domenica 11 dicembre 2011

Falafel di lenticchie con salsa piccantina: il contest Pedina


Nel periodo delle feste è tradizione mangiare lenticchie: si dice infatti che portino soldi e così, in particolare durante il cenone di San Silvestro e a Capodanno, si riempiono i piatti con cucchiaiate di questi legumi in umido abbinate al cotechino o allo zampone. Buone, anzi buonissime, ma le lenticchie possono essere preparate in molti altri modi dando vita a ricette molto stuzzicanti! 
Per far conoscere le proprietà di questo alimento nutrizionalmente ottimo, che in una sola porzione al giorno assicura il 63% delle fibre necessarie all'organismo oltre a vitamina B, proteine, fosforo e ferro, Pedon ha organizzato un concorso, che scade proprio oggi (lo so, arrivo sempre all'ultimo), che ha come protagonista la Lenticchia Pedina.


La raccolta di ricette vuole inoltre dare rilievo a un'iniziativa etica: per ogni confezione Lenticchia Pedina venduta saranno infatti devoluti 15 centesimi al progetto del CESVI "Casa del Sorriso" in Brasile. Qui potete leggere maggiori dettagli sul progetto.

Per la raccolta, io ho deciso di cimentarmi con un finger food.
Avete presente i falafel? Sì, quelle polpettine di ceci speziate che si mangiano come sfizio "da strada" in tutto il mondo arabo? Beh, questa è una versione alternativa, con le lenticchie. 


Mini Falafel di lenticchie con salsa piccantina

Per 4 persone, come antipasto

Per i falafel
100 grammi di lenticchie secche 
mezza cipolla 
mezza carota 
mezzo spicchio d'aglio (o anche intero, se vi piace)
coriandolo fresco 
1 cucchiaino di curry 
1 cucchiaino di paprika 
sale qb
farina di grano duro qb 
olio di arachidi per friggere qb 

Per la salsa 
Passata di pomodoro 
paprika
peperoncino  
sale 
olio evo 


Ammollate le lenticchie in acqua per almeno 12 ore, l'ideale è durante la notte. Preparate un trito di cipolla, aglio e carote, unite le lenticchie scolate, il coriandolo fresco, un cucchiaino di curry, un cucchiaino di paprika e salate. 
Frullate il tutto e mettete il composto a riposare in frigo per un'ora. Trascorso il tempo necessario, formate delle palline del composto, passate le polpette su tutti i lati nella farina di grano duro. 
Nel frattempo preparate una salsina di accompagnamento cuocendo per pochi minuti in un pentolino la salsa di pomodoro con poco olio, sale, un pizzico di peperoncino secco, un pizzico di paprika 
Friggete le polpettine da entrambi i lati nell'olio di arachidi ben caldo (usate un pentolino piccolo ma abbastanza alto, in modo che le polpettine siano completamente immerse). Asciugate sulla carta assorbente, servite caldi su piattini da finger food accompagnati da un po' di salsa di pomodoro. 

Alternativa 1: potete cuocere le polpettine in forno; disponetele su una teglia rettangolare sopra un foglio di carta forno unta di olio di arachidi, spennellate d'olio anche la superficie e infornate a 200 gradi per 15 minuti. 
Alternativa 2: al posto della salsa piccante potete abbinare la tradizionale salsa araba allo yogurt, fatta semplicemente con yogurt bianco, succo di limone, un goccio d'olio, sale e origano (deliziosa!).

Vi lascio un film natalizio (come promesso ieri) e in linea con le tradizioni culinarie dell'Arabia e del Medio Oriente (dove le lenticchie sono conosciute e utilizzate da millenni... ricordate tutti il piatto di lenticchie per cui Esaù cedette la sua primogenitura a Giacobbe!): Il Principe d'Egitto un cartone animato che racconta la storia di Mosè, il profeta che condusse il popolo ebraico dall'Egitto, dove era ridotto in schiavitù, verso la Terra promessa



Un cartone un po' datato ormai (è del 98), molto serio e "drammatico" e per questo forse più apprezzato da un pubblico adulto che dai bambini. Menzione a parte merita la canzone "When you believe", interpretata da Mariah Carey e Whitney Houston, che vi lascio da ascoltare. 


Con dispiacere mi sono accorta che invece è terminato ieri il contest organizzato da Silvia di Rumore di fusa, sempre legato alle lenticchie, pensato per aiutare la Lipu.
Vi rimando comunque alla lettura del suo post e all'acquisto delle lenticchie della Lipu, per tutelare gli uccellini abitanti dei nostri boschi!

sabato 10 dicembre 2011

Cake al cocco e frutti rossi e i film di Natale

Buon pomeriggio a tutti voi! Allora, avete già addobbato la vostra casina con albero e presepe? O siete in giro per la città a fare lo slalom fra i negozi, in cerca di ispirazione per i regali? Devo ammettere che io mi sono limitata a rispolverare qualche decorazione e piazzarla sul caminetto, lo spirito del Natale latita ancora un po' da queste parti... E allora, per aiutarmi a entrare nel mood, ho deciso che nei prossimi giorni vi proporrò una serie di film che ruotano attorno al Natale, perfetti da guardare sul divano sotto la copertina, mentre le lucine si accendono e si spengono. Si accettano, chiaramente, richieste specifiche: cercherò di esaudirle il prima possibile. 
Il primo film che mi fa tanto tanto Natale è Piccole Donne



Lo citai anche l'anno scorso qui, ma allora vi proposi la versione del 1949. Oggi invece vi parlo del film del 1994, della regista australiana Gillian Armstrong La critica non fu particolarmente entusiasta di questa versione, io, però, che la vidi a sedici anni, la trovai fresca e piacevole, in grado di ravvivare il linguaggio e i personaggi del libro, ma anche di sottolineare il senso di modernità e anticonvenzionalità della famiglia March e delle quattro sorelle, in particolare della meravigliosa Jo, che qui ha il volto angelico di Winona Ryder (nominata all'Oscar per questa interpretazione).







Il cast tecnico, oltre a quello artistico, è a grande maggioranza femminile e forse questo gusto "rosa" si respira, rendendo il film poco appetibile per i maschietti. Credo, però, che il semplice titolo sia in grado di farli correre a gambe levate, perciò non mi preoccuperei troppo di questa faccenda. 
Piuttosto, preparate un fazzoletto e gustatevelo in uno di questi freddi e pigri pomeriggi invernali, con un tè natalizio speziato e una fetta di questo dolce che mescola profumi tropicali con la dolcezza asprigna dei frutti rossi (un mix che ho trovato all'Esselunga) al posto della solita uvetta sultanina. Scusate la foto, sono riuscita a farla solo quando ormai erano rimaste solo un paio di fette superstiti!



Cake ai frutti rossi

150 gr di farina 00 
50 gr di farina di cocco 
1/2 bustina di lievito per dolci 
100 gr di frutti rossi disitratati e zuccherati
8 cucchiai di zucchero 
2 uova 
1/2 bicchiere di olio 
1 bicchiere di latte 

Setacciare le farine con il lievito e lo zucchero, sbattere le uova in una terrina ed emulsionare con il latte e l'olio Unire gli ingredienti solidi ai liquidi, mescolare. Aggiungere i frutti rossi, versare in uno stampo da plum cake foderato di carta forno e cuocere per 35 minuti circa a 180 gradi. Più facile di così!

mercoledì 7 dicembre 2011

Vestito nuovo... per Cooking Movies!

Ta-dà! Sorpresa!  

Ogni tanto si ha voglia di cambiare, giusto? Beh, dopo quasi due anni in cui avete trovato ad accogliervi il faccione di Amy Adams in Julie & Julia, era tempo di trovare una dimensione nuova, con un header solo mio! Perciò ecco vi presento il nuovo look di Cooking Movies
Che ve ne pare?
L'autrice del nuovo header è mia sorella Francesca, che, come regalo di compleanno, mi ha fatto questo disegno e ha imparato a usare Illustrator per renderlo adatto alla pubblicazione.
Grazie Fre!  

Quella che spignatta ovviamente sarei io, il ciccione per chi non l'avesse capito è Alfred Hitchcock, geniale cineasta e rinomato golosone, che con il cibo aveva un rapporto abbastanza intenso
Aspetto i vostri commenti (e se qualcuno volesse ingaggiarla per un disegno, potete chiedere a me)
Buona serata!  

domenica 4 dicembre 2011

Apple Pie. Di Martha Stewart e di Mildred Pierce


Kate Winslet è una delle mie attrici preferite. La trovo intensa, sempre credibile e con gli anni si è affinata ed è diventata più bella. L'ho conosciuta, come credo tutti noi, in Titanic, ma non mi ha entusiasmato subito. E' stato con altre pellicole, come la precedente Ragione e Sentimento o Amleto, che mi sono accorta che la ragazza sapeva davvero recitare. La conferma è venuta poi con Eternal Sunshine of the Spotless Mind, il visionario film di Michel Gondry, e ancora con The Reader e Revolutionary Road.
Stavolta la nostra Kate s'è data alla tv, o meglio a una delle meravigliose miniserie della HBO che nulla hanno da invidiare al cinema (ed è infatti firmata da Todd Haynes, regista di Lontano Dal Paradiso, Velvet Goldmine Io non sono qui).


Sto parlando di Mildred Pierce, trasmessa in Italia da Sky lo scorso ottobre, tratta dal omonimo romanzo di James Cain del 1941. E' la storia di una giovane"vedova bianca", ovvero una donna abbandonata dal marito e rimasta sola con due figlie a carico, che, per far fronte alle nuove necessità economiche, deve inghiottire l'orgoglio e mettersi a lavorare. Diventa cameriera e poi, una volta appresi i rudimenti della ristorazione, trasforma la sua passione di preparare magnifici "pie" in attività di business.


Mildred prepara le sue Apple Pie

Apre così il suo ristorante e diventa un'imprenditrice di successo: ma la vita non è tenera con lei. Una perdita improvvisa e incolmabile, l'amore per un dandy ex benestante e ora mantenuto e il rapporto morboso e conflittuale con la figlia Veda la segneranno per sempre. 



Kate Winslet e Guy Pearce, nel ruolo del dandy Monty Beragon


Veda, in particolare, sarà la vera causa dei guai di Mildred: la ragazza, maliziosa e ambiziosa, ha ben chiaro dall'infanzia di voler diventare una musicista di successo. Per questo grava con continue pretese sulla madre, ma al tempo stesso la disprezza per le sue scelte e per essersi "abassata" a lavorare. Mildred, che da un lato disapprova ed è affranta dall'atteggiamento della figlia, nutre per lei un'insana venerazione che la porta a giustificarla, convinta in fondo che Veda sia speciale e meriti di avere tutto ciò che vuole.


Evan Rachel Wood è Veda, la figlia senza scrupoli di Mildred


Curiosità: il romanzo era già stato portato al cinema nel 1946, con un film che valse a Joan Crawford l'Oscar come miglior attrice protagonista. In quella versione si scelse di dare un tocco più "noir" alla fine della vicenda, al contrario di questa miniserie, più fedele al libro.

Joan Crawford e Ann Blyth

Non entro nei dettagli, vi consiglio di guardare la serie: splendida la ricostruzione dell'epoca, le case dei quartieri residenziali, gli abiti, la tavola calda, le pie di Mildred. Resterete incantati e, soprattutto dal secondo episodio, non potrete che andare avanti nella visione per scoprire il destino di questa donna caparbia.

Nel frattempo potete godervi la ricetta della pie americana per antonomasia, quella di mele, come quelle che preparava Mildred, ma fatta da me, sulla ricetta infallibile della mitica Martha Stewart (compresa qualche aggiustatina nelle dosi)

Apple Pie
(adattata da Old Fashioned Apple Pie di Martha Stewart)


Per la pasta brisè
300 gr di farina
150 gr di burro (io 130)
mezzo bicchiere di acqua ghiacciata
3 cucchiai di zucchero (nella ricetta di Martha: 1 cucchiaino)
1 pizzico di sale

Per il ripieno
1 kg di mele (io Golden, la ricetta americana prevede le Granny Smith, ma potete usare anche le Golden o le Gala)
2 limoni (succo, Martha anche buccia)
1 cucchiaio di cannella
1 grattugiata di noce moscata
2 cucchiai di farina
3 cucchiai di zucchero (Martha: 170 gr)
1 fetta biscottata (mia aggiunta)

Per la copertura
1 uovo per spennellare la superficie
zucchero semolato per decorare



Preparate la pasta brisé- nella mia versione, quasi sucree, perché preferisco un impasto leggermente dolce e meno zucchero nel ripieno- impastando farina e zucchero con il burro freddo e l'acqua ghiacciata, fino a creare una palla. Mettetela a riposare in frigorifero per almeno mezz'ora avvolta nella pellicola trasparente. Non vi preoccupate dell'attesa, la impiegherete certamente con la parte più noiosa della ricetta, ovvero la pulizia e taglio delle mele: ne servirà circa un chilo, che sono almeno 6 mele, ma dipende dalla dimensione. Detorsolatele, sbucciatele e tagliatele a fettine sottili (io ho usato la parte che affetta della grattugia, per fare prima: mettetele in una terrina e irroratele del succo di due limoni. Aggiungete la cannella e la noce moscata e la farina, mescolate e lasciate marinare.

A questo punto potrete stendere la pasta. Prendetene poco più della metà e stendetela sottile, con l'aiuto del mattarello. Prima di trasferirla in una teglia imburrata, per non rischiare di romperla, ripassatela 10 minuti in frigo o 5 in freezer: sarà molto più facile maneggiarla! Foderate la tortiera, tagliate la pasta in eccesso dai bordi. Bucherellate il fondo con una forchetta e copritelo con una fetta biscottata sbriciolata (aiuta ad assorbire i succhi della mela). Versate all'interno le mele, disponetele lasciando una specie di montagnetta al centro. Stendete anche l'altra metà della pasta (fate sempre un passaggio in frigo o freezer). Richiudete i bordi della torta e pinzateli con una forchetta. Con le forbici effettuate dei piccoli tagli sulla sfoglia in modo da lasciare uno sfiato per il liquido e i vapori delle mele. Con gli avanzi di pasta ritagliati dai bordi create delle decorazioni a piacere, come fiorellini o foglie. Spennellate la superficie con un uovo e ricoprite di zucchero semolato.
Cuocete per circa 40 minuti a 180 gradi, poi abbassate a 170 e proseguite la cottura per altri 20-25 minuti, finché non si sarà formata una crosticina dorata. Se la superficie si colora troppo, dopo i primi 40 minuti potete coprirla con un foglio di alluminio.
Servite tiepida o a temperatura ambiente, se la offrite come dessert o per merenda, potete abbinarla a una crema inglese o una pallina di gelato alla vaniglia :-)
E' davvero una delizia, un tripudio di profumi delicati grazie a mele, burro e spezie. E ribadisco che le mele, nei dolci, non deludono davvero mai!

Con questa apple pie partecipo al giveaway di Araba Felice, Marthellati, ovviamente per il libro Pies&Tarts di Martha Stewart.


Marthellati

Approfitto per ricordare a tutti voi di partecipare anche alla nostra raccolta, mia e di CooktheLook, Sweet Dreams are made of cheese, che scade il 23 dicembre. Si vincono due bellissimi libri, correte a vedere!

Sweet Dreams are made of Cheese

La ricetta è stata scelta come "dolce del weekend" dal mio istantaneo mini sondaggio su facebook.. Per la cronaca, ha stracciato il cake ai frutti rossi e la lemon meringue pie (altra torta che vedrete preparare da Mildred proprio nei titoli di testa!)
Dove accadeva tutto ciò? Sulla pagina di Cooking Movies! Se non vi è già "piaciuta", potete unirvi ora! Basta cliccare QUI! :)
Buona domenica!

mercoledì 30 novembre 2011

Fast Tropical dessert. Per volare ai Tropici

In questi giorni, tormentata da una simpatica sinusite, non faccio che sognare posti al calduccio, spiagge bianche e mari tropicali dove dimenticare nebbie, umidità e perché no, routine e lavoro! 
Mentre aspetto di realizzare questo sogno, mi consolo con sapori che sanno di Tropici: eccovi la ricetta scema di mini dessert, leggeri e superfast: infatti si preparano in 5- minuti -5!

Bicchierino Atmosfera Italiana

Mini Tropical Dessert
Ingredienti per 2
120 gr di ricotta
2 cucchiai di farina di cocco
1 cucchiaio di zucchero a velo
ananas q.b. (vi basteranno due fettine medie)
polvere di pistacchio per guarnire

Prendere l'ananas, tagliarlo a cubetti e metterne un po' sul fondo di due bicchierini. Lavorare la ricotta con lo zucchero a velo e la farina di cocco creando una crema, versarla sopra l'ananas, livellare. Aggiungere qualche tocchetto di ananas e un po' di polvere di pistacchio.

E mentre assaporate il gusto dell'ananas che si fonde con la crema di ricotta al cocco, lasciatevi trasportare To the beach...


The Beach 






Night Swimming



The Beach

— MOVIECLIPS.com




Ve lo ricordate? Il film dopo-Titanic di Leonardo Di Caprio, un po' (tanto deludente), ma il setting era veramente stupefacente!
Per un po' di divertimento, invece, meglio la compagnia di...

Madagascar







Trailer #1



Madagascar

— MOVIECLIPS.com



lunedì 28 novembre 2011

A night of food photography.. At Vog9!

La settimana scorsa Monica mi ha fatto un bel regalo, invitandomi a una serata a base di cibo & photo al Vog9, studio del fotografo specializzato in food Paolo Castiglioni
Ci seguiamo da tempo sui nostri blog ma non ci eravamo mai viste, è stato bello incontrarsi. E c'era anche Sonia, davvero carinissima!  
E' stata un'esperienza molto divertente! Foodblogger e appassionati di fotografia, abbiamo passato la serata insieme imparando come si impiatta e si "trucca" un piatto di pasta per una foto professionale, con l'aiuto della food stylist Angela De Toma, e le regole di uno scatto perfetto, per la pasta e per i bellissimi muffin preparati da Monica.
Vi lascio qualche foto scattata durante la serata: eh no, non aspettatevi che tutt'a un tratto sia diventata brava.. a me mancano proprio le basi e la mia macchinetta digitale, che se la cavicchia, non può certo competere con le reflex accessoriate che ho visto in mano ai miei compari :-)) In ogni caso, chi se ne importa? 
Ci siamo divertiti, abbiamo impiattato, scattato, ma soprattutto mangiato un ottimo piatto di fusilloni al ragù di prosciutto... Paolo, oltre a saperla lunga sul fronte della fotografia, è un buongustaio!

Angela impiatta...

...e sistema la pasta per i primi scatti

Il set

Monica e Jaime

Paolo controlla in camera

Prova...

ed eccola qua..

I muffin fotografati da me...

...e da Paolo (un po' meglio!!!!)

Se volete vedere qualche altra foto - certamente di miglior qualità- correte da Monica (ci sono anche io.. sono quella bionda :) ) e da Sonia.

domenica 27 novembre 2011

Cioccolato e castagne. Orgoglio e pregiudizio

Avevo un pregiudizio sulla farina di castagne
Per quanto adori questi frutti d'autunno in versione lessatacaldarroste, glacé e come crema, ho sempre pensato che la loro farina fosse invece un ingrediente ostico, dal retrogusto amarognolo che difficilmente incontrava i gusti della gente. Ora invece l'ho del tutto rivalutata.
Tra le tortine preparate lo scorso lunedì e la mia creazione di ieri, che vi mostrerò tra poco, è scoppiato un amore. 



Come Elizabeth Bennet con Mr Darcy, avevo preso un granchio, e sono pronta ad ammetterlo.
D'ora in poi non mi lascerò sfuggire nessuna appetitosa ricettina a base di questo ingrediente. Credo che il prossimo step sarà utilizzarla in qualche preparazione salata, ad esempio delle crepes ripiene ai funghi, o delle tagliatelle rustiche. 
E poi veniamo all'orgoglio. Possibile voler fare una crostata con un ripieno di cioccolato e non trovare neanche una ricetta di crema che vi soddisfi? Per me, sì. Ganache? Troppa panna. E poi si può cuocere in forno? Boh. Crema pasticcera? Non adatta! Creme varie scovate sui siti di ricette? Troppo burro! Il ripieno della crostata- brownies di Montersino? ...ma quante uova e burro ci vanno lì dentro? No, no. Alla fine mi sono data, tronfia, a una crema del tutto inventata alla ricotta e devo dire che, fortunatamente, non mi ha abbandonata. Ho portato la torta a una cena tra amici ed è stata spazzolata. 
Il ripieno, ricco (e orgoglioso) grazie al sapore deciso del cioccolato fondente e alla consistenza morbida e umida, si sposa con la friabilità della frolla, dall'aroma caldo (sottovalutato) delle castagne. Fatela!


Crostata con frolla alle castagne e crema di cioccolato e ricotta

Per la frolla
150 grammi di farina di castagne
120 grammi di farina 00
30 gr di fecola di patate
150 grammi di zucchero
100 grammi di burro
2 uova

Per la crema
250 grammi di ricotta
150 grammi di cioccolato fondente
20 grammi di burro
80 grammi di zucchero
1 uovo

Montare le uova con lo zucchero (io volevo ridurre il burro e lasciare la frolla morbida quindi ho scelto di mettere le uova intere e non solo i tuorli). In una terrina capiente setacciare le farine, unire il burro tagliato a tocchetti e lavorare con una forchetta, unire le uova montate con lo zucchero e continuare ad amalgamare a mano fino a creare una palla. Mettete in frigo per almeno mezz'ora.

Sciogliere a bagnomaria il cioccolato con un pezzetto di burro. Una volta sciolto, unite lo zucchero, la ricotta setacciata e amalgamare con cura. Infine aggiungere un uovo e lavorare la crema con una spatola.  

Stendere la frolla, rivestire uno stampo imburrato con due terzi della pasta, versarci la crema e livellare. Aggiungere striscioline di pasta a formare la classica griglia da crostata. Infornare a 180 gradi per 35 minuti circa (prova stecchino sempre valida :-)


Parliamo del film? Orgoglio e Pregiudizio ovviamente non ha bisogno di presentazioni: si tratta del romanzo più celebre di Jane Austen. Elizabeth Bennet è l'eroina austeniana che preferisco: è irruenta, impulsiva, orgogliosa (appunto), piena di vita, entusiasmo, ironia. In un'epoca in cui le famiglie inglesi si danno da fare tra tè, balli e pic nic per combinare il miglior matrimonio per le proprie figlie, Elizabeth osa dire "Soltanto il vero amore potrà condurmi al matrimonio, ragion per cui rimarrò zitella!"
Il suo rapporto con Darcy, gentiluomo apparentemente arrogante ma in realtà molto onesto e riservato, passa, attraverso scandali e malintesi, dal disprezzo all'ammirazione e a quell'amore che fa arrossire le guance. 
Nella trasposizione cinematografica, però, si perdono un po' la poesia e gli insegnamenti della Austen a favore di una trama che rimane un po' fine a se stessa.
Se Keira Knightley rende abbastanza bene la ribelle "Lizzie" e la sua energica fame di vita e di giustizia, il suo compare, tale Matthew McFaydenappiattisce la figura (per me mitica) di Mr Darcy. Sarà che fisicamente non ci siamo, con quello sguardo acqueo che trovo privo di fascino ed espressività, ma non mi convince. Il testo è fedele al libro, la ricostruzione storica perfetta: manca solo qualche scintilla in più. Tutto sommato, comunque, un film che non deluderà gli amanti del genere. 

Con la crostata partecipo al contest di Dentro la Pentola, Dentro il riccio!




Vi ricordo inoltre che avete tempo fino al 23 dicembre per inviarci la vostra ricetta per il nostro contest dolce... a base di formaggio! Partecipate, ci farete felici!


Leggi come partecipare

Chi ben comincia... il mio parere sui film visti tra fine e inzio anno

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