sabato 10 dicembre 2011

Cake al cocco e frutti rossi e i film di Natale

Buon pomeriggio a tutti voi! Allora, avete già addobbato la vostra casina con albero e presepe? O siete in giro per la città a fare lo slalom fra i negozi, in cerca di ispirazione per i regali? Devo ammettere che io mi sono limitata a rispolverare qualche decorazione e piazzarla sul caminetto, lo spirito del Natale latita ancora un po' da queste parti... E allora, per aiutarmi a entrare nel mood, ho deciso che nei prossimi giorni vi proporrò una serie di film che ruotano attorno al Natale, perfetti da guardare sul divano sotto la copertina, mentre le lucine si accendono e si spengono. Si accettano, chiaramente, richieste specifiche: cercherò di esaudirle il prima possibile. 
Il primo film che mi fa tanto tanto Natale è Piccole Donne



Lo citai anche l'anno scorso qui, ma allora vi proposi la versione del 1949. Oggi invece vi parlo del film del 1994, della regista australiana Gillian Armstrong La critica non fu particolarmente entusiasta di questa versione, io, però, che la vidi a sedici anni, la trovai fresca e piacevole, in grado di ravvivare il linguaggio e i personaggi del libro, ma anche di sottolineare il senso di modernità e anticonvenzionalità della famiglia March e delle quattro sorelle, in particolare della meravigliosa Jo, che qui ha il volto angelico di Winona Ryder (nominata all'Oscar per questa interpretazione).







Il cast tecnico, oltre a quello artistico, è a grande maggioranza femminile e forse questo gusto "rosa" si respira, rendendo il film poco appetibile per i maschietti. Credo, però, che il semplice titolo sia in grado di farli correre a gambe levate, perciò non mi preoccuperei troppo di questa faccenda. 
Piuttosto, preparate un fazzoletto e gustatevelo in uno di questi freddi e pigri pomeriggi invernali, con un tè natalizio speziato e una fetta di questo dolce che mescola profumi tropicali con la dolcezza asprigna dei frutti rossi (un mix che ho trovato all'Esselunga) al posto della solita uvetta sultanina. Scusate la foto, sono riuscita a farla solo quando ormai erano rimaste solo un paio di fette superstiti!



Cake ai frutti rossi

150 gr di farina 00 
50 gr di farina di cocco 
1/2 bustina di lievito per dolci 
100 gr di frutti rossi disitratati e zuccherati
8 cucchiai di zucchero 
2 uova 
1/2 bicchiere di olio 
1 bicchiere di latte 

Setacciare le farine con il lievito e lo zucchero, sbattere le uova in una terrina ed emulsionare con il latte e l'olio Unire gli ingredienti solidi ai liquidi, mescolare. Aggiungere i frutti rossi, versare in uno stampo da plum cake foderato di carta forno e cuocere per 35 minuti circa a 180 gradi. Più facile di così!

mercoledì 7 dicembre 2011

Vestito nuovo... per Cooking Movies!

Ta-dà! Sorpresa!  

Ogni tanto si ha voglia di cambiare, giusto? Beh, dopo quasi due anni in cui avete trovato ad accogliervi il faccione di Amy Adams in Julie & Julia, era tempo di trovare una dimensione nuova, con un header solo mio! Perciò ecco vi presento il nuovo look di Cooking Movies
Che ve ne pare?
L'autrice del nuovo header è mia sorella Francesca, che, come regalo di compleanno, mi ha fatto questo disegno e ha imparato a usare Illustrator per renderlo adatto alla pubblicazione.
Grazie Fre!  

Quella che spignatta ovviamente sarei io, il ciccione per chi non l'avesse capito è Alfred Hitchcock, geniale cineasta e rinomato golosone, che con il cibo aveva un rapporto abbastanza intenso
Aspetto i vostri commenti (e se qualcuno volesse ingaggiarla per un disegno, potete chiedere a me)
Buona serata!  

domenica 4 dicembre 2011

Apple Pie. Di Martha Stewart e di Mildred Pierce


Kate Winslet è una delle mie attrici preferite. La trovo intensa, sempre credibile e con gli anni si è affinata ed è diventata più bella. L'ho conosciuta, come credo tutti noi, in Titanic, ma non mi ha entusiasmato subito. E' stato con altre pellicole, come la precedente Ragione e Sentimento o Amleto, che mi sono accorta che la ragazza sapeva davvero recitare. La conferma è venuta poi con Eternal Sunshine of the Spotless Mind, il visionario film di Michel Gondry, e ancora con The Reader e Revolutionary Road.
Stavolta la nostra Kate s'è data alla tv, o meglio a una delle meravigliose miniserie della HBO che nulla hanno da invidiare al cinema (ed è infatti firmata da Todd Haynes, regista di Lontano Dal Paradiso, Velvet Goldmine Io non sono qui).


Sto parlando di Mildred Pierce, trasmessa in Italia da Sky lo scorso ottobre, tratta dal omonimo romanzo di James Cain del 1941. E' la storia di una giovane"vedova bianca", ovvero una donna abbandonata dal marito e rimasta sola con due figlie a carico, che, per far fronte alle nuove necessità economiche, deve inghiottire l'orgoglio e mettersi a lavorare. Diventa cameriera e poi, una volta appresi i rudimenti della ristorazione, trasforma la sua passione di preparare magnifici "pie" in attività di business.


Mildred prepara le sue Apple Pie

Apre così il suo ristorante e diventa un'imprenditrice di successo: ma la vita non è tenera con lei. Una perdita improvvisa e incolmabile, l'amore per un dandy ex benestante e ora mantenuto e il rapporto morboso e conflittuale con la figlia Veda la segneranno per sempre. 



Kate Winslet e Guy Pearce, nel ruolo del dandy Monty Beragon


Veda, in particolare, sarà la vera causa dei guai di Mildred: la ragazza, maliziosa e ambiziosa, ha ben chiaro dall'infanzia di voler diventare una musicista di successo. Per questo grava con continue pretese sulla madre, ma al tempo stesso la disprezza per le sue scelte e per essersi "abassata" a lavorare. Mildred, che da un lato disapprova ed è affranta dall'atteggiamento della figlia, nutre per lei un'insana venerazione che la porta a giustificarla, convinta in fondo che Veda sia speciale e meriti di avere tutto ciò che vuole.


Evan Rachel Wood è Veda, la figlia senza scrupoli di Mildred


Curiosità: il romanzo era già stato portato al cinema nel 1946, con un film che valse a Joan Crawford l'Oscar come miglior attrice protagonista. In quella versione si scelse di dare un tocco più "noir" alla fine della vicenda, al contrario di questa miniserie, più fedele al libro.

Joan Crawford e Ann Blyth

Non entro nei dettagli, vi consiglio di guardare la serie: splendida la ricostruzione dell'epoca, le case dei quartieri residenziali, gli abiti, la tavola calda, le pie di Mildred. Resterete incantati e, soprattutto dal secondo episodio, non potrete che andare avanti nella visione per scoprire il destino di questa donna caparbia.

Nel frattempo potete godervi la ricetta della pie americana per antonomasia, quella di mele, come quelle che preparava Mildred, ma fatta da me, sulla ricetta infallibile della mitica Martha Stewart (compresa qualche aggiustatina nelle dosi)

Apple Pie
(adattata da Old Fashioned Apple Pie di Martha Stewart)


Per la pasta brisè
300 gr di farina
150 gr di burro (io 130)
mezzo bicchiere di acqua ghiacciata
3 cucchiai di zucchero (nella ricetta di Martha: 1 cucchiaino)
1 pizzico di sale

Per il ripieno
1 kg di mele (io Golden, la ricetta americana prevede le Granny Smith, ma potete usare anche le Golden o le Gala)
2 limoni (succo, Martha anche buccia)
1 cucchiaio di cannella
1 grattugiata di noce moscata
2 cucchiai di farina
3 cucchiai di zucchero (Martha: 170 gr)
1 fetta biscottata (mia aggiunta)

Per la copertura
1 uovo per spennellare la superficie
zucchero semolato per decorare



Preparate la pasta brisé- nella mia versione, quasi sucree, perché preferisco un impasto leggermente dolce e meno zucchero nel ripieno- impastando farina e zucchero con il burro freddo e l'acqua ghiacciata, fino a creare una palla. Mettetela a riposare in frigorifero per almeno mezz'ora avvolta nella pellicola trasparente. Non vi preoccupate dell'attesa, la impiegherete certamente con la parte più noiosa della ricetta, ovvero la pulizia e taglio delle mele: ne servirà circa un chilo, che sono almeno 6 mele, ma dipende dalla dimensione. Detorsolatele, sbucciatele e tagliatele a fettine sottili (io ho usato la parte che affetta della grattugia, per fare prima: mettetele in una terrina e irroratele del succo di due limoni. Aggiungete la cannella e la noce moscata e la farina, mescolate e lasciate marinare.

A questo punto potrete stendere la pasta. Prendetene poco più della metà e stendetela sottile, con l'aiuto del mattarello. Prima di trasferirla in una teglia imburrata, per non rischiare di romperla, ripassatela 10 minuti in frigo o 5 in freezer: sarà molto più facile maneggiarla! Foderate la tortiera, tagliate la pasta in eccesso dai bordi. Bucherellate il fondo con una forchetta e copritelo con una fetta biscottata sbriciolata (aiuta ad assorbire i succhi della mela). Versate all'interno le mele, disponetele lasciando una specie di montagnetta al centro. Stendete anche l'altra metà della pasta (fate sempre un passaggio in frigo o freezer). Richiudete i bordi della torta e pinzateli con una forchetta. Con le forbici effettuate dei piccoli tagli sulla sfoglia in modo da lasciare uno sfiato per il liquido e i vapori delle mele. Con gli avanzi di pasta ritagliati dai bordi create delle decorazioni a piacere, come fiorellini o foglie. Spennellate la superficie con un uovo e ricoprite di zucchero semolato.
Cuocete per circa 40 minuti a 180 gradi, poi abbassate a 170 e proseguite la cottura per altri 20-25 minuti, finché non si sarà formata una crosticina dorata. Se la superficie si colora troppo, dopo i primi 40 minuti potete coprirla con un foglio di alluminio.
Servite tiepida o a temperatura ambiente, se la offrite come dessert o per merenda, potete abbinarla a una crema inglese o una pallina di gelato alla vaniglia :-)
E' davvero una delizia, un tripudio di profumi delicati grazie a mele, burro e spezie. E ribadisco che le mele, nei dolci, non deludono davvero mai!

Con questa apple pie partecipo al giveaway di Araba Felice, Marthellati, ovviamente per il libro Pies&Tarts di Martha Stewart.


Marthellati

Approfitto per ricordare a tutti voi di partecipare anche alla nostra raccolta, mia e di CooktheLook, Sweet Dreams are made of cheese, che scade il 23 dicembre. Si vincono due bellissimi libri, correte a vedere!

Sweet Dreams are made of Cheese

La ricetta è stata scelta come "dolce del weekend" dal mio istantaneo mini sondaggio su facebook.. Per la cronaca, ha stracciato il cake ai frutti rossi e la lemon meringue pie (altra torta che vedrete preparare da Mildred proprio nei titoli di testa!)
Dove accadeva tutto ciò? Sulla pagina di Cooking Movies! Se non vi è già "piaciuta", potete unirvi ora! Basta cliccare QUI! :)
Buona domenica!

mercoledì 30 novembre 2011

Fast Tropical dessert. Per volare ai Tropici

In questi giorni, tormentata da una simpatica sinusite, non faccio che sognare posti al calduccio, spiagge bianche e mari tropicali dove dimenticare nebbie, umidità e perché no, routine e lavoro! 
Mentre aspetto di realizzare questo sogno, mi consolo con sapori che sanno di Tropici: eccovi la ricetta scema di mini dessert, leggeri e superfast: infatti si preparano in 5- minuti -5!

Bicchierino Atmosfera Italiana

Mini Tropical Dessert
Ingredienti per 2
120 gr di ricotta
2 cucchiai di farina di cocco
1 cucchiaio di zucchero a velo
ananas q.b. (vi basteranno due fettine medie)
polvere di pistacchio per guarnire

Prendere l'ananas, tagliarlo a cubetti e metterne un po' sul fondo di due bicchierini. Lavorare la ricotta con lo zucchero a velo e la farina di cocco creando una crema, versarla sopra l'ananas, livellare. Aggiungere qualche tocchetto di ananas e un po' di polvere di pistacchio.

E mentre assaporate il gusto dell'ananas che si fonde con la crema di ricotta al cocco, lasciatevi trasportare To the beach...


The Beach 






Night Swimming



The Beach

— MOVIECLIPS.com




Ve lo ricordate? Il film dopo-Titanic di Leonardo Di Caprio, un po' (tanto deludente), ma il setting era veramente stupefacente!
Per un po' di divertimento, invece, meglio la compagnia di...

Madagascar







Trailer #1



Madagascar

— MOVIECLIPS.com



lunedì 28 novembre 2011

A night of food photography.. At Vog9!

La settimana scorsa Monica mi ha fatto un bel regalo, invitandomi a una serata a base di cibo & photo al Vog9, studio del fotografo specializzato in food Paolo Castiglioni
Ci seguiamo da tempo sui nostri blog ma non ci eravamo mai viste, è stato bello incontrarsi. E c'era anche Sonia, davvero carinissima!  
E' stata un'esperienza molto divertente! Foodblogger e appassionati di fotografia, abbiamo passato la serata insieme imparando come si impiatta e si "trucca" un piatto di pasta per una foto professionale, con l'aiuto della food stylist Angela De Toma, e le regole di uno scatto perfetto, per la pasta e per i bellissimi muffin preparati da Monica.
Vi lascio qualche foto scattata durante la serata: eh no, non aspettatevi che tutt'a un tratto sia diventata brava.. a me mancano proprio le basi e la mia macchinetta digitale, che se la cavicchia, non può certo competere con le reflex accessoriate che ho visto in mano ai miei compari :-)) In ogni caso, chi se ne importa? 
Ci siamo divertiti, abbiamo impiattato, scattato, ma soprattutto mangiato un ottimo piatto di fusilloni al ragù di prosciutto... Paolo, oltre a saperla lunga sul fronte della fotografia, è un buongustaio!

Angela impiatta...

...e sistema la pasta per i primi scatti

Il set

Monica e Jaime

Paolo controlla in camera

Prova...

ed eccola qua..

I muffin fotografati da me...

...e da Paolo (un po' meglio!!!!)

Se volete vedere qualche altra foto - certamente di miglior qualità- correte da Monica (ci sono anche io.. sono quella bionda :) ) e da Sonia.

domenica 27 novembre 2011

Cioccolato e castagne. Orgoglio e pregiudizio

Avevo un pregiudizio sulla farina di castagne
Per quanto adori questi frutti d'autunno in versione lessatacaldarroste, glacé e come crema, ho sempre pensato che la loro farina fosse invece un ingrediente ostico, dal retrogusto amarognolo che difficilmente incontrava i gusti della gente. Ora invece l'ho del tutto rivalutata.
Tra le tortine preparate lo scorso lunedì e la mia creazione di ieri, che vi mostrerò tra poco, è scoppiato un amore. 



Come Elizabeth Bennet con Mr Darcy, avevo preso un granchio, e sono pronta ad ammetterlo.
D'ora in poi non mi lascerò sfuggire nessuna appetitosa ricettina a base di questo ingrediente. Credo che il prossimo step sarà utilizzarla in qualche preparazione salata, ad esempio delle crepes ripiene ai funghi, o delle tagliatelle rustiche. 
E poi veniamo all'orgoglio. Possibile voler fare una crostata con un ripieno di cioccolato e non trovare neanche una ricetta di crema che vi soddisfi? Per me, sì. Ganache? Troppa panna. E poi si può cuocere in forno? Boh. Crema pasticcera? Non adatta! Creme varie scovate sui siti di ricette? Troppo burro! Il ripieno della crostata- brownies di Montersino? ...ma quante uova e burro ci vanno lì dentro? No, no. Alla fine mi sono data, tronfia, a una crema del tutto inventata alla ricotta e devo dire che, fortunatamente, non mi ha abbandonata. Ho portato la torta a una cena tra amici ed è stata spazzolata. 
Il ripieno, ricco (e orgoglioso) grazie al sapore deciso del cioccolato fondente e alla consistenza morbida e umida, si sposa con la friabilità della frolla, dall'aroma caldo (sottovalutato) delle castagne. Fatela!


Crostata con frolla alle castagne e crema di cioccolato e ricotta

Per la frolla
150 grammi di farina di castagne
120 grammi di farina 00
30 gr di fecola di patate
150 grammi di zucchero
100 grammi di burro
2 uova

Per la crema
250 grammi di ricotta
150 grammi di cioccolato fondente
20 grammi di burro
80 grammi di zucchero
1 uovo

Montare le uova con lo zucchero (io volevo ridurre il burro e lasciare la frolla morbida quindi ho scelto di mettere le uova intere e non solo i tuorli). In una terrina capiente setacciare le farine, unire il burro tagliato a tocchetti e lavorare con una forchetta, unire le uova montate con lo zucchero e continuare ad amalgamare a mano fino a creare una palla. Mettete in frigo per almeno mezz'ora.

Sciogliere a bagnomaria il cioccolato con un pezzetto di burro. Una volta sciolto, unite lo zucchero, la ricotta setacciata e amalgamare con cura. Infine aggiungere un uovo e lavorare la crema con una spatola.  

Stendere la frolla, rivestire uno stampo imburrato con due terzi della pasta, versarci la crema e livellare. Aggiungere striscioline di pasta a formare la classica griglia da crostata. Infornare a 180 gradi per 35 minuti circa (prova stecchino sempre valida :-)


Parliamo del film? Orgoglio e Pregiudizio ovviamente non ha bisogno di presentazioni: si tratta del romanzo più celebre di Jane Austen. Elizabeth Bennet è l'eroina austeniana che preferisco: è irruenta, impulsiva, orgogliosa (appunto), piena di vita, entusiasmo, ironia. In un'epoca in cui le famiglie inglesi si danno da fare tra tè, balli e pic nic per combinare il miglior matrimonio per le proprie figlie, Elizabeth osa dire "Soltanto il vero amore potrà condurmi al matrimonio, ragion per cui rimarrò zitella!"
Il suo rapporto con Darcy, gentiluomo apparentemente arrogante ma in realtà molto onesto e riservato, passa, attraverso scandali e malintesi, dal disprezzo all'ammirazione e a quell'amore che fa arrossire le guance. 
Nella trasposizione cinematografica, però, si perdono un po' la poesia e gli insegnamenti della Austen a favore di una trama che rimane un po' fine a se stessa.
Se Keira Knightley rende abbastanza bene la ribelle "Lizzie" e la sua energica fame di vita e di giustizia, il suo compare, tale Matthew McFaydenappiattisce la figura (per me mitica) di Mr Darcy. Sarà che fisicamente non ci siamo, con quello sguardo acqueo che trovo privo di fascino ed espressività, ma non mi convince. Il testo è fedele al libro, la ricostruzione storica perfetta: manca solo qualche scintilla in più. Tutto sommato, comunque, un film che non deluderà gli amanti del genere. 

Con la crostata partecipo al contest di Dentro la Pentola, Dentro il riccio!




Vi ricordo inoltre che avete tempo fino al 23 dicembre per inviarci la vostra ricetta per il nostro contest dolce... a base di formaggio! Partecipate, ci farete felici!


Leggi come partecipare

sabato 26 novembre 2011

(Finta) Cassoeula vegetariana - nella Milano di Pozzetto



Ve lo ricordate questo film? Si tratta di Un povero ricco, cult anni 80 con Renato Pozzetto e Ornella Muti. La curiosa vicenda di un ingegnere riccone che, in una Milano fredda e grigiastra, vive nell'ossessione di diventare povero. Così decide di affrontare la sua paura, fingersi tale e farsi assumere da una delle sue ditte come fattorino.
Dopo mille peripezie troverà l'amore con Marta (la Muti) che a differenza della moglie traditrice si dimostrerà interessata a lui per quello che è, anche da povero. 
Personaggio clou del film è il barbone Fosforo, che prima deruba l"ingenuo Eugenio" ma alla fine gli insegna come farsi furbo e lo inzia all'arte dell'arrangiarsi. Il tutto narrato con la tipica comicità di Pozzetto.
La scena che vi ho proposto inizia con Pozzetto infreddolito che cerca ristoro da alcuni muratori, un po' sadici, che non gli concedono certo la "forchettata" che sperava.



Per combattere il freddo Eugenio avrebbe fatto meglio a optare per uno dei piatti tipici della tradizione culinaria milanese, la cassoeula.
Sapete cos'è? Se siete lombardi certamente sì, in caso contrario ve lo spiego. Si tratta di un piatto unico tradizionale, di origine contadina, preparato con verze stufate lentamente, insieme alle parti meno nobili del maiale, come musetto, piedini, cotenne e qualche costina. Questo almeno in origine, perché oggi è preparata principalmente con costine, l'aggiunta di qualche cotenna, magari un salamino vaniglia, ma di piedini e musetti (fortunatamente, dico io) non se ne vede nemmeno l'ombra. 

E' un piatto che va accompagnato a polenta fumante. La verza perfetta, si dice, è quella che si trova in commercio (un tempo, nell'orto) dopo la prima gelata notturna, quindi intorno alla metà di novembre. 
Io adoro la cassoeula, ma la mangio una o due volte l'anno, quando la prepara mia mamma, magari per un pranzo domenicale con i parenti. Fino a poco tempo fa la faceva mia nonna, esperta numero uno in materia. 
La settimana scorsa avevo in frigo una verza, comprata per preparare i pizzoccheri che poi non ho fatto, e andava consumata. Così ho pensato semplicemente di stufarla, alla maniera della cassoeula, ma senza l'aggiunta della carne. Risultato, una zuppa gustosa, ovviamente non pesante e unta come la cassoeula, con un bel sughino che sposa alla perfezione la polentina calda...
La preparazione? Di una semplicità disarmante.


Verze stufate
Per 4 persone
1 cavolo verza 
2 carote 
1 gambo di sedano
1 scalogno
4-5 cucchiai di passata di pomodoro
olio evo
sale
pepe
1 dado vegetale

Lavare la verza e pulirla togliendo il gambo e le foglie più esterne. In pentola a pressione preparare un soffritto leggero con qualche cucchiaio d'olio, le carote e il sedano tritati insieme allo scalogno. Aggiungere le verze a pezzi, il dado, qualche cucchiaio di salsa di pomodoro, coprire con un po' d'acqua e chiudere la pentola. Cuocere per un quarto d'ora dopo il fischio o comunque fino alla consistenza desiderata (a me piacciono "sugose"). Aggiustare di sale e pepe, preparare la polenta e servire. 

mercoledì 23 novembre 2011

My Seven links projects... il mio blog in 7 post


Ann e Azzurra mi hanno coinvolto in un giochino che sta impazzando fra i foodblog negli ultimi giorni. La sfida è raccontare il proprio blog attraverso sette link a post pubblicati nel corso dei mesi (o anni) passati. Aiuto! A parte quello più popolare, in cui il risultato di Google è incontestabile, come faccio a scegliere sette tra le mie "creature"? ;-) Bene, dopo aver meditato, a lungo, eccovi l'ardua sentenza. 

Il post più bello 
  
Siccome sono una romanticona, mi è rimasto nel cuore questo film tremendamente poetico, Bright Star, una storia d'amore tormentata e ancora più struggente in quanto vera. Alla pellicola ho associato un dolcetto creato ad ispirazione, anch'esso romanticissimo, con cacao e marmellata di mandarini donatami da un'amica. Belle le immagini del film, bello il trailer, bellina (ho detto "ina", eh) la mia foto che, insperabilmente nonostante la poca luce bla bla bla, è uscita caruccia, una volta tanto. E per finire, una poesia di Keats, che non potrà che commuovervi. Correte a leggerlo!




Il post più popolare 

E' un po' frustrante ammettere che il post più cliccato in assoluto sia un post in cui non c'è manco l'ombra di una mia ricetta né recensione, ma in cui propongo ricette e foto della dieta detox di Gwyneth Paltrow; ma le statistiche di Google parlano chiaro, seppure certamente "drogate" dalle foto della bella attrice. D'altra parte vi consiglio la lettura di questo post: può essere che, dopo tanto cucinare e assaggiare prima o poi sentiate il bisogno di un menu depurativo... e qui ci sono spunti interessanti per ricettine light (anzi super light): sì, il menu intero è da depressione, ma qualche preparazione, adeguatamente integrata, è sfiziosa, ad esempio questa insalata di avocado con salsina di carote e zenzero. 

Insalata con salsa di carote e zenzero da Goop



Post il cui successo mi ha sorpreso

Una ricetta superveloce e veramente basic, con pesce fresco, philadelphia, sale e pepe a condire dei fusilli fumanti e un film molto intenso e delicato come Pane e Tulipani... per parlare di quanto è bello (e necessario, e rigenerante) ogni tanto mandare all'aria i piani e cambiare idea.. In cucina e nella vita! 



Post più utile

Ho eletto questo a post più utile perché contiene due ricette in una volta, entrambe squisite -garantito!- e semplici, e un consiglio cinematografico spassoso ma profondo. Il tema è quello del "circo" familiare: il mio e quello di Little Miss Sunshine. Per tenere buoni i parenti niente di meglio di una lasagna, ma di zucchine, e di un filetto di maiale al latte da leccarsi i baffi! 



Il post che non ha avuto il successo che si meritava
Minicakes con farina di castagne e pere & salsa di cachi & zenzero

E' il post di lunedì! Si tratta di una ricetta di cui vado fiera perché contiene un ingrediente ostico come la farina di castagne, ma è uscita proprio buona! Quindi vi invito a scorrere la pagina e andare a leggere qui sotto la mia creatura per il contest della Cucina Italiana e il Desco: tortine con farina di castagne e pere, abbinate a una salsina di cachi profumata allo zenzero. Per un post che sa di autunno, una coccola stagionale sana e colorata! :-)



Il post più controverso

Ricordiamo tutti il disastro che ha scatenato il reattore di Fukushima lo scorso 10 marzo in Giappone. Sul blog ho espresso la mia opinione sulla faccenda e ne è venuto fuori uno scambio interessante, ma dai commenti è stato chiaro che tutti eravamo spaventati, indignati e fortemente contrari all'energia nucleare, oggi sostituibile con scelte molto più verdi e sicure. A suggello di tutto questo, la recensione di uno dei tanti capolavori di Hayao Miyazaki, Nausicaa della Valle del vento.



Post del quale vado più fiera

Questo film, Blue Valentine, mi aveva colpito molto e così ho scritto la recensione sull'onda delle emozioni che mi erano rimaste addosso dopo la visione: non ci sono piatti abbinati, perché questa pellicola è semplicemente un blocco di cioccolato fondente, nero. E non volevo distrarre l'attenzione dalla sua essenza con una ricetta delle mie, magari banale. Ho potuto giocare a fare la critica cinematografica e voi mi avete dato corda, apprezzando i miei sproloqui. Grazie per il post di allora (se non conoscete il film, leggete come ne parlo e non potrete che correre a guardarlo) e per essere ancora qui a leggere oggi!



Infine, giro il gioco ad altri sette blog, se avranno tempo e voglia di partecipare (se no, girls, non mi offendo).

- Strawberry Blonde di Cook the Look (non dimenticate il nostro contest, in alto a destra.. scade il 23.12)
- LaCarli di Mil-Shake 
- Nena di Nena and the chocolate factory
- Monica di Un biscotto al giorno
- Mirka di Sdaura Moderna
- Martina di Trattoria da Martina
- Letiziando di Diario di Cucina




lunedì 21 novembre 2011

Minicakes con farina di castagne e pere & salsa di cachi con zenzero

La Cucina Italiana, in collaborazione con Il Desco, mostra mercato dedicata ai prodotti tipici del territorio lucchese, ha lanciato per tutte le foodblogger un contest, "Castagne al Desco", dedicato proprio all'interpretazione in cucina di un ingrediente tipico toscano, la farina di castagne.
Non sono fra le 25 blogger selezionate per l'invio della farina e per l'invito al weekend lucchese, ma rileggendo il regolamento ho visto che il concorso rimaneva aperto a tutti... fino a stanotte! Così mi sono detta: perchè no? All'uscita dal lavoro sono corsa all'Esselunga a comprare la farina di castagne e mi sono inventata una ricetta.  

Contest Castagne al Desco
Devo dire che sono abbastanza orgogliosa di questo dolcino: ho sempre trovato che la farina di castagne fosse un ingrediente a dir poco difficile, eppure mi sembra che il risultato sia (a mio modesto parere :-)) molto equilibrato, con sapori che si completano e si compensano e che sanno proprio di autunno
Bando alle ciance, vi lascio la ricetta! 

Minicakes con farina di castagne e pere & salsa di cachi con zenzero





Per le minicakes 
(con queste dosi potrete farne 5, oppure potete fare una dozzina di muffin)

2 pere abate piuttosto mature
100 grammi di farina di castagne
30 grammi di fecola di patate
50 grammi di farina di mandorle
1 cucchiaino colmo di lievito
65 gr di burro 
70 ml di latte
100 gr di zucchero di canna

Per la salsa ai cachi
1 caco maturo
zucchero a velo (1 cucchiaio)
zenzero fresco grattugiato


Sbucciate le pere, detorsolatele e tagliatele a quarti: lasciatele a bagno in acqua e limone. Setacciate la farina di castagne con la fecola, la farina di mandorle e il lievito. Sciogliete il burro a bagnomaria, nel frattempo montate le uova con lo zucchero di canna. Unite il burro e il latte a uova e zucchero, aggiungete pian piano le farine senza smettere di mescolare per non creare grumi, finché non avrete un composto omogeneo. Tagliate le pere a fettine o pezzetti (o, come ho fatto io, un po' a tocchetti un po' a fettine per avere un effetto visivo diverso su ogni tortina). Imburrate gli stampini e versate tre cucchiaiate di composto in ciascuno. Infilate le pere nel verso che preferite, a raggiera, in orizzontale... sbizzarritevi! Cuocete in forno preriscaldato per mezz'ora a 180 gradi.
Quando le tortine saranno cotte e raffreddate, servitele accompagnate da una salsa fresca di cachi, fatta semplicemente con un caco, sbucciato e frullato con un cucchiaio di zucchero a velo e una grattuggiata di zenzero fresco. 
L'abbinata, vi assicuro, vi conquisterà! La torta ha una consistenza morbida, umida per le pere, profumata di castagne addolcite dalle mandorle. La salsina di cachi è dolce e corposa, ma fresca per il tocco rigenerante dello zenzero... 
Devo aggiungere altro?

Gli stampi delle tortine sono di Guardini,
il piattino bianco di Atmosfera Italiana

Stasera niente film abbinato... mi chiedereste troppo! 
Mi sto guardando Fiorello su RaiUno. Non so se mi piace.. giungerò alla piena consapevolezza solo domani :-)
Notte a tutti!

domenica 20 novembre 2011

Crostata frangipane alle mele. Il Profumo.


Frangipane è il nome di una crema alle mandorle favolosa, che vi stordirà con il suo intenso profumo e la sua sorprendente e aromatica dolcezza. 
Il nome deriva dall'ideatore, che di cognome faceva Frangipani. Le ipotesi su chi fosse questo Frangipani, però, sono molteplici: potrebbe trattarsi di un pasticcere del XVI secolo, o di un conte che regalò la ricetta della crema a Caterina de Medici in occasione del suo matrimonio con il principe francese; o ancora un botanico, o un suo pronipote che ideò un aroma a base di mandorle per coprire l'odore dei pellami di guanti e scarpe; o il Signore di Marino, la cui vedova soleva regalare dolci alle mandorle a San Francesco d'Assisi, in segno di amicizia.
Di certo c'è che la frangipane è una crema niente male, molto usata in Francia (è nel ripieno della Galette de Rois, il loro dolce tradizionale dell'Epifania) e che ne esistono versioni leggermente differenti: con o senza farina o fecola, con differenti proporzioni, con solo burro, con burro e latte... Avevo in mente di preparare una crostata e per confrontare la ricetta di Montersino che avevo (un po' pesantuccia) ho scovato un certo numero di varianti su siti di cucina e altri blog. 
Alla fine ho fatto la frolla con la ricetta di Montersino e la frangipane con le dosi di Giallozafferano (non propriamente leggera, ma meno abbondante). All'interno: le mele, che, devo dire, ci stanno divinamente. Che dite, vi lascio la ricetta?

Crostata frangipane alle mele

Per la pasta frolla
200 gr di farina
120 gr di burro
2 tuorli d'uovo
80 gr di zucchero a velo
1 pizzico di sale
1 grattugiata di scorza di limone

Per la crema frangipane
120 grammi di burro
120 gr di zucchero a velo
150 gr di farina di mandorle
2 uova

Mele
400 gr di mele Golden (al netto di buccia e torsoli, sono circa 3 grandi, ma potete abbondare e arrivare a 500 gr)
1 pezzetto di burro 
2 cucchiai di zucchero
3 cucchiai di calvados (io rum)


Preparare la frolla, disponendo a fontana la farina e lo zucchero e al centro il burro freddo a pezzetti e i tuorli, il pizzico di sale e la scorza di limone. Lavorate gli ingredienti fino ad amalgamarli perfettamente, formate una palla, avvolgetela nella pellicola e mettetela a riposare nel frigo. Intanto, preparate il composto frangipane. Montare il burro e lo zucchero e aggiungere le uova una alla volta. Unire la farina di mandorle e amalgamare. A questo punto la crema andrebbe cotta sul fuoco, ma in questo caso è sufficiente la successiva cottura nel forno. Tenete da parte la crema e preparate le mele. Tagliate a dadini due terzi delle mele e saltatele in padella con un pezzetto di burro e lo zucchero, sfumate con un po' di calvados (io ho usato il rum) e spegnete la fiamma. Tagliate a fettine sottili la mela rimasta, copritela con succo di limone e conservatela.
Stendete la frolla, rivestite una tortiera imburrata e bucherellate il fondo con una forchetta. Nella ricetta di Montersino le mele andavano sul fondo e poi ricoperte dal frangipane (perché lui prevedeva uno strato di crema pasticciera SOPRA la frangipane e poi frutta fresca e gelatina.. davvero troppo per me!!), io invece le ho mescolate nella crema e poi ho versato il composto sulla frolla, ho livellato e ho ricoperto con le fettine di mela rimaste, disponendole a raggiera. Cuocete in forno a livello due a 180 gradi per circa 45 minuti. 
A questo punto potete lasciarvi inebriare dal profumo mandorlato della crema frangipane, mescolato al quello rassicurante delle mele e del burro.
Credo che il profumo sfacciato, intenso, aristocratico, dolce con retrogusto amarognolo che si sprigiona dalle mandorle sia davvero un capolavoro della natura... nelle mie preferenze se la gioca con bergamotto, gelsomino, cannella.. ma è impossibile sceglierne solo uno.
Chissà cosa direbbe al riguardo Jean Baptiste Grenouille, "naso" dal talento senza precedenti, ossessionato dalla ricerca del profumo perfetto al punto da trasformarsi in assassino. Grenouille è il protagonista del film "Il Profumo", tratto dal romanzo omonimo di Patrick Suskind.


Nel film Ben Whishaw intrerpreta Jean Baptiste, un orfano sfortunato ma dotato di incredibile determinazione e resistenza  alla fatica, che riuscirà quindi a diventare adulto nelle condizioni avverse della Parigi di fine 700, tripudio di colori e soprattutto di odori inconcepibili e intollerabili per una città occidentale moderna. Jean Baptiste, che inspiegabilmente è privo di odore, proprio per questo è morbosamente attratto dai profumi, ma anche dalle puzze. A Parigi, nella bottega del profumiere Baldini, e poi a Grasse (patria francese del profumo), Jean Baptiste potrà sviluppare il suo olfatto straordinario apprendendo i segreti fondamentali delle essenze e dell'arte di mescolarle. Ma la sua ossessione per la scoperta dell'odore sublime, incarnato dalla pelle candida di giovani innocenti, lo porterà a oltrepassare il limite.


Il regista, Tom Tywer, ci suggerisce odori e profumi con sequenze frammentate e veloci e inquadrature ravvicinate: la sfida più grande, suggerire percezioni di un senso utilizzandone un altro, è riuscita. Per il resto, il film soffre di alcuni momenti lenti, ma nel complesso seguiamo l'avventura di Jean Baptiste con curiosità e sentimenti contrastanti per questo personaggio che da un lato detestiamo, dall'altro vorremmo salvare. Finale "universale" a sorpresa. Da vedere ( non senza una fetta di profumata crostata frangipane)!


Vi lascio con il trailer

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