lunedì 22 novembre 2010

Pomodori Verdi Fritti. Alla fermata di Whistle Stop o dove volete



Dall'alto a sinistra, Ruth, Idgie, Evelyn e Ninny

Uno dei miei film preferiti da sempre è Pomodori Verdi Fritti al Caffè di Whistle Stop: una storia di amicizia, amore disinteressato, dolore, riscatto e avventura. Come non innamorarsi degli umidi e rigogliosi paesaggi dell'Alabama, del blues e dei personaggi di Idgie Threadgoode (Mary Stuart Masterson) e Ruth (Mary Louise Parker)? Senza dimenticare le mitiche Kathy Bates e Jessica Tandy, che rivivendo quell'antica storia ridanno senso alla loro vita presente (indimenticabile Kathy Bates che urlando un liberatorio TOWANDAAA! preme l'acceleratore e tampona l'auto di due squinzie prepotenti che le avevano rubato il parcheggio). 
Il film è tratto dall'omonimo libro di Fannie Flag, nel quale la relazione tra le due donne va oltre all'amicizia: nella trasposizione cinematografica, al contrario, la natura lesbica del rapporto è sottaciuta, solo insinuata come eventualità e lasciata all'interpretazione dello spettatore. 
Il titolo del libro riprende una delle ricette servite al caffè aperto dalle due amiche: si tratta dei pomodori verdi, che sono una varietà specifica di pomodori da mangiare cotti (e non i pomodori rossi semplicemente acerbi), fritti. 
Ecco come potete prepararli:
foto dal sito Bfeedme
Pomodori verdi fritti
Farina 00 100 gr
Farina di mais 100 gr
4 grossi pomodori verdi
2 uova
sale
pepe
olio di semi 

Tagliate i pomodori a fette spesse un centimetro, salateli e lasciateli circa mezz’ora a perdere l’acqua. Sbattete le uova con sale e pepe in una ciotola e setacciate le farine in un’altra. Passate le fette di pomodoro nell’uovo e poi nella farina e friggete in olio di semi bollente. Passate su carta assorbente e servite subito!
Per accompagnarli? Un'insalata di pollo, fatta con petto grigliato a tocchetti, scaglie di grana, carote e zucchine tagliate a julienne, olive nere e insalata croccante. Il tutto condito da una salsa preparata con 2 cucchiai di maionese, 1 cucchiaio di yogurt bianco denso e un pizzico di origano.

domenica 21 novembre 2010

Benvenuti al sud, consoliamoci con lo zabaione



Molti mi avevano consigliato di andare al cinema a vedere Benvenuti al Sud, che di sicuro mi sarei fatta un sacco di risate. Al cinema non ci sono andata, l'ho visto l'altro giorno a casa e ho fatto bene. Lo so, è una commedia che vuole giocare esplicitamente sugli stereotipi, ma l'ho trovato appena passabile: i pregiudizi dei protagonisti, che sono poi la base su cui si gioca tutta la storia, non reggono proprio, sono anacronistici. Claudio Bisio è un funzionario delle Poste che da 15 anni cerca il trasferimento da Usmate a Milano. Primo appunto: da brianzola trasferita a Milano, so bene che chi sceglie di stare in Brianza lo fa consapevolmente e lo "rivendica con orgoglio", per citare la Santanché. E la moglie che guardando il Duomo sospira "Milan l'è un gran Milan" fa veramente strano. Comunque, nel momento in cui il poveraccio viene spedito a Castellabate nel Cilento, la disperazione regge fino a un certo punto. Come aveva scritto Liberazione, anche il più tordo dei leghisti sa che un paese a picco sul mare in Campania è più bello di Usmate Velate. Per cui la girandola di terrore, equivoci e luoghi comuni che seguono e che in qualche modo si vuole rifare al cinema di De Sica (Pane amore e fantasia e co) fa appena sorridere, nella sua prevedibilità. Simpatici, comunque, i personaggi "terroni", belli i paesaggi e abbondanti le porzioni della mamma di Mattia, collega di Bisio che a 35 anni pare incapace di lasciare la casa di mammà. Alla fine, però, ci riesce e lei gli dice addio con uno zabaione al marsala.
Prepararlo non è difficile:

Zabaione al marsala, ingredienti per 4: 
4 uova
80 gr di zucchero
vanillina
un po' di scorza di limone
80 ml di marsala secco






Versare in una casseruola i tuorli e montarli con lo zucchero finché non si ottiene un composto spumoso. Aggiungere la scorza di limone e la vanillina. Mettere la casseruola sul fuoco a fiamma lenta e aggiungere il marsala. Mescolate con la frusta per circa un quarto d'ora, fino ad ottenere una crema densa e gonfia. Potete servirlo freddo in un bicchiere guarnito da una spolverata di cacao -oppure da qualche frutto di bosco- e accompagnato da biscotti tipo lingue di gatto. 

venerdì 19 novembre 2010

Su Facebook è cartoon mania. E io vi propongo le crepes di Creamy


Yu e Creamy


Non so di chi sia la pensata, sta di fatto che con la presunta motivazione di celebrare la settimana dei diritti dell'infanzia in questi giorni Facebook è diventato un'immenso mosaico di foto dei cartoni animati che troneggiano al posto dell'immagine dei profili. I più entusiasti sono gli over 30 (fascia in cui, ahimè, mi colloco) che fanno a gara a scovare il cartone dimenticato e si accapigliano sui personaggi scelti, accusandosi di copiare o affermando di avere più diritto di accostarsi all'eroina o eroe di turno per a) somiglianza fisica b) nome c) passione conclamata.
Io nel mio piccolo ho fatto fatica a scegliere perché da piccola guardavo milioni di cartoni animati e andavo a periodi. Prima mi fissavo su Hilary, poi Mila, poi Lulù, poi Magica Emi. Detto questo, e volendo evitare Georgie che impera nei profili di metà delle ragazze (era una strafiga, tutte vorremmo essere come lei) ho optato per L'incantevole Creamy!
Creamy è stato uno tra i primi cartoni a lanciare il filone "ragazzina che sembra normale ma è speciale e si trasforma in ragazza più grande, più bella e con una dote incredibile". Nel caso di Yu-Creamy la dote era il canto e infatti la nostra amica diventava subito una misteriosa popstar.
Peccato che alla prima esibizione, quando le chiedono il suo nome, Yu, ancora stordita dalla trasformazione, dica la prima cosa che vede, ovvero "Creamy", la scritta sul chiosco dei genitori, degli ambulanti che vendono crepès! Perciò non resta che lasciarvi la ricetta delle crepès: una base molto versatile che potete riempire a piacere, praticamente con qualsiasi cosa! Parliamo della ricetta salata, però, perché ultimamente abbiamo un po' esagerato con i dolci.

Crepès salate
Preparate la pastella con:
20 gr di burro
200 gr di farina
1/2 litro di latte
4 uova
1 pizzico di sale




Setacciate la farina, aggiungete le uova e diluite con il latte versandolo a filo, aggiungete il burro che avrete sciolto a bagnomaria e il sale. L'ideale è lasciare riposare la pastella per un'ora in frigo. Poi scaldate una padella antiaderente unta con un pezzetto di burro e passate alla preparazione delle crepes. Versate un mestolino di pastella, quando la crepes è rappresa giratela (se serve aiutatevi con un coperchio, non siamo tutte grandi chef) e togliete dal fuoco. Andate avanti finché non avrete finito la pastella.
Potete riempirle come più vi piaccionoe chiuderle a fazzoletto oppure arrotolandole e poi passarle in forno sotto il grill o di nuovo qualche secondo in padella. Qualche idea per il ripieno? I classici ricotta e spinaci (che vanno saltati), cotto e fontina, quattro formaggi,. Ma anche salmone affumicato e robiolina alle erbe, o radicchio con besciamella e scamorza affumicata.



giovedì 18 novembre 2010

Cupcake d'autunno ai cachi: update

Ricordate le "persimmon cupcakes", tortine ai cachi d'autunno, di cui vi ho parlato QUI? Ebbene, finalmente le ho preparate. Eccole! la foto è orrida, ma le tortine sono venute buone.. Però non ho fatto la cremina con il latte condensato per guarnirle, preferivo tenermi sul leggero!
Provatele anche voi...


mercoledì 17 novembre 2010

Chocolat, che consolazione



Certe sere d'inverno, dopo cena, quel che mi scalda di più è un pezzetto di cioccolato. Un semplice quadratino che si scioglie in bocca liberando endorfine e facendomi subito sentire meglio... Solo il profumo risolleva gli animi e ridà energia. Oddio, forse stasera per ridarmi energia ci vorrebbe un'intera tavoletta. Per i pomeriggi d'inverno, però, l'ideale è una bella cioccolata in tazza, densa, corposa e bollente... un po' come quella che Vianne (Juliette Binoche) rimesta nel film Chocolat, un piccolo gioiello apprezzato in particolare da inguaribili romantici e golosoni.

Ecco come preparare la cioccolata SENZA preparati già pronti -alla Ciobar, per intenderci-. 
Dosi per 1 tazza: 
2 cucchiai di zucchero
1 cucchiaio di cacao amaro in polvere
250 ml di latte intero
1 cucchiaio di fecola di patate

Setacciate la fecola, il cacao e lo zucchero, versateli in un pentolino e aggiungete il latte a filo, mescolando bene e facendo attenzione a non creare grumi. Lasciate scaldare mescolando, fino a raggiungere l'ebollizione. Bollite un minuto, per far addensare il composto. Se vi piacciono i gusti decisi e speziati, potete aggiungere un goccio di rum oppure un po' di polvere di cannella. Versate in tazza e accompagnate la cioccolata con biscotti tipo lingue di gatto o savoiardi. Come si preparano in casa? Nella prossima puntata :-)

martedì 16 novembre 2010

Star food. Harry Potter: cosa mangiano i maghetti?

I tre attori alla prima del settimo film 
Alla premiere londinese di Harry Potter e i doni della morte, in uscita in Italia il 19 novembre, i tre maghetti Harry Potter (Daniel Radcliffe), Hermione Granger (Emma Watson) e Ron Weasley (Rupert Grint) sono apparsi cresciutissimi, ormai lontani dai bambini che erano nel primo film della saga, uscito circa 10 anni fa. Protagonista, in particolare, la Watson, che ha sfoggiato un'inedito taglio cortissimo e un vestitino che scopriva le gambe. Ma pare che la linea di Emma non sia frutto di grandi sacrifici: i suoi cibi preferiti, infatti, sono i muffin al cioccolato, i frappé, le patatine ai gamberi e soprattutto i toast, per i quali ha una vera e propria ossessione. Come li mangia? Rigorosamente all'inglese, cioè con una noce di burro che si scioglie sulla fetta di pane caldissima appena tostata. Ottimi con un tè nero del pomeriggio.
E voi, come mangiate i toast? E come preferite la maghetta, con la zazzera corta o il capello fluente?

Il nuovo taglio di Emma


La Watson nella campagna Burberry



domenica 14 novembre 2010

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Tutti insieme appassionatamente con lo Strudel


L'altro giorno al lavoro si parlava di trucchi per preparare bene questo dolce tirolese e tutte abbiamo confessato di prepararlo con la pasta sfoglia già pronta. Peccato, però, il vero strudel non è di pasta sfoglia, ma di una pasta non lievitata tipo fillo, tirata fine fine. Poi è saltato fuori un weekend fuori porta in Liguria, a casa di un amico a fare la raccolta delle olive: volevo portare qualcosa, avevo poco tempo e l'ho fatto ancora con la pasta sfoglia pronta. Ha ricevuto comunque consensi ed è stato l'ideale a colazione, per darci la carica prima di spogliare gli alberi delle olivine con pazienza e dovizia, rigorosamente a mano.
E voi, siete pronti a gustarlo Tutti insieme appassionatamente? Eh già, quale altro film potrebbe star meglio con questo dolce trentino? Montagne, prati verdi, fratelli e sorelle canterini... E come giusto coronamento di una scarpinata tra i sentieri, una bella fetta di dolce.
Ecco la ricetta per prepararlo, con la pasta fatta a mano. Ma se siete di corsa, sapete già cosa fare. :-)
Pasta.
250 gr di farina 00
Acqua tiepida 150 ml circa (35°)
2 cucchiai di olio di semi
Ripieno: 4 mele, 60 gr di uvetta, 100 gr di zucchero, 2 cucchiaiate di marmellata, 5 biscotti secchi, scorza di limone, cannella, 50 gr di pinoli (o nocciole o mandorle)

Lavorare la farina con l'acqua e l'olio per circa 15 minuti e comunque finché non si crea un impasto liscio che non si appiccica al piano. Stenderlo sulla carta da forno, riempirlo con la mela tagliata a tocchetti mescolata con i biscotti sbriciolati, la scorzetta, i pinoli o le nocciole tritate, l'uvetta ammollata in 2 cucchiai di rum, 2 cucchiaiate di marmellata di albicocche, o di pesche o altro frutto a vostro gusto, zucchero e cannella. Chiudere creando un rotolo e infornare a 180 gradi per circa 45 minuti.
Auf Wiedersen!





giovedì 11 novembre 2010

Quando ce vò ce vò: Un meraviglioso batticuore. Per i panzerotti


Mentre aspetto la mia collega per il pranzo (ma mi considero ufficialmente in pausa), voglio scrivere due righe su una di quelle pellicole che non cambieranno la storia del cinema mondiale ma sono state pietre miliari per le adolescenti degli anni 80 e 90. Ieri Straberry Blonde mi ha fatto ricordare il meraviglioso Pretty in Pink. Così sono andata a cercare un altro film  scritto da John Hughes, sceneggiatore e produttore diabolicamente in grado di toccare le corde di ogni teenager grazie a storie di rivincita e buoni sentimenti. E' andata a finire che me lo sono rivisto tutto. Vi dice niente Some Kind of Wonderful? O meglio Un meraviglioso batticuore? Non potete non ricordarvelo. C'era Mary Stuart Masterson (Pomodori verdi fritti) in versione supermaschiaccio, con i capelli biondi corti e i guantini di pelle per suonare la batteria. C'era Eric Stoltz, rossino dagli occhioni blu visto in alcuni film (Piccole donne, Pulp Fiction) e arruolato in vari telefilm tipo Caprica e Grey's Anatomy (dove interpretava un malato pluriomicida). E poi c'era Lea Thompson, la mitica mamma di Marty McFly in Ritorno al futuro.

La storia è semplice: Watts, maschiaccio e amica di Keith, si rende conto di provare qualcosa di più per lui quando il ragazzo invita a uscire la bella della scuola, Amanda. Questa sta con il figone riccone sbruffone di turno, ma lo vuole mollare perchè stufa dei suoi modi da bullo... Ok, si tratta di uno di quei filmetti che durante le vacanze passano su Italia1 la mattina, ma non è esattamente ciò che ci vuole ogni tanto? Quelle storielle dove tutto alla fine va come deve andare e noi viviamo felici e contenti? Esattamente come la voglia di junk food. Ti prende e non ti molla, tu lo sai che il riso integrale o il petto di pollo ai ferri ti fanno meglio, o che la pasta alla Norma è infinitamente più sofisticata a parità di calorie, ma vuoi un bel panzerotto con il pomodoro e la mozzarella. E non quelli al forno! Ci vogliono quelli fritti!
Siete anche voi in preda a un raptus? Allora vi lascio il link alla ricetta di Giallozafferano: eccoli. Ma poi gustateveli sul divano, guardando Un meraviglioso batticuore (guardate l'inizio).

martedì 9 novembre 2010

L'arte del sogno, con la giusta tisana

L'Arte del sogno è ciò in cui mi vorrei impegnare di qui a pochi minuti. Oggi sono veramente spossata e devo riposare! Eppure nel film di Michel Gondry il sogno diventa l'unico mezzo che il protagonista (Gael Garcìa Bernal) conosce per vivere a pieno, a tutta velocità, abbellire il mondo reale, amplificare le proprie emozioni e persino conquistare la ragazza che gli piace (Charlotte Gaisnburgh). Ma sogno e realtà non coincidono quasi mai... Avevo adorato Eternal Sunshine of The Spotless Mind (che in Italia una traduzione quantomeno naif ha titolato Se mi lasci ti cancello), mentre non sono riuscita ad apprezzare del tutto quest'avventura onirica. Per ora vi lascio con l'unica ricetta possibile in questo momento: quella di una tisana per conciliare il sonno.


Ingredienti:
foglie di
Biancospino
Melissa
Tiglio
Lavanda
Camomilla.

Mescolare gli ingredienti, lasciare un cucchiaino della miscela in infusione nell'acqua bollente per circa 5-8 minuti. Filtrare, dolcificare a piacere con miele.. e la tisana è pronta. Buonanotte!


lunedì 8 novembre 2010

How i met your mother. Cupcakes d'autunno


How I Met Your Mother è una sitcom trasmessa da CBS. Il protagonista è l'architetto Ted Mosby (Josh Radnor), che a distanza di vent'anni, dalla poltrona di casa, racconta ai propri figli le avventure della sua gioventù newyorkese, quando si divertiva in compagnia di quattro amici e cercava disperatamente di incontrare l'amore della sua vita. La premessa farebbe pensare che il flashback non possa protrarsi troppo a lungo, ma in Usa attualmente sta andando in onda la sesta serie. Com'è possibile? Gli Americani sulle sit com la sanno lunga. Gag, follie e situazioni esilaranti si susseguono senza sosta, come le fidanzate "sbagliate" messe sulla strada di Ted. Ma soprattutto, c'è la gang. Personaggi divertenti che offrono sempre nuovi spunti. Robin (Cobie Smulders), giornalista tv che lavora nel programma delle 4 del mattino e ha una passione per le armi e il whiskey. Barney (Neil Patrick Harris), womanizer seriale che ha dormito con 200 donne e veste solo abiti su misura. Marshall (Jason Segel), il migliore amico di Ted (ma Barney non è d'accordo) e suo ex compagno di college, bambinone entusiasta e da sempre innamorato di Lily (Alyson Hannigan), maestra d'asilo con vena artistica, che riesce a mettere insieme i pezzi della banda sconclusionata. 
Nel corso delle varie stagioni, il cibo ha avuto alcuni momenti di gloria. La prima volta, quando Marshall disperato per la partenza di Lily provava a prepararsi da solo i pancakes. La seconda, quando i cinque giravano tutta la città per ritrovare un bugigattolo che vendeva l'hamburger più delizioso di NY e infine quando Ted, a un matrimonio, incontrava una ragazza "dolcissima", che faceva la pasticciera e gli regalava cupcakes.
Cosa sono i cupcakes?
Sono tortine, tipo muffin, che vanno molto di moda in America, soprattutto per le feste e ora anche ai matrimoni. Vengono cotte in cartine della dimensione di una tazza e sono spesso decorate con pasta di zucchero colorata, molto scenografica, ma si possono trovare anche glassate o ricoperte di smarties, crema di cioccolato, vaniglia o burro di arachidi.  
Una ricetta originale e molto autunnale è quella che potete trovare sul blog The Cupcake project, ovvero bellissime tortine ai cachi. Qui l'ho tradotta convertendo anche le once in grammi. 

Cupcake ai cachi, dal blog "The cupcake project"
Per 12 cupcake 
200 gr di farina
1 cucchiaino di cannella
1 cucchiaino di lievito
70 gr di burro a temperatura ambiente
70 gr di zucchero
2 uova
70 gr di polpa di cachi
70 ml di succo d'arancia

Per la glassa:
100 gr di zucchero, 
1 cucchiaino di zenzero, 
2 uova, 
70 gr polpa di cachi, 
300 ml di latte condensato


Preriscaldare il forno a 180 gradi.
Mescolare la farina con la cannella e il lievito. In un'altra ciotola sbattere le uova con lo zucchero e il burro, la polpa di cachi e il succo d'arancia finché non sono ben amalgamati. Aggiungere lentamente la farina e mescolare bene. Versare in formine riempiendole per tre quarti e cuocere per circa 30 minuti.
Preparare la glassa. Mettere tutti gli ingredienti in un pentolino e cuocere a fuoco medio, mescolando fino a ebollizione. Lasciare bollire per circa un minuto, poi spegnere il fuoco e lasciar raffreddare. Versare il composto in un sac-a-poche con una punta a stella decorare le tortine. Yum!


Chi ben comincia... il mio parere sui film visti tra fine e inzio anno

Il tempo per scrivere dei film che guardo scarseggia sempre, così ho deciso di fare un post riepilogativo dei tioli visti nell'ultimo p...