sabato 26 novembre 2011

(Finta) Cassoeula vegetariana - nella Milano di Pozzetto



Ve lo ricordate questo film? Si tratta di Un povero ricco, cult anni 80 con Renato Pozzetto e Ornella Muti. La curiosa vicenda di un ingegnere riccone che, in una Milano fredda e grigiastra, vive nell'ossessione di diventare povero. Così decide di affrontare la sua paura, fingersi tale e farsi assumere da una delle sue ditte come fattorino.
Dopo mille peripezie troverà l'amore con Marta (la Muti) che a differenza della moglie traditrice si dimostrerà interessata a lui per quello che è, anche da povero. 
Personaggio clou del film è il barbone Fosforo, che prima deruba l"ingenuo Eugenio" ma alla fine gli insegna come farsi furbo e lo inzia all'arte dell'arrangiarsi. Il tutto narrato con la tipica comicità di Pozzetto.
La scena che vi ho proposto inizia con Pozzetto infreddolito che cerca ristoro da alcuni muratori, un po' sadici, che non gli concedono certo la "forchettata" che sperava.



Per combattere il freddo Eugenio avrebbe fatto meglio a optare per uno dei piatti tipici della tradizione culinaria milanese, la cassoeula.
Sapete cos'è? Se siete lombardi certamente sì, in caso contrario ve lo spiego. Si tratta di un piatto unico tradizionale, di origine contadina, preparato con verze stufate lentamente, insieme alle parti meno nobili del maiale, come musetto, piedini, cotenne e qualche costina. Questo almeno in origine, perché oggi è preparata principalmente con costine, l'aggiunta di qualche cotenna, magari un salamino vaniglia, ma di piedini e musetti (fortunatamente, dico io) non se ne vede nemmeno l'ombra. 

E' un piatto che va accompagnato a polenta fumante. La verza perfetta, si dice, è quella che si trova in commercio (un tempo, nell'orto) dopo la prima gelata notturna, quindi intorno alla metà di novembre. 
Io adoro la cassoeula, ma la mangio una o due volte l'anno, quando la prepara mia mamma, magari per un pranzo domenicale con i parenti. Fino a poco tempo fa la faceva mia nonna, esperta numero uno in materia. 
La settimana scorsa avevo in frigo una verza, comprata per preparare i pizzoccheri che poi non ho fatto, e andava consumata. Così ho pensato semplicemente di stufarla, alla maniera della cassoeula, ma senza l'aggiunta della carne. Risultato, una zuppa gustosa, ovviamente non pesante e unta come la cassoeula, con un bel sughino che sposa alla perfezione la polentina calda...
La preparazione? Di una semplicità disarmante.


Verze stufate
Per 4 persone
1 cavolo verza 
2 carote 
1 gambo di sedano
1 scalogno
4-5 cucchiai di passata di pomodoro
olio evo
sale
pepe
1 dado vegetale

Lavare la verza e pulirla togliendo il gambo e le foglie più esterne. In pentola a pressione preparare un soffritto leggero con qualche cucchiaio d'olio, le carote e il sedano tritati insieme allo scalogno. Aggiungere le verze a pezzi, il dado, qualche cucchiaio di salsa di pomodoro, coprire con un po' d'acqua e chiudere la pentola. Cuocere per un quarto d'ora dopo il fischio o comunque fino alla consistenza desiderata (a me piacciono "sugose"). Aggiustare di sale e pepe, preparare la polenta e servire. 

mercoledì 23 novembre 2011

My Seven links projects... il mio blog in 7 post


Ann e Azzurra mi hanno coinvolto in un giochino che sta impazzando fra i foodblog negli ultimi giorni. La sfida è raccontare il proprio blog attraverso sette link a post pubblicati nel corso dei mesi (o anni) passati. Aiuto! A parte quello più popolare, in cui il risultato di Google è incontestabile, come faccio a scegliere sette tra le mie "creature"? ;-) Bene, dopo aver meditato, a lungo, eccovi l'ardua sentenza. 

Il post più bello 
  
Siccome sono una romanticona, mi è rimasto nel cuore questo film tremendamente poetico, Bright Star, una storia d'amore tormentata e ancora più struggente in quanto vera. Alla pellicola ho associato un dolcetto creato ad ispirazione, anch'esso romanticissimo, con cacao e marmellata di mandarini donatami da un'amica. Belle le immagini del film, bello il trailer, bellina (ho detto "ina", eh) la mia foto che, insperabilmente nonostante la poca luce bla bla bla, è uscita caruccia, una volta tanto. E per finire, una poesia di Keats, che non potrà che commuovervi. Correte a leggerlo!




Il post più popolare 

E' un po' frustrante ammettere che il post più cliccato in assoluto sia un post in cui non c'è manco l'ombra di una mia ricetta né recensione, ma in cui propongo ricette e foto della dieta detox di Gwyneth Paltrow; ma le statistiche di Google parlano chiaro, seppure certamente "drogate" dalle foto della bella attrice. D'altra parte vi consiglio la lettura di questo post: può essere che, dopo tanto cucinare e assaggiare prima o poi sentiate il bisogno di un menu depurativo... e qui ci sono spunti interessanti per ricettine light (anzi super light): sì, il menu intero è da depressione, ma qualche preparazione, adeguatamente integrata, è sfiziosa, ad esempio questa insalata di avocado con salsina di carote e zenzero. 

Insalata con salsa di carote e zenzero da Goop



Post il cui successo mi ha sorpreso

Una ricetta superveloce e veramente basic, con pesce fresco, philadelphia, sale e pepe a condire dei fusilli fumanti e un film molto intenso e delicato come Pane e Tulipani... per parlare di quanto è bello (e necessario, e rigenerante) ogni tanto mandare all'aria i piani e cambiare idea.. In cucina e nella vita! 



Post più utile

Ho eletto questo a post più utile perché contiene due ricette in una volta, entrambe squisite -garantito!- e semplici, e un consiglio cinematografico spassoso ma profondo. Il tema è quello del "circo" familiare: il mio e quello di Little Miss Sunshine. Per tenere buoni i parenti niente di meglio di una lasagna, ma di zucchine, e di un filetto di maiale al latte da leccarsi i baffi! 



Il post che non ha avuto il successo che si meritava
Minicakes con farina di castagne e pere & salsa di cachi & zenzero

E' il post di lunedì! Si tratta di una ricetta di cui vado fiera perché contiene un ingrediente ostico come la farina di castagne, ma è uscita proprio buona! Quindi vi invito a scorrere la pagina e andare a leggere qui sotto la mia creatura per il contest della Cucina Italiana e il Desco: tortine con farina di castagne e pere, abbinate a una salsina di cachi profumata allo zenzero. Per un post che sa di autunno, una coccola stagionale sana e colorata! :-)



Il post più controverso

Ricordiamo tutti il disastro che ha scatenato il reattore di Fukushima lo scorso 10 marzo in Giappone. Sul blog ho espresso la mia opinione sulla faccenda e ne è venuto fuori uno scambio interessante, ma dai commenti è stato chiaro che tutti eravamo spaventati, indignati e fortemente contrari all'energia nucleare, oggi sostituibile con scelte molto più verdi e sicure. A suggello di tutto questo, la recensione di uno dei tanti capolavori di Hayao Miyazaki, Nausicaa della Valle del vento.



Post del quale vado più fiera

Questo film, Blue Valentine, mi aveva colpito molto e così ho scritto la recensione sull'onda delle emozioni che mi erano rimaste addosso dopo la visione: non ci sono piatti abbinati, perché questa pellicola è semplicemente un blocco di cioccolato fondente, nero. E non volevo distrarre l'attenzione dalla sua essenza con una ricetta delle mie, magari banale. Ho potuto giocare a fare la critica cinematografica e voi mi avete dato corda, apprezzando i miei sproloqui. Grazie per il post di allora (se non conoscete il film, leggete come ne parlo e non potrete che correre a guardarlo) e per essere ancora qui a leggere oggi!



Infine, giro il gioco ad altri sette blog, se avranno tempo e voglia di partecipare (se no, girls, non mi offendo).

- Strawberry Blonde di Cook the Look (non dimenticate il nostro contest, in alto a destra.. scade il 23.12)
- LaCarli di Mil-Shake 
- Nena di Nena and the chocolate factory
- Monica di Un biscotto al giorno
- Mirka di Sdaura Moderna
- Martina di Trattoria da Martina
- Letiziando di Diario di Cucina




lunedì 21 novembre 2011

Minicakes con farina di castagne e pere & salsa di cachi con zenzero

La Cucina Italiana, in collaborazione con Il Desco, mostra mercato dedicata ai prodotti tipici del territorio lucchese, ha lanciato per tutte le foodblogger un contest, "Castagne al Desco", dedicato proprio all'interpretazione in cucina di un ingrediente tipico toscano, la farina di castagne.
Non sono fra le 25 blogger selezionate per l'invio della farina e per l'invito al weekend lucchese, ma rileggendo il regolamento ho visto che il concorso rimaneva aperto a tutti... fino a stanotte! Così mi sono detta: perchè no? All'uscita dal lavoro sono corsa all'Esselunga a comprare la farina di castagne e mi sono inventata una ricetta.  

Contest Castagne al Desco
Devo dire che sono abbastanza orgogliosa di questo dolcino: ho sempre trovato che la farina di castagne fosse un ingrediente a dir poco difficile, eppure mi sembra che il risultato sia (a mio modesto parere :-)) molto equilibrato, con sapori che si completano e si compensano e che sanno proprio di autunno
Bando alle ciance, vi lascio la ricetta! 

Minicakes con farina di castagne e pere & salsa di cachi con zenzero





Per le minicakes 
(con queste dosi potrete farne 5, oppure potete fare una dozzina di muffin)

2 pere abate piuttosto mature
100 grammi di farina di castagne
30 grammi di fecola di patate
50 grammi di farina di mandorle
1 cucchiaino colmo di lievito
65 gr di burro 
70 ml di latte
100 gr di zucchero di canna

Per la salsa ai cachi
1 caco maturo
zucchero a velo (1 cucchiaio)
zenzero fresco grattugiato


Sbucciate le pere, detorsolatele e tagliatele a quarti: lasciatele a bagno in acqua e limone. Setacciate la farina di castagne con la fecola, la farina di mandorle e il lievito. Sciogliete il burro a bagnomaria, nel frattempo montate le uova con lo zucchero di canna. Unite il burro e il latte a uova e zucchero, aggiungete pian piano le farine senza smettere di mescolare per non creare grumi, finché non avrete un composto omogeneo. Tagliate le pere a fettine o pezzetti (o, come ho fatto io, un po' a tocchetti un po' a fettine per avere un effetto visivo diverso su ogni tortina). Imburrate gli stampini e versate tre cucchiaiate di composto in ciascuno. Infilate le pere nel verso che preferite, a raggiera, in orizzontale... sbizzarritevi! Cuocete in forno preriscaldato per mezz'ora a 180 gradi.
Quando le tortine saranno cotte e raffreddate, servitele accompagnate da una salsa fresca di cachi, fatta semplicemente con un caco, sbucciato e frullato con un cucchiaio di zucchero a velo e una grattuggiata di zenzero fresco. 
L'abbinata, vi assicuro, vi conquisterà! La torta ha una consistenza morbida, umida per le pere, profumata di castagne addolcite dalle mandorle. La salsina di cachi è dolce e corposa, ma fresca per il tocco rigenerante dello zenzero... 
Devo aggiungere altro?

Gli stampi delle tortine sono di Guardini,
il piattino bianco di Atmosfera Italiana

Stasera niente film abbinato... mi chiedereste troppo! 
Mi sto guardando Fiorello su RaiUno. Non so se mi piace.. giungerò alla piena consapevolezza solo domani :-)
Notte a tutti!

domenica 20 novembre 2011

Crostata frangipane alle mele. Il Profumo.


Frangipane è il nome di una crema alle mandorle favolosa, che vi stordirà con il suo intenso profumo e la sua sorprendente e aromatica dolcezza. 
Il nome deriva dall'ideatore, che di cognome faceva Frangipani. Le ipotesi su chi fosse questo Frangipani, però, sono molteplici: potrebbe trattarsi di un pasticcere del XVI secolo, o di un conte che regalò la ricetta della crema a Caterina de Medici in occasione del suo matrimonio con il principe francese; o ancora un botanico, o un suo pronipote che ideò un aroma a base di mandorle per coprire l'odore dei pellami di guanti e scarpe; o il Signore di Marino, la cui vedova soleva regalare dolci alle mandorle a San Francesco d'Assisi, in segno di amicizia.
Di certo c'è che la frangipane è una crema niente male, molto usata in Francia (è nel ripieno della Galette de Rois, il loro dolce tradizionale dell'Epifania) e che ne esistono versioni leggermente differenti: con o senza farina o fecola, con differenti proporzioni, con solo burro, con burro e latte... Avevo in mente di preparare una crostata e per confrontare la ricetta di Montersino che avevo (un po' pesantuccia) ho scovato un certo numero di varianti su siti di cucina e altri blog. 
Alla fine ho fatto la frolla con la ricetta di Montersino e la frangipane con le dosi di Giallozafferano (non propriamente leggera, ma meno abbondante). All'interno: le mele, che, devo dire, ci stanno divinamente. Che dite, vi lascio la ricetta?

Crostata frangipane alle mele

Per la pasta frolla
200 gr di farina
120 gr di burro
2 tuorli d'uovo
80 gr di zucchero a velo
1 pizzico di sale
1 grattugiata di scorza di limone

Per la crema frangipane
120 grammi di burro
120 gr di zucchero a velo
150 gr di farina di mandorle
2 uova

Mele
400 gr di mele Golden (al netto di buccia e torsoli, sono circa 3 grandi, ma potete abbondare e arrivare a 500 gr)
1 pezzetto di burro 
2 cucchiai di zucchero
3 cucchiai di calvados (io rum)


Preparare la frolla, disponendo a fontana la farina e lo zucchero e al centro il burro freddo a pezzetti e i tuorli, il pizzico di sale e la scorza di limone. Lavorate gli ingredienti fino ad amalgamarli perfettamente, formate una palla, avvolgetela nella pellicola e mettetela a riposare nel frigo. Intanto, preparate il composto frangipane. Montare il burro e lo zucchero e aggiungere le uova una alla volta. Unire la farina di mandorle e amalgamare. A questo punto la crema andrebbe cotta sul fuoco, ma in questo caso è sufficiente la successiva cottura nel forno. Tenete da parte la crema e preparate le mele. Tagliate a dadini due terzi delle mele e saltatele in padella con un pezzetto di burro e lo zucchero, sfumate con un po' di calvados (io ho usato il rum) e spegnete la fiamma. Tagliate a fettine sottili la mela rimasta, copritela con succo di limone e conservatela.
Stendete la frolla, rivestite una tortiera imburrata e bucherellate il fondo con una forchetta. Nella ricetta di Montersino le mele andavano sul fondo e poi ricoperte dal frangipane (perché lui prevedeva uno strato di crema pasticciera SOPRA la frangipane e poi frutta fresca e gelatina.. davvero troppo per me!!), io invece le ho mescolate nella crema e poi ho versato il composto sulla frolla, ho livellato e ho ricoperto con le fettine di mela rimaste, disponendole a raggiera. Cuocete in forno a livello due a 180 gradi per circa 45 minuti. 
A questo punto potete lasciarvi inebriare dal profumo mandorlato della crema frangipane, mescolato al quello rassicurante delle mele e del burro.
Credo che il profumo sfacciato, intenso, aristocratico, dolce con retrogusto amarognolo che si sprigiona dalle mandorle sia davvero un capolavoro della natura... nelle mie preferenze se la gioca con bergamotto, gelsomino, cannella.. ma è impossibile sceglierne solo uno.
Chissà cosa direbbe al riguardo Jean Baptiste Grenouille, "naso" dal talento senza precedenti, ossessionato dalla ricerca del profumo perfetto al punto da trasformarsi in assassino. Grenouille è il protagonista del film "Il Profumo", tratto dal romanzo omonimo di Patrick Suskind.


Nel film Ben Whishaw intrerpreta Jean Baptiste, un orfano sfortunato ma dotato di incredibile determinazione e resistenza  alla fatica, che riuscirà quindi a diventare adulto nelle condizioni avverse della Parigi di fine 700, tripudio di colori e soprattutto di odori inconcepibili e intollerabili per una città occidentale moderna. Jean Baptiste, che inspiegabilmente è privo di odore, proprio per questo è morbosamente attratto dai profumi, ma anche dalle puzze. A Parigi, nella bottega del profumiere Baldini, e poi a Grasse (patria francese del profumo), Jean Baptiste potrà sviluppare il suo olfatto straordinario apprendendo i segreti fondamentali delle essenze e dell'arte di mescolarle. Ma la sua ossessione per la scoperta dell'odore sublime, incarnato dalla pelle candida di giovani innocenti, lo porterà a oltrepassare il limite.


Il regista, Tom Tywer, ci suggerisce odori e profumi con sequenze frammentate e veloci e inquadrature ravvicinate: la sfida più grande, suggerire percezioni di un senso utilizzandone un altro, è riuscita. Per il resto, il film soffre di alcuni momenti lenti, ma nel complesso seguiamo l'avventura di Jean Baptiste con curiosità e sentimenti contrastanti per questo personaggio che da un lato detestiamo, dall'altro vorremmo salvare. Finale "universale" a sorpresa. Da vedere ( non senza una fetta di profumata crostata frangipane)!


Vi lascio con il trailer

venerdì 18 novembre 2011

Unforgettable: di memoria, polizieschi, string cheese & burger



Immaginate di non poter dimenticare nulla. Ricordare episodi specifici di giornate lontane nel tempo, come se fossero accaduti pochi minuti prima. Tenere incastonati nella vostra memoria date, numeri di telefono, dettagli su vestiti e oggetti, su ogni singola parola detta o ricevuta per un momento di rabbia, su ogni gesto d'amore o di stizza. Questo raro fenomeno ha il nome di ipertimesia, una vera e propria sindrome di eccesso di memoria autobiografica
Al mondo c'è qualcuno che davvero ha questa "super memoria" e certamente non la considera un dono, ma piuttosto una iattura: la tivù, però, è in grado di trasformare una cosa come questa in un interessante spunto per un serial poliziesco
Sto parlando della nuova serie targata CBS che si chiama, appunto, Unforgettable. Tratta da un racconto di Robert Lennon che si intitolava in modo forse più proprio "The Remember", la serie mostra le avventure professionali di Carrie Wells, ex poliziotta di Siracuse che ora vive a New York e si guadagna da vivere  giocando ai casino. Ma nove anni dopo aver abbandonato la divisa, torna a collaborare con la polizia in seguito a un coinvolgimento come testimone di un omicidio. Lavorerà di nuovo a stretto contatto con il suo ex, Al Burns, anche lui trasferitosi nella Grande Mela.
Mentre risolve casi grazie alla sua impressionante capacità di immagazzinare dettagli nella memoria fotografica, Carrie cerca anche di sciogliere il blocco psicologico che le impedisce di ricordare il viso dell'assassino che, circa 30 anni prima, ha ucciso sua sorella. 
Non vi dirò che è il poliziesco migliore che abbia mai visto, ma le puntate scorrono e la trovata della memoria, seppur un tantino surreale, alla fine funziona, quindi se il genere non vi dispiace dateci un'occhiata.
A dare il volto a Carrie c'è l'australiana Poppy Montgomery, già vista in versione bionda (qui è red) in Senza Traccia. E se nell'altro telefilm l'attrice oscillava dall'in carne alla splendida forma, qui mostra addirittura tricipiti e cosce degni di Million dollar baby. E le sue mise non fanno che sottolineare il corpo super-tonico, con canottiere attillate che scoprono le spalle e panta-jazz fascianti. Insomma si prevedono guai per Burns, ora (felicemente?) ri-fidanzato con la perfetta psicologa Elaine



La nostra amica Poppy, che deve il suo nome alla scelta dei genitori di chiamare lei e le sorelle con nomi di fiori (Poppy significa papavero), era una gran ribelle, come leggo dalla sua scheda di Wikipedia: espulsa da varie scuole, a 18 anni se ne scappa negli Usa con la scusa di andare a trovare un amico e poi si trasferisce lì per perseguire la carriera di attrice. Hai capito che caratterino.
Lo stesso che mette nella sua healthy routine, come la chiama lei: allenamento in palestra quattro volte la settimana, mescolando attività aerobica e cardio a pilates e yoga. E poi piccoli pasti salutari ogni tre ore. In questo modo, dice, evita di arrivare con la fame e mangia sempre in modo controllato e sano.
E per gli attacchi di fame o la voglia di porcate, che si fa, Poppy? Bhe, se una volta ogni tanto assale la voglia di un bell'hamburger, o di un margarita, è giusto concederselo.
Per ingannare la fame invece meglio avere con sè cosine sane, che impediscono di gettarsi su cioccolata & Co. "Mandorle, mele, string cheese", dice Poppy.
Ok. Cos'è lo string cheese?


Siccome gli anglosassoni ne sanno sempre una più del diavolo in fatto di porcate, ecco a voi una confezione di string cheese: si tratta di stringhe di formaggio i cui filamenti appunto si staccano facilmente, come stringhe. Se lo mangiano come snack. A me fanno impressione, non so a voi. Però vedendo l'effetto che fa alla Poppy, beh... quasi quasi lo provo....

Prima di salutarvi volevo scusarmi per la prolungata assenza, ma tra acciacchi e lavoro è un periodo un po' stressante e il tempo per scrivere ma soprattutto cucinare -per non parlare del guardare nuovi film- scarseggia. A breve tornerò più attiva! Intanto ne approfitto per ricordarvi che c'è un bellissimo contest che vi aspetta, se non aveste già letto. Vi aspettiamo!

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giovedì 3 novembre 2011

Sweet Dreams Are Made Of ....Cheese! Il contest di Cooking Movies & Cook the Look

SWEET DREAMS ARE MADE OF...CHEESE!



S. "Come vorrei avere le tue tette, guarda come sono piatta!"
P. "Te le darei volentieri, per i tuoi fianchi stretti"
S."Però guarda le mie braccia"
P."Ma che dici, le mie sono identiche, anzi più grosse..."
S."No no, peggio le mie! E che tragedia questi polpacci"
P."Io li trovo ben torniti"
S. "Vorrai dire tozzi"
P."Se i tuoi sono tozzi allora i miei cosa sono?"
S."Beh ma tu hai la caviglia più sottile di me"
P."Forse ti devi mettere gli occhiali! E guarda qua che ciccia dietro il ginocchio, tu nn ce l'hai"
S. "Ma no, quello è l'osso...."

S. è Strawberry Blonde. P. sono io, Passiflora. Avreste potuto sentire questa conversazione una sera di un'estate qualsiasi negli anni 90, quando prima di uscire ci trovavamo alla sua casa al mare per prepararci.
La prima volta che ci incontrammo avevamo circa 15 anni. Io più timida, lei più esuberante, io bionda e lei rossa (o meglio biondo fragola), eravamo quelle con il coprifuoco serale alle undici e mezza, mentre gli amici stavano in giro fino alle 2. Non eravamo mai state baciate -ma avevamo la testa piena di fantasie romantiche- e ci mangiavamo le unghie sudando sette camicie sulle versioni di latino e greco. Tutte e due andavamo al mare -da sempre- nello stesso posto.
Potevamo non diventare amiche?
Quest'amicizia è andata avanti, estate dopo estate: ci sono stati momenti in cui eravamo vicinissime, altri in cui ci siamo allontanate, ma oggi siamo ancora qui, sempre amiche, e nessuno ci leva il nostro incontro estivo, ad agosto, ogni anno, per chiacchierare e raccontarci le nostre vite. Che bello sarebbe, anzi, poter condividere molte più cose: ma abitiamo a 600 chilometri di distanza e si fa quel che si può!
Uno dei nostri passatempi, dato che eravamo (siamo tuttora) fissate con la linea e le diete, era osservare i fisici altrui sulla spiaggia (invidiando le snelle di natura e stroncando quelle messe male) e dissertare sulle parti del corpo che odiavamo o ci invidiavamo a vicenda.
Nel corso degli anni abbiamo attraversato varie fasi.... "Sono a dieta strettissima!"; "Chissenefrega della dieta, tanto rimango sempre uguale"; "Sto provando la dieta a zona"; "Sono andata dalla dietologa, che però non capisce una mazza, io a merenda mezzo panino con il prosciutto non lo mangio, se no cosa dimagrisco?!"; "Ho abolito i carboidrati dopo le 5"; "Sgarro solo per stasera, da domani mi rimetto a dieta". 
A questi periodi hanno fatto eco alcune oscillazioni di peso, ma poi, bene o male, oggi siamo quelle che siamo sempre state (lode a Strawberry, tra l'altro, che dopo la nascita di Gn-ometto è tornata subito in forma).
Curioso che due come noi, perennemente a dieta, in realtà amino cucinare e siano particolarmente brave nei dolci (almeno così ci dicono!!)... tanto da aprire un blog di cucina


E allora, dopo tutti questi anni di mirabolanti diete, ci siamo concesse per una volta un'esplosione di calorie, una goduria assoluta, un dolce che è la quintessenza della lussuria e dell'eccesso... Lo abbiamo creato per voi in una sera d'estate, rielaborando, mixando e amalgamando, in un'unicum che è un trionfo di dolcezza, due tra i dolci più buoni al mondo, cheesecake e brownies, con il tocco tropicale e godurioso del cocco
Così è nata la nostra Choco-Coco Dream Cheesecake



E così ci è venuta l'idea di sfidarvi in quello che è il nostro primo contest
"Sweet Dreams are made of... Cheese"

Le regole per partecipare al contest sono poche e molto semplici:

1) Preparare un dolce che abbia tra gli ingredienti un qualsiasi tipo di FORMAGGIO 
2) Scrivere un post inserendo il nostro banner (prima foto in alto) e link alle nostre pagine, entro il 23 dicembre 2011...così il vincitore riceverà un regalo in più a Natale!
3) Lasciare il link alla vostra ricetta in un commento su questo post e sul post di CooktheLook (lo so, vi chiediamo doppio sforzo, ma altrimenti la raccolta per noi diventerà ingestibile)


...e se vi va di seguire i nostri Blog, non possiamo che esserne felici!
Il vincitore si aggiudicherà questi due libri:



Meals in Heels, di Jennifer Joyce, da parte di Strawberry Blonde, che tra una crostata e uno spezzatino vi cucina meravigliosi LOOK, Il Gusto del Cinema Internazionale, di Laura Delli Colli, da parte mia, che vi abbino tortine e pastasciutte a splendidi MOVIES.



Allora, state ancora aspettando??
Ah, certo, avete l'acquolina davanti alla nostra creatura.
Va bene, vi lasciamo la ricetta....

INGREDIENTI

Base brownie
200 gr di cioccolato fondente
180 gr di burro
150 gr di zucchero a velo
120 gr di farina
3 uova

Strato cheesecake
2 uova
250 gr di formaggio spalmabile
150 gr di ricotta
100 gr di zucchero a velo
5 mini Bounty
3 cucchiai di farina di cocco

Strato panna
Panna montata
farina di cocco
Zuccherini colorati

PROCEDIMENTO


Strato brownie

Spezzettate grossolanamente il cioccolato e mettetelo in un pentolino insieme al burro. Scioglietelo a bagnomaria, a fuoco moderato. A parte, setacciate la farina e aggiungete lo zucchero a velo. Quando il cioccolato è sciolto toglietelo dal fuoco e lasciatelo raffreddare un po'. Aggiungete le uova, una alla volta, amalgamando con una frusta.
Unite farina e zucchero e mescolate bene. Rivestite una teglia quadrata con un foglio di carta forno bagnato e strizzato, versate il profumatissimo composto, livellate con una spatola e infilate in frigo per circa mezz'ora, mentre preparate lo strato al formaggio.


Strato cheesecake 

In una ciotola capiente setacciate la ricotta, unite il formaggio spalmabile, lo zucchero a velo e la farina di cocco. Aggiungete anche le uova e lavorate il composto fino a ottenere una crema liscia e morbida. A parte tritare 5 mini Bounty e poi incorporateli al composto. Quando la base di brownie sarà solidificata (mezz'ora di frigo sarà sufficiente) versateci sopra il composto di cocco e formaggio, livellate bene e infornate in forno già caldo a 170 gradi per 35 minuti.


Strato panna

Una volta che la torta sarà raffreddata per bene, potrete procedere a guarnirla con una crema di panna cocco. Montate la panna, incorporate due cucchiaiate di farina di cocco e distribuite abbondantemente sul dolce con una spatola. Guarnite a piacere con zuccherini colorati e servite tagliata a quadrotti.


Aspettiamo le vostre ricette!

PS: un grazie va a mia sorella Giulia che ci ha aiutato in questa avventura, in qualità di "assistente in cucina", e ha fatto gli scatti di me & Strawberry Blonde insieme.

PPS: chi non ha un blog può scriverci privatamente o tramite le ns pagine facebook per inviarci le ricette.

NB: potete partecipare anche con più ricette!

Elenco delle ricette partecipanti

1. Whoopie Pies di Francy La Dolce Vita 
2. Crostata alla zucca con ganache di cioccolato fondente di Research and Kitchen
3. Tortina paradiso ai mirtilli di Japan the Wonderland
4. Torta sbriciolata di Sdaura Moderna
5. Pan dolcetti integrali di Fimmina Cuciniera
6. Torta di pinoli di Cooking Therapy
7. Cannoli alla ricotta e arancia candita di A tutta cucina
8. Apple pie con cream cheese filling di ValeVanilla
9. Crostata al cacao con crema, ricotta e gocce di cioccolato di La Fabbrica Torte
10. Black bottom cheese cupcakes di Basilico e Ketchup
11. Cheese cake alle arance di Diario di Cucina
12. Crostata morbida con crema di ricotta e frutti di bosco di Silvi's Kitchen
14. Torta al caffè senza burro di MiniCuoca91
15. La banoffee dei ricordi di Acquolina
16. Pacman cheesecake di Mary in Cucina
17. La cassata veloce di nonna Imma di Mary in Cucina
18. Cheesecake al cioccolato di Mary in Cucina
19. Praline al mascarpone di Mary in Cucina
20. Supercheesecake della domenica di Pasticci e Pastrocchi
21. Cheesecake banane & cocco di Rumore di Fusa
22. Treccine di ricotta di I dolci di Caia
23. Crostata ricotta e arancia di La Ginestra e il mare
24. Cheesecake alla mousse di caffè di La Cucina di PippiCalzina
25. Torta tiramisu di Pentole e Allegria
26. Cheese cake alla Zucca di A Tavola con Mammazan
27. Cheese cake al Cappuccino di Linda di Dolci Gusti
28. Torretta Bicolore di Azzurra ne fa di tutti i colori
29. Cheese no-cake di MiniCuoca91
30. Cheese cake aromatizzata alla cannella e alla marmellata di arance di La Cucina di zia Simonetta
31. Torta ricotta e pera senza glutine di Il Cucchiaio Magico
32. Torta di ricotta al brandy e noce moscata di Dolci Passioni e non solo
33. Coppette con crema di ricotta e cioccolato di Les Chateu Des Gourmandises
34. Fondant marbré au fromage frais di Les Chateu Des Gourmandises
35. Birramisù di Sapori in Valigia
36. Pancakes alla ricotta di I Dolci di Caia
37. Crostata alla crema di patate dolci e cioccolato di Alice nel Paese delle Leccornie
38. Cheesecake ai frutti di bosco di In Cucina con Sonia
39. Cubotti con brie cioccolatoso di Ladies Marmalades
40. Torta con ricotta e arance di Sapori in valigia
41. Mousse di Natale di Cuoche a casa tua
42. Mini Cheesecakes Natalizie di Zampette in pasta
42. Torta della vicinanza di Camilla
43. Camille croccanti con mandorle e ricotta di La Luna dei Golosi
44. La pastiera napoletana di La Luna dei Golosi
45. Ciambella alla ricotta di La Luna dei Golosi
46. Tiramisu al cioccolato fondente di La Luna dei Golosi
47. Plum cake alle carote con mandorle e caprino di La Luna dei Golosi

lunedì 31 ottobre 2011

Tutti pronti per Halloween?

foto da Latelanera.com


Oggi è Halloween, ovvero "All Hallows Even", che sarebbe a dire la vigilia di Tutti i santi, festa in cui si rende onore ai defunti. Stasera in tutto il mondo si festeggia: trick or treat, feste in costumi macabri, storie di paura e film horror sono gli ingredienti più gettonati. Potrei forse lasciarvi senza una dritta cinematografica per la serata?

Da vedere con i vostri bimbi





Per chi preferisce le streghe moderne



Per gli amanti dei grandi classici horror









Per chi "non è Halloween senza zombie"



Per chi adora i musical



Per chi preferisce riderci su





Pronti alla vostra serata horror???

martedì 25 ottobre 2011

Arrietty, un piccolo e prezioso wagashi



Pensate a un giardino silenzioso, popolato da margherite, mughetti e papaveri, piante di alloro, cavallette e bruchi, un gatto grasso e un corvo dispettoso. In mezzo, una splendida residenza di campagna, coperta di foglie di edera bagnate dalla rugiada, che sotto il pavimento ospita, nascosta agli occhi di tutti, la casa segreta di una famiglia di piccoli gnomi. Tre "prendimprestito", per l'esattezza. Esserini di 10 centimetri, simili agli uomini: una sorta di lillipuziani, che di notte vanno in missione nelle case degli umani e "prendono in prestito" le cose che gli sono indispensabili. Uno spillo, un pezzetto di scotch, un fazzoletto di carta, una zolletta di zucchero, un biscotto.
Arrietty è una di loro. Ha quattordici anni, vive con i genitori ed è convinta che al mondo ci siano altri gnomi come lei, anche se non ne ha mai incontrati altri. Quella della sua famiglia è una lotta per la sopravvivenza: non devono farsi vedere dagli umani, pena la fuga e il trasloco verso un luogo più sicuro.
Nella vecchia casa, però, un giorno arriva Sho: un ragazzo coetaneo di Arietty, dal cuore gentile quanto debole, che infatti si trova lì in campagna per riposare prima di un delicato intervento. 
Una notte Sho scorge Arietty e vuole convincerla a fidarsi di lui. La piccola gnoma è allarmata e diffidente, e al tempo stesso attratta. Le rispettive solitudini li spingono l'uno verso l'altra e così i due diventano amici.





Ma la vita è complicata e il rapporto di fiducia che si instaura tra i due avrà delle ripercussioni sugli equilibri dei loro mondi.
Una favola bellissima, delicata, con uno stile narrativo tipicamente giapponese: si tratta di un cartone animato, ma non vedrete nessuno dei protagonisti cantare e ballare o parlare con animali umanizzati. Al centro della storia ci sono le difficoltà e le responsabilità che ogni individuo deve affrontare per crescere. Gli animali ci sono, ma mantengono la loro natura. E poi i disegni, sono splendidi: dettagliati, ricchi, morbidi. Se conoscete lo studio Ghibli di Hayao Miyazaki sapete già di che cosa sto parlando. La regia, stavolta, è di Hiromasa Yonebayashi, stretto collaboratore del maestro. 
Un'opera poetica, precisa, bella. Esattamente come le opere culinarie nipponiche, attente all'equilibrio estetico e alle geometrie oltre che al gusto, all'accostamento di sapori e consistenze. Pensate al sushi, oppure all'arte pasticcera dei wagashi. Sì, Arietty è un piccolo wagashi
Cosa sono i wagashi? Si tratta di dolcetti serviti generalmente con il té, in gran parte a base di riso glutinoso (mochi), marmellata e pasta di fagioli rossi di soja chiamati azuki (anko), gelatina kanten e frutta. Sono dei piccoli capolavori, che necessitano precisione, attenzione e arte. Per saperne di più vi rimando a un blog molto bello dedicato proprio a questi dolcini. Si chiama Wagashi stories, e proprio grazie all'autrice Wagashi stories ho scoperto tante cose di cui non avevo la minima idea. Come le creazioni delle pasticcerie Minamoto Kitchoan e Toraya, di cui vi lascio qualche foto. Giudicate voi stessi, e poi ditemi se, dopo ciò che vi ho detto, non vi viene voglia di correre a gustarvi Arietty.

Macchamochi da Kitchoan
Hakutohoshigure da Kitchoan
Yasaka da Toraya

Kankoubai da Toraya

Vi lascio con il trailer del film. Sayonara.



Ma come fa a far tutto? E la torta al cioccolato, per la bake sale



Ok, il punto dolente di questo film forse è lei, Sarah Jessica. Parlo della Parker, ovviamente. Siamo abituate a vederla in abiti sofisticati e sexy, con accostamenti audaci, mentre sculetta per le vie della Big Apple su un paio di vertiginosi sandali Manolo Blahnik. Trovarla credibile nei panni di una mamma manager che la mattina annusa le camicette nell'armadio e si infila la prima che "non puzza" ed esce di casa, tra l'altro senza pettinarsi i capelli, è un po' dura. Se superate questo, Ma come fa a far tutto? è una commedia leggera che tratta un problema reale, quello della discriminazione e delle difficoltà che incontrano ogni giorno le donne che hanno l'ambizione di perseguire degli obiettivi professionali senza per questo voler rinunciare a creare -e curare, ed essere parte sul serio- di una famiglia. Kate Reddy (la Parker) lavora nel campo della finanza, è responsabile degli investimenti nella filiale di Boston in una società finanziaria di New York ed è pure brava. Ma, quando la sua proposta della creazione di un fondo pensione incontra il favore del capo, a New York (Pierce Brosnan), Kate dovrà iniziare a viaggiare ancora di più e a questo punto il già precario equilibrio familiare, che fino allora aveva retto seppur zoppicando (la figlia di sei anni già la puniva per le prolungate assenze con rifiuti e atteggiamento di sufficienza, mentre il piccolo Ben, di due anni, è ancora il cocco di mamma), scoppia. Ce la farà Kate a "far tutto" e rimettere insieme i pezzi, senza perdere l'amore del marito (Greg Kinnear)? A voi scoprirlo. 
Il film scorre via veloce, non è eccessivamente mieloso né gratuitamente drammatico, perciò si guarda volentieri, anche se non vale il cinema. Potete tranquillamente aspettare il dvd :-).   


La scena cult è quando Kate si ricorda che il giorno seguente la scuola della figlia ospiterà una "bake sale":  ogni mamma deve portare un dolce da vendere per beneficienza. Ma Kate è di ritorno dall'ennesimo viaggio, è sera tardi e nel minimarket aperto la notte trova solo una tortaccia di quelle già confezionate: cerca allora di camuffarla, riempiendola di zucchero a velo, infilandola in una teglia di vetro e schiacciandola tutta per adattarla alla forma del recipiente. Il risultato è disastroso, ma non quanto la gelatina Jell-o non rappresa della sua amica del cuore, madre single messa peggio di lei.




Io una tortina ve la lascio, ma non è comprata, l'ho fatta io! :-) Soffice soffice, perfetta per la merenda, accompagnata da un buon tè! Dolce ma non troppo e bella cioccolatosa. Yummi! Fotografarla è stata un'impresa, ho dovuto agguantarne una fetta prima che finisse tutta!


Torta al cioccolato e arance amare
80 grammi di cioccolato fondente
150 grammi di zucchero
100 grammi di farina 00
30 grammi di fecola di patate
1/2 bustina di lievito
70 grammi di farina di mandorle
50 grammi di burro
2 uova
latte qb
Una dozzina di mandorle pelate

Setacciare le farine (normale, mandorle e fecola), il lievito e lo zucchero in una scodella. Sciogliere il cioccolato a bagnomaria con il burro, togliere dal fuoco e aggiungere le uova, mescolando con una frusta. Unire la crema di cioccolato alle farine, se necessario aggiungere un po' di latte per amalgamare. Aggiungere quattro cucchiaiate di Fiordifrutta di arance amare e mescolare. Versare il composto in una teglia imburrata, guarnire la superficie con qualche mandorla e con qualche cucchiaino di marmellata stemperata con un po' di acqua o latte. Infornate a 180 gradi per 35 minuti circa. 

Chi ben comincia... il mio parere sui film visti tra fine e inzio anno

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