giovedì 7 luglio 2011

Kate e Leopold, il fascino dell'800 e della colazione pronta!

Vi capita mai di soffermarvi a fantasticare su usi e costumi di altre epoche, pensando che sareste state più adatte a vivere in questo o quel periodo storico, magari  in Inghilterra, in Francia, o in America? A me succede spesso, soprattutto dopo essermi persa nella visione di un film in costume (per i quali ho un debole) o nella lettura di qualche libro appassionante. Per carità, sono una pigrona e apprezzo moltissimo le comodità moderne che riducono le scocciature quotidiane e aprono nuove opportunità, a partire dal riscaldamento-climatizzatore fino a rivoluzioni più recenti come internet e i blog :-).
Ma spaziare con la fantasia non ha prezzo e così penso a come sarebbe indossare preziosi abiti-scultura settecenteschi, oppure ingaggiare con i gentiluomini dei duelli dialettici in linguaggio forbito, un po' pretenzioso ma anche sarcastico, come facevano le eroine Austeniane, o ancora lasciarmi scivolare libera mente nel fango di Woodstock, mentre suona Joe Cocker, indossando un top sbiadito e pantaloni a zampa... 
Quando ero piccola, però, ero decisamente fissata per un'epoca storica in particolare, il Settecento, per la moda francese dei vestiti di seta e broccato, corpetti stretti e larghe gonne a ruota, sbuffi, volant, ricami, pizzi, bustini, parrucche di boccoli e calze di seta. 


La colpa era ovviamente di Lady Oscar, capolavoro animato tratto dal manga di Ryoko Ikeda ancora oggi bellissimo e attuale (non so quante volte l'ho riguardato, ne ho parlato anche qui), che mi ha imbambolato dapprima con la bellezza dei disegni e degli abiti della regina Maria Antonietta (che riproducevo in tutte le mise su centinaia di fogli da disegno) e poi con l'incredibile forza dei personaggi di Oscar e Andrè, che sono una delle coppie più meravigliose mai concepite da un'opera di fantasia (posso dire senza paura di esagerare che possiedono lo spessore e l'intensità dei personaggi shakespeariani o delle tragedie greche... d'altra parte il tema del "travestimento" e della dissimulazione della bellezza femminile sotto abiti maschili, che vediamo in Oscar, e anche l'amore come malattia e come destino di morte, erano topoi ricorrenti sia nelle opere di Eschilo e Euripide, sia nel teatro elisabettiano... OPS, divento pesante, la smetto).
Tutto questo per dire cosa? Che mentre mi immaginavo camminare compita per i corridoi di Versailles, i capelli acconciati e il corpo infilato in un abito preziosi quanto un collier di diamanti da un carato, la mia mente si ancorava a un ideale romantico dell'amore e dell'uomo innamorato, che aderiva completamente alla figura di André Grandier.


Non starò a tediarvi oltre con un trattato su questo personaggio, che per le non-oscariane risulterebbe palloso e per le appassionate non sarebbe che una cacofonia di concetti già sentiti milleduecento volte.
Sappiate solo che Andrè, per me, è il non plus ultra.
Quando ho visto Kate e Leopold, ho pensato che Leopold me lo ricordava un po', anche se André non era nobile (almeno non di nascita, certamente d'animo) e Leopold era ottocentesco (e non settecentesco). Ho pensato che, come Kate, non mi dispiacerebbe catapultarmi indietro nel tempo per vivere un po' di quel magico gioco delle parti, quella galanteria, quel pudore e quella dolcezza che, forse, un tempo, regolavano l'amore (se vero) tra un uomo e una donna. Sì sì lo so, che le donne non avevano diritti e che erano considerate esseri inferiori, svenevoli, poco intelligenti... che ancora oggi dobbiamo lottare per la vera parità, figuriamoci due o trecento anni fa! Ma lasciatemi trastullare nelle mie fantasie romantiche con un filmetto sciocco....


La prima parte è davvero divertente. Leopold, duca ottocentesco, per un salto spazio-temporale causato dall'ex fidanzato scienzato di Kate, si ritrova a New York City oggi e si comporta come un focoso e fiero cavaliere pronto a ogni slancio per difendere giustizia e rettitudine: il modo in cui parla e si muove è spassoso e Hugh Jackman, oltre che bel figliolo, è del tutto credibile: bravo! Meg Ryan, all'ultimo film buono prima della definitiva trasformazione in pipistrello causa botox (nn ci credete? beccatevela qui...), invece non è proprio nella parte, ma si può perdonare.
Lungo la strada il film si perde un po' e finisce annegando in un prevedibile quanto inevitabile lieto fine, ma tutto sommato lo promuovo, suvvia. Non fosse altro che per la colazione che Leopold prepara a Kate una mattina, per coccolarla un po'!


Ah, la colazione... il momento migliore della giornata, se ben fatta! Come nel weekend, quando si ha tutto il tempo del mondo e si indugia in pigiama, assaporando un dolcino, del caffèlatte o del tè, magari un succo di arancia o uno yogurt, della frutta fresca... chi più ne ha più ne metta! Io di solito prendo caffelatte e cereali, che ogni tanto vengono sostituiti da fetta di torta casalinga o più raramente da un croissant (anche se ultimamente, sob, queste opzioni sono FORBIDDEN...). E voi, che  colazione preferite? La classica italiana, la francese, americana, inglese... tedesca!? Raccontatemi che vi preparate, soprattutto ora che fa caldo! 

Vi lascio con il trailer del film!


lunedì 4 luglio 2011

4th of July: Independence day al cinema e in cucina!

Oggi è il 4 luglio! Sì lo so che praticamente è già finito, ma posso ignorare la festa che ogni anno risveglia l'orgoglio a stelle e strisce, ricordando agli americani il giorno in cui tredici colonie britanniche firmarono la propria Dichiarazione di indipendenza dal Regno Unito (era il 1776)?? ...No! Allora eccovi qualche film che grida, in diversi modi e in epoche diverse, America!!



Ambientato proprio durante la guerra d'Indipendenza: Mel Gibson è un proprietario terriero vedovo e con sette figli che per salvare uno dei figli arruolati e finito nei guai si espone e uccide dei soldati inglesi. Da quel momento diventerà un eroe e affiancherà l'esercito nella lotta. Un po' banalotto nel suo aderire totalmente al genere, ma si guarda volentieri.



La storia vera di Ron Kovic, nato il 4 luglio 1946, arruolatosi marine e inviato in guerra in Vietnam, vedrà morire i suoi entusiasmi quando sarà colpito e reso paralitico e impotente. Inizierà così una battaglia contro la guerra e la sua mancanza di senso. Il film, di Oliver Stone, vede Tom Cruise per la prima volta fuori dai ruoli di sex symbol che lo avevano reso celebre.




La parabola incredibile della vita e della storia americana recente vista attraverso gli occhi ingenui di Forrest Gump, per ridere, piangere, emozionarsi.  Sei Oscar, tutti meritati... Fra questi, il mio preferito!




1962, gli Usa scoprono che i sovietici stanno costruendo una base missilistica a Cuba: saranno tredici giorni di crisi e di braccio di ferro diplomatico per evitare una terza guerra mondiale. Il film non è così avvincente, lo segnalo solo perché in onda stasera su Rete4.



Volendo alleggerirci un po', finiamo buttandoci sull' action-fantascienza! Un classicone che ai tempi fece davvero un successo incredibile e segnò l'exploit hollywoodiano di Will Smith. Aggressori alieni a bordo di astronavi larghe e piatte (come da cliché) iniziano a bombardare gli Usa su Washington, NY e Los Angeles: ma gli uomini non staranno con le mani in mano!

E cosa si mangia il giorno dell'Indipendenza? Fa caldo, è festa nazionale... quindi si sta fuori nei prati, a fare pic nic e grigliate! Guardate che carrellata mica male di ispirazioni culinarie propone il New York Times per l'occasione alla sezione Dining & Wine.. Interessante, in particolare, l'insalata di pomodori e anguria, arricchita da formaggi erborinati, olio, aceto e prezzemolo... sarei curiosa di assaggiarla.
Ma se l'occhio vuole la sua parte, potete sbirciare qui per qualche ispirazione patriottica anche nell'estetica: dolcini, drinks, picnics... tutti raccolti su Familyfun.
E potevano mancare i cupcakes dell'Independence Day? QUI trovate la ricetta dei Berry Cupcakes di Martha Stewart: una garanzia.

Berry Cupcakes di Martha Stewart
Vi lascio con una canzone dolcissima nella versione di Madonna... ovviamente American Pie!

giovedì 30 giugno 2011

Insalata di riso dell'equilibrista (Man on Wire)

Sapete tutti (da questa) della mia disavventura sui tacchi, ringrazio tutte quelle che mi hanno espresso solidarietà e chiesto come va: ora per fortuna sto bene! Comunque, cucinare con una caviglia reduce da una storta non è cosa consigliabile e nemmeno tanto semplice: eppure anche una che si è fatta male deve pur mangiare! Così, venerdì scorso, giorno dopo il fattaccio, ho optato per qualcosa di veramente rapido e "indolore". Un'insalata che ho battezzato insalata di riso dell'equilibrista, per il semplice fatto che l'ho preparata stando in equilibrio su una gamba sola! :-)
Ho usato il condiriso che mi aveva spedito Cascina San Cassiano e pochi altri ingredienti... eccola qua!


Insalata di riso dell'equilibrista (x 5)
350 gr di riso integrale
2 vasetti di condimento per pasta o riso Cascina San Cassiano (contiene olive, mais, piselli, funghi, peperoni, cetrioli, cipolline etc in olio di oliva, aceto e prezzemolo)
2 scatolette di tonno da 80 grammi
80 grammi di feta greca
scagliette di parmigiano reggiano

Io ho preferito scolare i condiriso e buttare l'olio-aceto in cui era immersa la verdura (non amo molto le cose tr unte, inoltre... ricordate che sono a dieta...). (Reggendovi su una gamba sola) mettete le verdure miste in una terrina, unite la feta tagliata a dadini e il tonno sgocciolato. Intanto lessare il riso, scolatelo al dente. (Andate a sedervi e) lasciate intiepidire. Versate nella terrina il riso, mescolate, spolverate con qualche scaglia di parmigiano, infilate in frigo e gustatelo un paio d'ore dopo. Io, che di norma non apprezzo i condimenti pronti, sono rimasta piacevolmente colpita dal sapore delicato di questo mix di C. San Cassiano, lo consiglio da tenere in dispensa... per ogni evenienza!



A proposito di equilibristi, vi lascio suggerendovi la visione di Man On Wire un documentario sulla strabiliante impresa del funambolo francese Philippe Petit, che nel 1974 sfidò le autorità statunitensi per eseguire il suo numero, tendendo una kilometrica fune tra le due Torri Gemelle e lanciandosi in una incosciente traversata sur le fil. Petit, un personaggio unico e stravagante, portò a termine il suo incredibile - ma considerato criminale- piano! E' inoltre molto intenso rivedere oggi quelle Torri che oggi, putroppo, non esistono più...


mercoledì 29 giugno 2011

Caldo? sì, ma non così tanto!!!

Si dice che... a qualcuno piace caldo...


...Sì, ma non così caldo!! Ci sono 35 gradi, tutti all'improvviso... E con il 90% di umidità!! E così ... noi che vorremmo un'estate di mare, divertimenti e bei ragazzi, come quella che passarono loro nei lontani anni 50...


o ancora meglio, come quella di Baby, che poteva preoccuparsi solo di imparare passetti e studiare l'anatomia di Patrick Swayze (vedi link), invece ci ritroviamo qui, in una giungla di cemento afosa... Il clima potrebbe somigliare a quello della foresta amazzonica, o delle città adagiate lungo le rive del Mississipi... E allora o ci facciamo una suonatina di Oboe con Gabriel...


o ci ascoltiamo i deliri cantautorali di John Travolta...


oppure andiamo a berci un cicchetto in qualche bettola stile "peggiori bar di Caracas" sperando di assistere almeno a una scena come questa (Salma Hayek qua piace pure a me che sono una donna)...


Comunque, in tutto ciò, mentre spero di gustare al più presto un po' di Sapore di mare...


...la mia voglia di cucinare è sotto i piedi! Di accendere il forno non se ne parla e chiudermi nella mia cucinina senza finestre col calore dei fuochi.. beh, è altrettanto straziante..  se mi mettessi ai fornelli ora i risultati potrebbero essere, se va bene, questi qui...


ci aggiorniamo presto!
buonanotte :)

venerdì 24 giugno 2011

Una storta alla Bridget Jones

Ciao a tutti, forse qualcuno si aspettava la ricetta Londonstyle abbinata ai film proposti in questo post, ma non ho ancora avuto tempo. In base agli ultimi accadimenti di cui vi parlerò tra poco, però, tolgo dal trittico dei british film Il diario di Bridget Jones e me lo gioco oggi: ieri sera, presenziando per lavoro a un evento che abbiamo organizzato all'interno del bellissimo Castello Sforzesco di Milano, mi sono sentita un po' come lei, mutande contenitive a parte (le avrei messe, ma non le possiedo), ovvero piena di belle intenzioni ma totalmente clumsy! Come quando deve presentare il signor Fitzherbert-Fissatette o quando va in palestra e cade dalla cyclette o ancora quando si mette il foulard in testa alla Grace Kelly che le vola via appena Hugh Grant pigia il tasto dell'acceleratore del suo coupé.
E' successo all'uscita dal lavoro, mentre andavo, sculettando mio malgrado su un tacco dieci quasi intonso, verso la macchina della mia capa che ci avrebbe condotto al castello. Quello che è accaduto vale proprio una vignetta, quindi lascerò le immagini parlare per me!

La storta (clicca per ingrandire)

Ecco, come avrete capito sono caduta e non solo mi sono sbucciata un ginocchio ma anche data una storta alla caviglia. Che all'inizio non mi doleva molto, ma siccome all'incidente sono seguite 4 ore in piedi sulle stesse scarpe, beh, potete immaginare che alla fine la botta sia uscita: oggi non cammino. Sono sul divano, gamba stesa, ghiaccio e pomatina, pc sul tavolino accanto a me, inutili tg e, per sdrammatizzare, questa vignetta... 
In tutto ciò, c'è stato anche un intermezzo al cocktail, in cui mi stavo strozzando con il prosecco. Ho iniziato a tossire e tossire.. e poi quando mi è passato, mi era sparita la voce! mai vista una cosa del genere, parevo un trans!! sono stata afona mezz'ora, poi ho mangiato qualcosa e la voce ha cominciato a tornare.. misteri! Per fortuna l'evento è andato bene :)
Penserete che a queste vicende avrei potuto abbinare Fantozzi ma il mio amor proprio me lo impedisce... così godetevi questa scena di Bridget, alla prossima!

sabato 18 giugno 2011

Lasagne leggere con zucchine e asparagi

Chi l'ha detto che le lasagne vanno preparate con besciamella e ragù? Per carità, alla bolognese sono il top, ma queste sfoglie di pasta sottile si prestano a tanti ripieni e preparazioni. Per variare - e magari alleggerire- basta un po' di fantasia. Io ho inventato questa versione e vi assicuro che pur essendo piuttosto light (condimento= zero assoluto, c'è solo il formaggio) si tratta di un primo di tutto rispetto, gustoso e delicato. Vi lascio subito la facilissima ricetta!



Lasagne leggere con zucchine e asparagi
1 confezione di lasagne (io Sfogliavelo di Rana)
125 gr di mozzarella
150 gr di scamorza bianca
parmigiano grattugiato a volontà
3 zucchine medie
una decina di asparagi
500 ml di passata di pomodoro
aglio
basilico

Pulire le verdure, tagliarle a tocchetti e sbollentarle in acqua salata per una decina di minuti. Scolarle bene e lasciarle in una terrina. Preparare un sugo con la passata di pomodoro, uno spicchio d'aglio intero, sale e qualche foglia di basilico: niente olio, 15 min di cottura e via. Tagliuzzare a dadini la mozzarella e grattugiare la scamorza e il parmigiano. Conservate i formaggi su un piatto. Quando il sugo è pronto, procedete con gli strati. In una pirofila stendete due cucchiaiate di sugo, la sfoglia, altro sugo, una manciata di mozzarella e una di parmigiano. Procedete con un altro strato di pasta, mettete un po' di asparagi e zucchine misti e coprite con la scamorza. Altra pasta e procedete così, alternando gli strati di sugo e mozzarella con quelli di verdura e scamorza. finite con sugo, mozza e parmigiano. Infornate per mezz'ora-40 min a 180 gradi! Facile, no? Perché domani è domenica ed è giusto concedersi qualcosa di buono... senza per questo arrivare ai livelli di Tognazzi & Co ne La grande abbuffata....



PS: non ho scordato il film londinese.. la ricetta arriva in uno dei prox post :)

giovedì 16 giugno 2011

London calling!

Attention please. Prima della lettura, per calarvi meglio nell'atmosfera, è consigliato mettere a palla questa


Oggi mi sento Londonsick. Ovvero mi manca Londra e vorrei essere là. Vi ho mai detto che amo Londra? Forse no; ebbene: la amo. Appena metto piede sul suolo britannico una piccola morsa di emozione mi prende lo stomaco, mi sento felice già camminando lungo i corridoi infiniti di Heathrow mentre bisticcio con il trolley. Sarà perché è la città che rapprenta il mio sogno di indipendenza adolescenziale, sarà perché lì sono stata in Erasmus e ho conosciuto un sacco di persone fantastiche, sarà perché lì c'è davvero TUTTO e anche le cose che ai miei occhi appaiono "insensate" esercitano su di me una strana, irresistibile attrazione. Forse non è la città dove trascorrere una vita intera, ma è una città che la vita te la infonde e stare a spiegarne i motivi è assai meno efficace che sperimentare il richiamo della capitale britannica sulla propria pelle. Siccome però ci si arrangia come si può, in mancanza di un jet privato che mi trasporti lì ora e subito, ecco qualche boccone londinese, dei buoni motivi per amarla...

Piccadilly & the Double Decker buses
The Queen
Colorful doors
Fish & chips (everywhere)
Hyde Park...  and Kensington Gardens!
The London Eye
The Pubs (One More Pint, Please, Before the Bell Rings!)
The River Thames, the Houses of Parliament & the Big Ben
Camden Town
The Tube (Mind the Gap!)

Street (and junk) food
Notting Hill e Portobello
E mooolto molto altro... lo so... ma mi fermo. Ma dopo questa sviolinata, posso lasciarvi senza dei film imperdibili ambientati proprio a Londra? Almeno per un po' soddisferanno la voglia di Britishness che vi sarà venuta. E magari dopo la visione scatta la prenotazione del volo più cheap a disposizione (e io, che sono brava, vi agevolo anche questa).
Che film vi propongo?? 
Tre pellicole che non hanno bisogno di presentazioni e che avete visto tutti! Ditemi qual è il vostro preferito.. poi ci abbiniamo una bella ricetta!

Notting Hill


Il diario di Bridget Jones


About a Boy


Quale scegliete????? :)

domenica 12 giugno 2011

Torta rustica con fragole e pesche: il potere della Persuasione



"Fai una torta?"
"No, sono a dieta"
"Dai una crostata con la crema pasticcera e le fragole! Ne abbiamo comprate un sacco... Dai, un dolce per domani..."
"Non posso mangiare dolci!"
"Non importa, la mangio io"
"....mmm.... va bene, non una crostata, però! Qualcosa di più leggero"
Così, più o meno, ho ceduto alle richieste del mio fidanzato e deciso di fare un dolce nonostante il mio (tentativo) di regime alimentare dietetico. Sono stata abbastanza brava in queste ultime due settimane, ma ogni tanto saltano cene fuori o inviti da qualche parte che, inevitabilmente, ti fanno deviare dal percorso. Inoltre, se il tuo fidanzato ti tenta, incoraggiandoti a fare incursioni culinarie a base di creme e burri, beh, difficile non cedere al potere della persuasione.
La persuasione che può portarci a ragionare meglio, a fare scelte più ponderate e quindi migliori. Oppure a cedere al peso della volontà, delle valutazioni o delle paure delle persone che ci circondano e che in qualche modo hanno un'influenza su di noi. 



C'è un romanzo di Jane Austen che si intitola così, Persuasione, appunto: ne sono state tratte due versioni cinematografiche, una del 1995, di Roger Michell, e un'altra del 2007, prodotta dalla BBC per la tv, con Sally Hawkins (Happy Go Lightly, We want Sex). Io vi parlo di quest'ultima versione, che ho visto in inglese anche perché credo non sia mai uscita in Italia.

Ann Elliot è la secondogenita di un nobiluomo che non è stato in grado di gestire con accuratezza il patrimonio e ha ridotto la famiglia praticamente sul lastrico. Anne sta quindi per abbandonare la casa di famiglia, che verrà affittata a qualcuno con maggiori possibilità economiche. Caso vuole che il nuovo affittuario sia l'ammiraglio Croft, cognato del capitano di marina Frederick Wentworth. Questi, otto anni prima, era stato promesso sposo di Anne, infine da lei rifiutato perché persuasa da un'influente amica di famiglia che l'unione con un semplice ufficiale di marina non offrisse sufficienti garanzie economiche. Anne è pentita di quella scelta ed è ancora innamorata di lui: rivedendolo, e constatando la sua freddezza verso di lei, viene assalita da un misto di disperazione e vergogna. Ma le circostanze le offriranno una nuova occasione: starà a lei sfruttarla, aprendo il suo cuore e armandosi di determinazione, senza lasciarsi distrarre da ciò che gli altri vorrebbero per lei


Questo film è un tuffo nelle atmosfere romantiche dell'Inghilterra ottocentesca: l'interpretazione della Hawkins è perfetta e nei piccoli particolari dei suoi gesti cogliamo la profondità del suo tormento, l'emozione nel rivedere il perduto amore e l'ansia di riconquistarlo. A me è piaciuto, chiaramente si tratta della Austen e deve gustarvi il genere. :-) 

Intanto eccovi la ricetta della tortina, magari ve ne potete gustare una fetta sorseggiando tè e guardandovi il film. E' davvero leggera, con queste dosi rimane molto "fruttosa" e umida, quindi regolatevi voi in base ai vostri gusti: a me le torte di frutta piacciono così!

Torta rustica con fragole e pesche 
250 gr di fragole
300 gr di pesche
1 limone
150 gr di farina integrale di farro
100 gr di farina che lievita
10 gr di lievito per dolci
50 ml di olio di arachidi
200 gr di zucchero di canna
2 uova
120 ml di latte

Lavate e sbucciate le pesche, pulite le fragole, tagliuzzate tutta la frutta e mettetela in una terrina, coprendola con il succo di un limone bio non trattato: tenete da parte la buccia e lasciate macerare per circa 20 minuti. In una ciotola lavorate le uova e lo zucchero di canna con la frusta fino a ottenere un composto spumoso. Unite il latte e l'olio.  Scolate la frutta e raccogliete il succo, unite anche quello. A parte setacciate la farina di farro con l'altra e con il lievito e poi amalgamarla al composto di uova, zucchero e latte. Aggiungete una grattugiata di buccia del limone e infine unite la frutta scolata. Versate in una teglia imburrata e infornate a 180 gradi per circa 1 ora (dopo 40 min coprite con un foglio di alluminio per evitare bruciature).

giovedì 9 giugno 2011

My take on foodblogging: la mia intervista!

Oggi mi faccio un po' di pubblicità. Dai, non capita tutti i giorni di essere intervistate, quindi concedetemelo.
A questo link, sulla sezione Gastronomia de Il giornale.it, trovate un imperdibile articolo sui foodblog con intervista alla vostra blogger preferita, da leggere tutto d'un fiato! Non vorrete mica perdervelo? :-)

L'articolo lo trovate QUI


lunedì 6 giugno 2011

Miti francesi: Coco Chanel e il croissant, ma salato (e mignon)


E' quasi estate e, si sa, di questi tempi il palinsesto va in vacanza. Oggi però, con il proliferare di canali digitali, c'è la speranza di una programmazione che lasci più spazio ai film. E infatti capita che anche Rete 4 passi qualcosa di relativamente nuovo. Ieri c'era Coco Avant Chanel, l'amore prima del mito, una pellicola del 2009 che ripercorre la giovinezza e i primi passi nel mondo della moda da parte di colei che ha rivoluzionato il modo di vestire delle signore di Francia, prima, e del mondo poi. 
Chi non sa nulla della donna che ha abolito i corsetti, introdotto il nero, intuito il rivoluzionario uso del morbido jersey per gli abiti femminili, si guardi questo film: è una storia intensa come solo le vite straordinarie sanno essere, realistiche e al tempo stesso più audaci dei romanzi. Il vero protagonista del film è il carattere di questa donna: la sua voglia di rivalsa, la necessità di trovare un posto nel mondo, sfruttando le proprie arti, senza lasciar calpestare la propria dignità, eppure accettando i compromessi che la condizione di orfana, nullatenente e popolana, le imponevano. Perché sullo sfondo della vita della giovane Gabrielle-Coco, c'è la Francia di inizio 900, ancora avviluppata in ruoli rigidi e distinzioni di classe, nella fame -fisica e figurata- che divorava chi cercava il riscatto. 






Il film è elegante, come la donna che ritrae, la cui essenza venne subito colta da quel Boy Capel di cui lei si innamorerà suo malgrado. "Lei è elegante" è infatti la sua sentenza, pochi secondi dopo aver conosciuto Coco. Non mi inoltro nella trama, che potete tranquillamente leggere su qualsiasi recensione, come questa per esempio: il film ha per protagonista Audrey Tatou, è un biopic che soddisfa i curiosi e non è troppo buonista. Il triangolo amoroso, se così si può definire, al centro della storia, e l'amore di Coco per l'inglese Boy, fortunatamente non sono banalizzati e "ripuliti" come nella fiction di qualche anno fa, con Barbora Bobulova nei panni della stilista.
Dopo averlo visto avrete voglia di correre in Rue de Cambon, a visitare la prima boutique aperta da Coco, di indossare il vostro tubino nero -anche se non è griffato-, di versarvi addosso una bottiglia di profumo N° 5 e soprattutto di mangiare un croissant
E allora stando in tema di croissant, vi lascio una versione flash che potete imbastire in 5 minuti per un aperitivo imprevisto con gli amici, oppure come antipastino fatica zero. :-)  Io li avevo preparati qualche tempo fa per un pranzo in famiglia.


Mini croissant mari e monti
1 confezione di pasta sfoglia rotonda
per il ripieno
1 mozzarella
pasta di alici
prosciutto cotto e crudo

Srotolare la pasta sfoglia, tagliarla a spicchi (dovrebbe bastare per 12 spicchi). Tagliare a dadini la mozzarella e a pezzetti il prosciutto. Riempire ogni spicchio con un pezzetto di mozzarella insieme a una goccia di pasta di acciughe oppure con un pezzetto di prosciutto, cotto o crudo. Arrotolare su se stesso lo spicchio e piegare all'ingiù le due punte. Cuocere in forno a 180 gradi per 10 minuti su un foglio di carta da forno. E il mini croissant è servito!
Ovviamente potete sbizzarrirvi con ciò che più vi sconfinfera, io medito di provare una versione con peperoni arrostiti e provola o altra verdura/formaggio. :-)

domenica 5 giugno 2011

Una torta di ciliegie per un tè... delle Meraviglie!


Un buon non compleanno a tutti voi! Ricordate questa fantastica scena di Alice nel paese delle meraviglie? E' sempre stata una delle mie preferite... Il Cappellaio Matto, il Leprotto bisestile, il ghiro nella teiera, il rito del ... rivisitato a modo loro! Come momento di gioia canterina e pura follia... Altro tè? Ok ma... soltanto mezza tazza! 


Al momento del té è dedicato il contest di un blog molto bello che ho scoperto da poco, La ciliegia sulla torta di Tuki. Il contest scade oggi alle 24 e io, incredibilmente, sono riuscita a preparare una ricetta per partecipare, anche se sul filo del rasoio. 
Cos'è per me l'ora del tè? Un momento di totale relax, una piccola rivincita da prendermi nell'arco della giornata, un attimo da gustare con qualcosa di dolce per coccolarsi. Non è meraviglioso, dopo una giornata di lavoro (magari anche piovosa...) tornare a casa, accendere la kettle e versare acqua fumante nella tazza preferita, sopra un'aromatica bustina di té, magari Earl Grey (che adoro)? Ancora meglio se insieme al tè si riesce a fare una piccola merenda...  biscotti, muffin... una fetta di torta
Questa, per esempio, che è una torta di stagione perché a base di ciliegie: ma potete usare la base e aggiungere la frutta che più preferite: pesche, albicocche, mele, ananas! L'ho preparata per il compleanno della mia sorellina più piccola e ce la siamo pappata oggi (piccolo strappo alla mia dieta). Mi spiace per le foto, che sono abbastanza terribili, ma la torta, vi assicuro, era buona: soffice, umida, fruttata ;-)


Torta alle ciliegie
1 cucchiaino di lievito per dolci (io non l'ho messo avendo usato farina lievitante)
70 gr di farina di mandorle
150 gr di zucchero di canna
100 ml di latte
70 gr di burro
2 uova 
300 gr di ciliegie (pesate con il nocciolo)

Lavate e denocciolate le ciliegie. Sbattete le uova con lo zucchero fino a formare un composto spumoso e poi aggiungete il burro fuso (raffreddato) e il latte. A parte setacciare la farina con il lievito e la farina di mandorle e unire il tutto agli ingredienti liquidi, mescolando fino a creare un composto omogeneo. Imburrare una teglia per torte, versare l'impasto e poi unire le ciliegie sulla superficie. Infornate a 180 gradi per 30-40 minuti. Una volta raffreddata, è tempo di gustarsela con il vostro tè preferito!

Chi ben comincia... il mio parere sui film visti tra fine e inzio anno

Il tempo per scrivere dei film che guardo scarseggia sempre, così ho deciso di fare un post riepilogativo dei tioli visti nell'ultimo p...