte. Cuocete per circa 10 minuti, salate e portate in tavola accompagnandolo con riso basmati cotto a vapore. Se vi va potete aggiungere al soffritto di cipolla dell'altra verdura, ad esempio carote e zucchine tagliate a julienne: io l'ho preparato così più di una volta. Altrimenti potete cuocere delle verdure a parte. Qui di seguito trovate la foto di una dadolata di patate, zucchine, cipolle e carote che ho preparato semplicemente tagliuzzando, condendo e infornando la verdura a circa 200 gradi per mezz'ora. Ottima e supersana... buona giornata a tutti!




lunedì 10 gennaio 2011

The Road e un minitiramisu light per coccolarsi



In alcune occasioni un film serve per distrarti, farti ridere o sognare. Ma poi ci sono pellicole che ti toccano più profondamente e ti fanno riflettere. E' stato il caso di The Road, tratto dall'omonimo romanzo di Cormac McCarthy, che purtroppo non ho ancora letto ma che conto di leggere quanto prima. 
Ci troviamo in uno scenario post apocalittico, in un futuro vicino in cui, in seguito a una catastrofe globale non precisata, il mondo come lo conosciamo non esiste più. La natura è morta, gli animali sono estinti, gli alberi cadono, i fiumi hanno l'acqua verde radioattivo, unica nota di colore in un paesaggio di nebbia e terriccio bruciato. Un uomo e suo figlio si muovono sulla strada, on the road, appunto:  vanno verso sud, cercando di restare in vita, camminando verso la speranza di un futuro. Non hanno cibo, devono lottare ogni giorno contro la fame, il freddo, i briganti che si sono dati al cannibalismo vista la scarsità di alimenti. Il film tiene in tensione dall'inizio alla fine: la paura, il dolore e l'angoscia che domina le vite di quelle due persone ti pervade e trovi difficile pensare a un motivo perché loro debbano resistere, lottare per andare avanti. Ma come ha detto Viggo Mortensen (ottimo interprete) in un'intervista, "quando tutto quello che c'è intorno ti porta ad avere paura e a perdere la speranza, e sarebbe facile diventare cattivo, crudele, senza pietà, quando nonostante tutto scegli ancora di essere compassionevole e amorevole, questo è qualcosa di meraviglioso, di bellissimo, è il senso di tutto".  Perché quello che conta, nonostante le difficoltà, è essere vivi, ora, nel momento presente e apprezzarlo, condividendo la propria esistenza con chi amiamo e ci ama. Guardate The Road e coglierete tutto questo. E poi, siccome vi sentirete provati, turbati e svuotati, concedetevi un cibo coccola, qualcosa che vi piace tanto. Oppure lasciatevi ispirare da questo mini-tiramisu light che ho preparato stasera, riciclando un po' di cosine che avevo in dispensa. Vi va di provarlo? Ecco la ricetta.



Mini-tiramisù light al profumo di banane e cacao 
(x 2 persone)
Per la crema
1 vasetto di yogurt intero alla banana (sostituibile con quello bianco, alla vaniglia o al gusto che preferite!)
1 cucchiaio di fecola di patate
1/2 bicchiere di latte
1 cucchiaino di rum
1 cucchiaio di zucchero
1 uovo
gocce di cioccolato
per la base
Avanzi di panettone e/o savoiardi
1 bicchiere di latte
caffè in polvere
cacao amaro
1 cucchiaino di zucchero

Se avete intenzione di seguire queste dosi per due vi consiglio di usare come contenitori due ciotoline o bicchierini (se sono piccoli ne potrebbero uscire anche tre), altrimenti moltiplicate le dosi e riempite una piccola pirofila. 
Separate il tuorlo dall'albume, che monterete a neve. Mettete un cucchiaio di fecola sciolto in mezzo bicchiere di latte a scaldare a bagnomaria, a fiamma dolce. Aggiungete lo yogurt, il tuorlo d'uovo, un cucchiaio di zucchero, un cucchiaino di rum e infine l'albume montato a neve, mescolate per un paio di minuti e spegnete il fuoco: la vostra crema è pronta. Sciogliete un cucchiaino di caffè solubile e uno di cacao amaro in un bicchiere di latte tiepido, aggiungete un cucchiaino di zucchero
Prendete gli avanzi di panettone o di pandoro oppure i classici savoiardi che si usano per il tiramisu e bagnate leggermente le fette o i biscotti nel latte. Create un primo strato, coprite con la crema, fate un secondo strato di panettone, coprite di nuovo e decorate con un po' di gocce di cioccolato fondente. Mettete in frigo per un paio d'ore ed ecco, il vostro comfort-dessert è pronto!

domenica 9 gennaio 2011

Benny & Joon e i biscotti al vino



Finalmente scrivo di Benny & Joon, film che Sdauramoderna mi ha consigliato e "richiesto". In realtà nel suo blog lei ne ha già parlato, partecipando alle Cinericette di Natale con un abbinamento a un appetitoso mini-croque che richiamava i toast preparati in modo "alternativo"da Sam, un giovanissimo Johnny Depp, all'amata Joon (Mary Stuart Masterson).
Per questo motivo vi lascerò una ricetta che nel film non c'è, ma che ho realizzato proprio con le indicazioni di Sdauramoderna, dei semplici ma deliziosi biscotti al vino.
Ma andiamo con ordine. Il film. 
Benny (Aidan Quinn) fa il meccanico, ha oltrepassato la trentina ma non ha una vita privata perché si dedica alla cura di sua sua sorella Joon, giovane pittrice che soffre di depressione e sbalzi di umore, con la quale divide la casa. In realtà la malattia di Joon per Benny è diventata una scusa per non lasciarsi andare, non rischiare, non vivere a pieno. Un giorno i due fratelli "vincono" a una partita a pocker l'eccentrico cugino di un amico, Sam, un ragazzo con la fissa per il mimo e Buster Keaton. Costretti ad ospitarlo, si trovano inaspettatamente travolti dalla sua allegria e semplicità. Joon scopre la voglia di emanciparsi dalla presenza oppressiva del fratello e Benny capisce che Joon è capace di amare come tutte le ragazze della sua età e che è tempo di pensare anche a se stesso. Un film poetico, una commedia agrodolce che parla con leggerezza (ma non con superficialità) di un amore "diverso". 
E con un film del genere cosa c'è di meglio che di qualche biscotto leggero da sgranocchiare? La ricetta, come vi dicevo, l'ho rubata a Sdauramoderna qui ed è super facile.

Biscotti al vino
1 bicchiere di vino bianco
1 bicchiere di zucchero
1 bicchiere di olio di semi
1 bustina di lievito
altro zucchero
farina quanto basta a creare un impasto "maneggiabile"

In una ciotola capiente versate il vino, lo zucchero, il lievito e l'olio. Aggiungere farina e mescolare fino a che l'impasto sarà diventato una palla "impastabile". Lavorate la pasta creando dei lunghi cilindri sottili da cui creerete delle asole come a creare dei taralli. Passateli da un lato nello zucchero semolato e adagiateli su una teglia sopra carta da forno. Cuocete in forno a 190 gradi per circa 10 minuti. Ecco i miei! 



Tarallucci e vino?

sabato 8 gennaio 2011

City Island: un barbecue in famiglia per riconciliarsi


"City Island, due parole che sono in netto contrasto fra di loro. Città: così corta, aspra e definita; e Island, esotica, sconosciuta... e con la s dolce". Così riflette Molly (Emily Mortimer), compagna del corso di recitazione che Vince (Andy Garcia) frequenta di nascosto dalla moglie Joyce (Julianna Margulies), quando lui le racconta dove vive. City Island è una piccola isola di pescatori che fa parte del quartiere del Bronx, a New York, ma ad esso è collegata solo da un lungo ponte. Lì le famiglie abitano da generazioni in casupole bianche e colorate di fronte al mare: i Rizzo sono una di queste famiglie. 
Ciascun componente della famiglia è a suo modo disturbato, nasconde un segreto e vive portandosi dietro insoddisfazione e risentimento. A sconvolgere l'assetto già molto precario sarà l'incontro da parte di Vince, che fa la guardia carceraria, con Tony, delinquentello belloccio che egli scopre essere suo figlio. Vince, in preda ai sensi di colpa, decide di prenderlo sotto la sua tutela e farlo uscire dal carcere. Ma a casa Rizzo Tony si troverà stordito tra una moglie frustrata ma ancora bellissima, un'universitaria che si esibisce come stripper e un ragazzino pazzo per le donne obese. Il film, che è appena uscito in dvd, narra in modo ben orchestrato e divertente le piccole follie e frustrazioni di una famiglia americana moderna, senza scadere nel grottesco né giocare eccessivamente la carta del melodramma. Un film leggero ma non troppo, insomma, da vedere in famiglia per farsi due risate e ritrovare nei protagonisti le nostre piccole nevrosi, qui chiaramente esasperate!
Non vi voglio svelare troppo della trama, sappiate però che il film si conclude con un classicissimo barbecue, dove trionfano hamburger, salsicce, insalata e un'enorme torta al cioccolato...
Ma voi sapete come si prepara il classico hambuger americano? In attesa che venga la bella stagione e si possa organizzare un barbecue all'aperto, provatelo sulla griglia di casa... oppure segnatevi la ricetta, che ho rubato (e convertito) dal sito americano Woman's day.

foto dal sito Woman's day
American Hamburger per 6 persone
900 gr di carne macinata di manzo
2 cucchiaini di salsa Worchester
1/2 cucchiaino di peperoncino
1/2 cucchiaino di sale
6 panini per hamburger
6 foglie di lattuga
6 fette di bacon
6 sottilette al Cheddar cheese (quelle gialle, per intenderci; se non le trovate prediligete delle sottilette con un sapore deciso, come le Tigre, fatte di Emmenthaler, o le fette di Leerdammer)
1 cipolla rossa da cui tagliare 6 rondelle sottili
per la salsa
100 gr di maionese
100 gr di salsa chili
2 cucchiaini di salsa di cetriolini all'aneto (non so dove si reperisca questa cosa.. ma secondo me per il nostro gusto possiamo farne a meno!)

Mescolate in una terrina la carne macinata con il sale, il peperoncino e la salsa Worchester e formate sei polpette piuttosto spesse. Accendete la griglia (o, se siete dentro casa, la piastra!) e, dopo aver tagliato a metà i 6 panini, grigliateli per qualche minuto. Toglieteli dalla piastra, dove metterete invece gli hamburger. Mescolate la maionese con la salsa chili e quella al cetriolino e spalmatene un po' sull'interno delle basi del panini. Mentre la carne cuoce, ricoprite la base del panino anche con la lattuga, 1 fetta di pomodoro e 1 fetta di cipolla. Quando gli hamburger, che avrete girato e cotto da ambo i lati, saranno pronti, copriteli con una fetta di formaggio e una di bacon e lasciateli sulla piastra per circa mezzo minuto, il tempo necessario perché il formaggio cominci a sciogliersi. Toglieteli dal fuoco e metteteli nei panini, spalmate di salsa anche l'interno della metà superiore del panino e chiudete. I vostri hamburger sono pronti, potete servirli insieme alla salsa che vi sarà avanzata mettendone un po' sui piatti, a lato. 
Non proprio light, ma se lo fate a casa senza l'aggiunta di patatine fritte e magari accompagnato a una leggera insalata, diventa un pasto completo nemmeno troppo esagerato.

Chi ben comincia... il mio parere sui film visti tra fine e inzio anno

Il tempo per scrivere dei film che guardo scarseggia sempre, così ho deciso di fare un post riepilogativo dei tioli visti nell'ultimo p...