Il meteo lo diceva, che sarebbero tornati i 35 gradi, e nei prossimi giorni si arriverà di nuovo a picchi di 40. Allora io che faccio? Accendo il forno per preparare gli scones! D'altro canto se la voglia di dolce chiama, chi resiste? Soprattutto quando i mirtilli custoditi in frigo rischiano una morte prematura: sentivo il dovere di salvarli!
La ricetta è tratta dal blog Sally's Baking Addiction, ho seguito i suoi suggerimenti e il procedimento, ho solo sostituito il buttermilk con lo yogurt greco! Eccola:
Lessi il libro di Nick Hornby "Juliet, Naked" nel 2010 e mi piacque un sacco, per molti motivi.
1) Il british humor di Hornby, davvero impagabile.
2) Il personaggio di Duncan, un bamboccione egocentrico ed egoista, che mostra come una passione possa trasformarsi in ossessione, trascendere l'oggetto della nostra reverenza e diventare simulacro dei significati e dei valori che noi scegliamo di attribuirgli.
3) La psicologia della protagonista Annie, impantanata in una vita a metà: un lavoro così così, una relazione così così, il desiderio represso di un figlio.
4) Tucker Crowe, musicista indie da 20 anni nell'oblio: un uomo incapace di perdonarsi, che si è boicottato da solo per così tanto tempo da vedere se stesso e tutto ciò che gli sta attorno come un unico, gigante, fallimento.
5) La musica, che accompagna e si mescola alla vita, e all'amore, come accade spesso nei racconti di Horby.
6) Il fatto che in mezzo a tutto questo casino, alla fine vinca comunque la speranza, la voglia di ricominciare e di reinventarsi.
Adesso questo delizioso libro è diventato una commedia e io non potevo non vederla. Soprattutto perché nei panni di Tucker Crowe c'è uno dei miei attori preferiti, Ethan Hawke, che canta anche le canzoni scritte per il film, anche da Ryan Adams (che adoro).
E allora com'è la trasposizione cinematografica di Juliet, Naked?
Buongiorno e Buon lunedì dell'Angelo!
Avete passato una buona Pasqua?
Se avete già digerito agnelli, capretti o pranzi vegetariani alternativi, oggi vi lascio la ricetta di un piatto tipico della zona del teramano, dove vado sempre in vacanza al mare: gli spaghetti alla chitarra con le pallottine!
Le pallottine non sono altro che ottime polpettine con carne di manzo e maiale e formaggio: si fanno tutto l'anno ma in particolare questa stagione primaverile. La preparazione è un po' più lunga rispetto al classico ragù, ma la soddisfazione di mangiare quelle piccole polpette insieme alla pasta è impagabile!
Al posto delle chitarrine, potete utilizzare altra pasta all'uovo come i tagliolini, se li preferite, ma la chitarra ha una consistenza perfetta per trattenere il sugo.
Vi lascio la ricetta!
Ingredienti per 4 persone:
Pasta: 400 grammi di chitarrine all’uovo
Sugo: 1 cipolla, 1 carota, 1 piccolo gambo di sedano (o metà), 1 spicchio d’aglio, 500 ml di passata di pomodoro rustica, sale, olio extra vergine di oliva, peperoncino (facoltativo)
Pallottine: 125 grammi di trita scelta di manzo, 125 grammi di macinato di maiale, 20 grammi di parmigiano grattugiato, 20 grammi di pecorino grattugiato, 1 uovo, noce moscata, sale, pepe
Tempo di preparazione:
30 minuti per la preparazione delle pallottine e delle verdure del sugo. Tempo di cottura: 5 minuti per le pallottine, 1 ora per il sugo con le pallottine.
Procedimento
1. Prepara l'impasto per le pallottine con la carne macinata, poco sale, una grattata di noce moscata, parmigiano e uovo. Impasta bene con le mani, poi forma delle polpettine molto piccole, della dimensione di una nocciola.
2. Lessale per pochi minuti in brodo vegetale o acqua. In alternativa friggile in padella con olio extra vergine di oliva.
3.Trita molto finemente carota, sedano e cipolla e falli soffriggere con un po’ d’olio. Aggiungi il pomodoro.
4. Dopo qualche minuto, unisci le pallottine scolate e prosegui la cottura a fuoco basso per circa un’ora.
5. Porta a bollore l'acqua per la pasta, lessa le chitarrine secondo quanto indicato, generalmente pochi minuti. Scola la pasta e condisci con il sugo di pallottine e parmigiano o pecorino, o ancora meglio un mix dei due, a volontà.
L'ottava stagione di Game of Thrones è finalmente qui!
L'attesa è alle stelle e l'hype a mille: stasera in America, stanotte alle 3 per noi che siamo in Italia, andrà in onda il primo episodio dell'ottava e ultima stagione di Game of Thrones o Trono di Spade che dir si voglia.
La serie fantasy che ha ridefinito il genere e conquistato il mondo torna a quasi due anni dalla fine settima stagione. E' probabile che a questo punto vi starete chiedendo....
Dove eravamo rimasti?
Come fare un efficace ripasso della settima stagione?
Dove vedere la prima puntata dell'ottava stagione di Game of Thrones?
Cosa mangiare, invece delle vostre unghie, durante la prima puntata dell'inizio della fine?
Nel 1994 passavo le mie giornate china sul Rocci e l'IL a fare versioni di latino e greco ascoltando un mix improbabile di generi musicali e sognando un futuro migliore (lontano dalle suddette versioni). La mia conoscenza della settima arte si limitava a qualche visione domenicale al cinema del paese e i film che passavano in tivù anni dopo l'uscita nella sale. Non c'è da stupirsi quindi se Pulp Fiction per me non significò nulla: lo vidi solo un paio d'anni dopo e lo trovai carino, ma non lo capii troppo. Fu solo otto anni dopo, con l'uscita di Kill Bill che mi piacque da matti fin dalla prima visione, che decisi di riguardarlo e ne compresi la genialità. Pulp Fiction è ancora il film più famoso, sicuramente il più acclamato, di Quentin Tarantino.Rappresenta lo spartiacque nella carriera del regista, la pellicola che ha rivelato al mondo il suo talento visionario in grado di pescare ispirazione da generi e registi diversi- dai gangster movie di Scorsese agli episodi intrecciati di Robert Altman, passando per i western di Sergio Leone e i poliziotteschi italiani degli anni 70 - rimescolandoli in forma inedita e innovativa.
Quattro storie “pulp” in un unico film. Pulp Fiction non segue una narrazione cronologica, ma si svolge attraverso quattro storie diverse che si intersecano in una complicata struttura circolare. All’inizio siamo in una tavola calda dove due fidanzati fuori di testa, Coniglietto e Zucchina, si accingono a fare una rapina. Subito dopo vediamo Vincent (John Travolta) e Jules (Samuel L. Jackson), due killer alle prese con il recupero di una preziosa valigetta e l’intervento di Mr. Wolf (Harvey Keitel) per assisterli nella difficile pulizia della propria auto, sporcata del sangue di un uomo ucciso per errore. I due si dirigono poi proprio alla tavola calda dove sta per svolgersi la rapina. Vincent è anche protagonista del terzo “episodio”, in cui il suo boss, Wallace, lo incarica di portare fuori la moglie. E’ qui che entra in scena Mia Wallace, interpretata da Uma Thurman, grazie alla quale la serata assumerà presto una piega molto movimentata. Infine, c’è Butch (Bruce Willis), pugile pagato da Wallace per perdere un incontro, che però contravviene al patto. Ovviamente la scelta del pugile avrà conseguenze violente, dando il via a fughe e imprevisti dai risvolti drammatici.
Ispirato ai racconti di narrativa noir pubblicati negli anni 30 e 40 sui cosiddetti “pulp magazine”, il film di Tarantino spiazza e innova il genere perché la violenza è sempre pervasa dall'ironia: sarcasmo e umorismo nero accompagnano tutta la pellicola, spuntando anche nei momenti più cupi della storia. Il risultato finale è surreale e divertente nonostante la crudeltà delle scene e degli avvenimenti.
Tra le scene diventate cult di Pulp Fiction c’è l’uscita tra Vincent Vega e Mia Wallace. Il killer, incaricato di portare a spasso la moglie del suo capo, la accompagna al Jack Rabbit Slim’s, un locale in stile diner anni 50, dove Mia ordina un milkshake da 5 dollari. Vincent a quel punto le chiede di assaggiarlo: è curioso di sapere cosa ci possa essere in un milkshake di tanto delizioso per farlo pagare 5 dollari.
Presto il milkshake viene però lasciato da parte, perché nel locale inizia una gara di ballo a cui Mia vuole partecipare: la donna trascina così Vincent sulla pista, dove i due si scatenano improvvisando un twist sulle note di You never can tell di Chuck Berry.
Curiosi anche voi di sapere il segreto del milkshake da 5 dollari? Banana e vaniglia sono gli ingredienti principali. Assolutamente da non dimenticare, inoltre, la ciliegina candita sopra la panna di guarnizione. Per un effetto vintage, poi, meglio servire il milkshake in bicchieri alti e con una bella cannuccia colorata. Ecco come si prepara.
5 Dollars Milkshake di Pulp Fiction
Preparazione: 10 minuti
Difficoltà: facile
5 Dollars Milkshake di Mia Wallace (Pulp Fiction)
Ingredienti per 2 milkshake: 1 banana, 1 bicchiere colmo di latte parzialmente scremato freddo di frigo, 6 cucchiai di gelato alla vaniglia, 1 cucchiaino di essenza di vaniglia. Per guarnire: panna montata, ciliegine candite.
1. Metti tutti gli ingredienti nel frullatore: la banana a pezzi, il gelato, il latte, la vaniglia
2. Aziona il frullatore e lascia andare finché la banana non sarà completamente frullata e si sarà formato un liquido denso
3. Versa in due bicchieri alti e capienti
4. Guarnisci i milkshake con panna montata e una ciliegina per ogni bicchiere.
5. Servi con una cannuccia. Enjoy.
Pulp Fiction venne premiato al Festival di Cannes 1994 con la Palma d’Oro, vittoria che consacrò Tarantino come nuovo prodigio del cinema americano. Il film ottenne poi ben 7 nomination agli Oscar del 1995, tra cui quelle per miglior film, miglior regia, miglior montaggio, miglior attore protagonista (John Travolta), miglior attrice non protagonista (Uma Thurman) e miglior attore non protagonista (Samuel L. Jackson) e vinse quello per la miglior sceneggiatura originale, scritta dallo stesso Quentin Tarantino insieme a Roger Avary.
Vi ho fatto venire voglia di riguardarlo? Ricordate di prepararvi un bel milskhake per accompagnarlo!
Tina è una donna brutta e tarchiatella che vive in una casa vicino al bosco con un uomo che sta con lei solo per scroccarle vitto e alloggio. Lavora alla dogana e ha un dono: riesce a sentire l'odore delle emozioni. Le viene facile individuare le persone che trasudano senso di colpa, ansia, paura. Le ferma una ad una, scovando di volta in volta quello che nascondono: alcolici, droga, informazioni illegali. Un giorno, però, in dogana arriva Vore: un uomo tozzo, con il naso grosso e i canini a punta. Vore le somiglia in modo spaventoso e Tina non riesce a decifrare il suo odore. L'attrazione tra i due è irresistibile e porta la donna a prendere un cammino fatto di nuove consapevolezze.
American breakfast: uova, salsiccia, bacon e pomodoro arrostito, da gustare con toast e caffè!
Una delle cose belle del weekend è poter fare colazione con calma e concedersi qualcosa di diverso... ad esempio un'American breakfast come quella che vediamo nel film di Spielberg Il Ponte delle spie, trasmesso in chiaro su Rai 3 giovedì 28 marzo. Nel film candidato agli Oscar nel 2016, Tom Hanks è un avvocato alle prese con un delicato caso internazionale che lo fa volare a Berlino in piena guerra fredda, per consolarsi ordina uova, bacon e salsicce!
Mark Rylance e Tom Hanks
Il Ponte delle spie: trama.
Siamo a New York, 1957. In un mondo diviso a metà dalla Guerra Fredda, James Donovan (Tom Hanks), ottimo avvocato assicurativo, viene scelto dalla CIA per rappresentare Rudolph Abel (Mark Rylance), pittore paesaggista e presunto agente segreto sovietico, arrestato qualche giorno prima in un appartamentino di Brooklyn tra i suoi dipinti a olio e tavolozze di colore. L’America è pronta a una condanna esemplare, ma Donovan crede nella sacralità dei diritti umani ed è deciso a dare al proprio assistito una difesa seria: mettendosi contro l’opinione pubblica e suscitando anche il biasimo della moglie, riesce tuttavia ad evitare ad Abel la sedia elettrica. La sua linea difensiva non risponde solo a un comandamento morale, ma gioca anche sul fatto che, come gli Stati Uniti si trovano tra le mani una spia sovietica ora, presto o tardi potrebbe accadere la situazione opposta, con un americano alla mercé di Mosca e avere una pedina da scambiare sarebbe davvero utile.
L’arte della diplomazia e del do ut des
La previsione non potrebbe rivelarsi più azzeccata: non passa molto tempo che un aereo spia americano precipita in territorio sovietico e il pilota alla guida viene catturato. Si apre così un caso diplomatico in cui ancora una volta la CIA chiederà l’aiuto di Donovan. Questi, senza possibilità di replica, si trova a partire per Berlino in totale segretezza, arrivando in una città devastata dai bombardamenti e nel bel mezzo della costruzione del muro, per negoziare uno scambio tra i due prigionieri. Lo zelo eccessivo di uno studente americano, in Germania per degli studi e ricerche universitarie, complicherà però la già complicata missione di Donovan, che dovrà cercare di risolvere questa crisi senza essere un esperto di diritto internazionale. Una “mission impossibile” in cui Donovan si tuffa senza mai perdere la speranza, affontandola da uomo “tutto d’un pezzo”, secondo la definizione che il pittore-spia Abel dà di lui.
Uova, bacon, salsiccia e pomodoro per una perfetta American Breakfast
Una colazione contro il grande freddo.
Durante la sua missione a Berlino, Donovan, raffreddato e infreddolito dopo che alcuni ragazzi lo hanno derubato del suo cappotto, si rifugerà in un hotel alla ricerca di un po’ di tepore e di cibo e ordinerà una colazione americana, che tra l’altro non riuscirà a mangiare, richiamato all’ordine per un’emergenza. L’American breakfast comprende ovviamente caffè americano, uova fritte, salsiccia, bacon e pomodori in padella, accompagnati da toast. Basteranno dieci dieci minuti per prepararla e gustarla. Ecco come fare!
American breakfast per 4 persone
Difficoltà: facile
Tempo di preparazione: 15 minuti
Ingredienti:
4 uova
320 grammi di salsiccia di suino
12 fette di bacon
2/3 pomodori ramati
sale, pepe, olio extra vergine di oliva q.b.
In una padella antiaderente capiente, unta con un filo d’olio extra vergine di oliva, cuoci la salsiccia bucherellata e tagliata in 4 pezzi e le fettine di bacon ben distese (se non riesci a metterle tutte in una pentola, dividile su due tegami).
Prosegui la cottura, avendo cura di rigirare il tutto di tanto in tanto, finché la salsiccia non sarà cotta e il bacon croccante.
Sgocciola salsicce e bacon e disponile in un piatto su un po’ di carta assorbente. Coprile e tieni da parte mentre prepari le uova.
Metti a tostare delle fette di pane, almeno due a testa.
Taglia due pomodori a fette piuttosto spesse.
Nella stessa padella dove hai cotto bacon e salsiccia, rompi le uova e aggiungi le fette di pomodoro.
Lascia cuocere finché il bianco dell’uovo sarà rappreso e i pomodori leggermente ammorbiditi. Aggiungi sale e pepe.
In ciascun piatto disponi un uovo fritto, tre fettine di bacon, un pezzo di salsiccia (intero o ulteriormente tagliato a pezzetti più piccoli) e due fette di pomodoro.
Guarnisci con un po’ di prezzemolo fresco.
Servi insieme al pane tostato e una tazza di caffè americano, nero o con aggiunta di latte. Buon appetito!
Curiosità su Il Ponte delle spie.
Il film candidato a sei premi Oscar tra cui Miglior Film e Miglior attore non protagonista vinto poi proprio da Mark Rylance, si ispira a una vicenda realmente accaduta e racconta un’epoca attraverso un episodio della storia americana. Per farlo, Spielberg si affida a un impianto cinematografico molto classico, alla precisione nella ricostruzione di abiti, ambienti e oggetti, nonché all’intesa colonna sonora firmata da Thomas Newman e ad attori impeccabili. Manca forse un po' di calore, e ogni tanto fa capolino il buonismo tipico del regista, ma nel complesso si tratta di un film godibile, che scorre bene. Una curiosità: alcune importanti scene ambientate a Berlino Ovest sono state girate a Wroclaw in Polonia, dove ci sono ancora edifici di stile tedesco (all’epoca la città faceva parte della Germania), mai ristrutturati dopo la guerra.
La scorsa notte sono stati consegnati i Golden Globes, i premi della Hollywood Foreign Press Association che anticipano e spesso predicono i più celebri Oscars dell'Academy. A trionfare Bohemian Rhapsody, di cui vi ho parlato qui, premiato come miglior film drammatico e per l'interpretazione di Rami Malek come miglior attore in un film drammatico. Migliore commedia, premiata anche per la sceneggiatura e per l'interpretazione come non protagonista di Mahershala Ali è Green Book, un film sull'amicizia tra un musicista di colore e un autista italoamericano dal gran caratterino, che in Italia uscirà il 31 gennaio e che vi consiglio di andare a vedere perché davvero piacevole e ben fatto.
Curiosi di sapere gli altri premi? Ve li riassumo qui sotto, ma dato che molti di voi li avranno già letti altrove, mi concentrerò sul commentare i vestiti più belli apparsi sui red carpet! Curiosi? Ecco tutti i premi e poi la mia selezione.
MIGLIOR ATTRICE IN UNA COMMEDIA O MUSICA
Olivia Colman– La favorita
MIGLIOR ATTORE IN UNA COMMEDIA O MUSICALE
Christian Bale – Vice – L’uomo nell’ombra
MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE
Spider-Man – Un nuovo universo
MIGLIOR FILM STRANIERO
Roma
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Regina King – Se la strada potesse parlar3
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Mahershala Ali – Green Book
MIGLIOR REGIA
Alfonso Cuaron – Roma
MIGLIOR SCENEGGIATURA
Green Book – Peter Farrelly, Nick Vallelonga, Brian Currie
MIGLIOR COLONNA SONORA
First Man – Il primo uomo – Justin Hurwitz
MIGLIOR CANZONE ORIGINAL
Shallow – A star is born
Televisione
MIGLIOR SERIE TV DRAMMATICA
The Americans
MIGLIOR ATTRICE SERIE TV DRAMMATICA
Sandra Oh – Killing Eve
MIGLIOR ATTORE IN UNA SERIE DRAMMATICA
Richard Madden – Bodyguard
MIGLIOR SERIE TV COMMEDIA O MUSICAL
The Kominsky Method
MIGLIOR ATTRICE IN UNA SERIE TV COMMEDIA O MUSICALE
Rachel Brosnahan – The Marvelous Mrs. Maisel
MIGLIOR ATTORE IN UNA SERIE TV COMMEDIA O MUSICALE
Michael Douglas – The Kominsky Method
MIGLIOR MINI SERIE TV O FILM PER LA TELEVISIONE
The Assassination of Gianni Versace – American Crime Story
MIGLIOR ATTRICE IN UNA MINI SERIE TV O FILM PER LA TELEVISIONE
Patricia Arquette – Escape at Dannemora
MIGLIOR ATTORE IN UNA MINI SERIE TV O FILM PER LA TELEVISIONE
Darren Criss – The Assassination of Gianni Versace: American Crime Story
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA IN UNA SERIE TV O FILM PER LA TELEVISION
Patricia Clarkson – Sharp Objects
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA IN UNA SERIE TV O FILM PER LA TELEVISIONE
Ben Wishaw – A very english scandal
Ed ora eccoci alla parte frivola.... il red carpet!
Lady Gaga in Valentino
Questo vestito lilla in omaggio a Judy Garland era semplicemente spaziale!
Julia Roberts in Stella McCartney
Lei è sempre bella ed elegante, osa una tuta e sta benissimo!
Rachel Brosnahan in Prada
La spettacolare Miss Masiel porta a casa un Golden Globe e osa un giallo sole un po' estivo, ma sicuramente d'impatto.
Halle Berry in Zuhair Murad
Halle Berry ha 52 anni. Va beh. Una specie di dea, punto.
Catherine Zeta Jones in Elie Saab Couture
Non che lei sia da meno: l'abito di Elie Saab in tonalità smeraldo fa risaltare la sua carnagione chiara e i capelli corvini. Bella!
C'erano tanti altri look bellissimi e potete goderveli tutti sbirciandoli su Popsugar. Qual è il vostro look preferito??
Ammettiamolo, tra Netflix e gli altri servizi on demand a disposizione e il gelo invernale, abbandonare il divano e andare al cinema a vedere un film non è sempre l'opzione più allettante. Si sta tanto bene rannicchiati sotto la coperta, tisana a portata di mano, nessuno sconosciuto che ti mastica popcorn vicino all'orecchio o inonda la sala con la torcia del cellulare.
Ci sono film, però, che vanno rigorosamente visti in sala, su uno schermo gigante e con il Dolby sorround che fa vibrare tutto: Bohemian Rhapsody è sicuramente uno di questi.
Se n'è parlato tanto e il film è stato criticato, anche aspramente, per le divergenze tra la realtà dei fatti e la storia che si è scelto di raccontare nella pellicola.
Questo weekend sono stata a Montecatini Terme per seguire un corso professionale. Ero sola e ho pensato di impegnare il sabato sera andando al cinema. La programmazione del Cinema Imperiale offriva Venom e A star is born e ovviamente la mia scelta è ricaduta su quest'ultimo.
Come mi è sembrato questo remake del remake? E' da vedere? Lady Gaga sa recitare? Bradley Cooper sa cantare? E sa dirigere, visto che il film è il suo debutto alla regia? Tante domande... ecco le mie risposte! Partiamo dai fondamentali...
"Io vado pazza per Tiffany: specie in quei giorni in cui mi prendono le paturnie".
"Vuol dire quando è triste?"
"No... Uno è triste perché si accorge che sta ingrassando, o perché piove. Ma è diverso. No, le paturnie sono orribili: è come un'improvvisa paura di non si sa che. È mai capitato a Lei? (...) In quel silenzio, quell’aria solenne, non può capitarti niente di brutto. Se trovassi un posto a questo mondo che mi fa sentire come mi fa sentire Tiffany… comprerei i mobili e darei un nome al gatto”.
Per parlare di questo film non posso che iniziare affidandomi alle eloquenti parole della protagonista, la giovane Holly Golightly: così descrive il suo posto preferito nella città di New York, Tiffany: la gioielleria che, con la pace e la bellezza del suo lusso, le fanno ritrovare la calma e il buonumore.